da: Italia Oggi
L’onda lunga di Report
di Massimo Tosti
Persino Milena
Gabanelli sembra soffrire della pandemia tecnica che sta dilagando in Italia
con l’arrivo a Palazzo Chigi del professore. L’ultima puntata di Report (Raitre, domenica, ore 21,40) non
si è occupata, nel piatto forte, di uno scandalo italiano. Ha scelto un
impiccio internazionale, che riguarda la pericolosità dei telefoni cellulari (e
dei cordless) le cui onde elettromagnetiche sarebbero causa non secondaria di
tumori al cervello. La Gabanelli fa bene (anzi: benissimo) il suo lavoro. Ogni
inchiesta di Report smuove acque limacciose, portando a galla imbrogli,
omissioni, corruzioni e illegalità. Sabrina
Giannini attraversa l’Italia in lungo e in largo per raccogliere indizi e
prove del malaffare con interviste a protagoniste e testimoni.
Questa volta ha
lavorato soprattutto all’estero: a Ginevra, sede dell’Organizzazione mondiale
della sanità (che si è mossa con colpevole lentezza nelle indagini sulla
pericolosità dei telefonini), a Stoccolma (dove sono state avviate, e poi
insabbiate, le prime indagini di merito), persino in Australia, in un ospedale
prescelto come terminale di fondi destinati alla ricerca, per renderne più ardua
la provenienza. Il succo del lavoro egregio compiuto da Report si può riassumere così: le multinazionali della telefonia
hanno finanziato gran parte delle ricerche, riuscendo in tal modo a pilotarle,
rinviandone (o annacquandone) le conclusioni.
Il problema ha un
rilievo direttamente proporzionale alla diffusione di questo strumento.
Quindici anni fa gli utenti nel mondo erano 140 milioni. Oggi sono 5 miliardi,
su una popolazione totale che da poche settimane ha toccato quota 7 miliardi.
La moltiplicazione delle onde elettromagnetiche è tale da costituire ormai un
involucro che ci avvolge in tutti i continenti. E molti studiosi e ricercatori
sono giunti alla conclusione che ci troviamo (nostro malgrado) nel ruolo di
cavie del più grande esperimento epidemiologico di tutti i tempi. Un quadro
inquietante, presentato senza sbavature nell’inchiesta intitolata «L’onda
lunga»
dovrebberò parlare anche del wi-fi
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