[..] Tutti
sappiamo che essere al mondo senza capire in che mondo siamo, perchè disponiamo
solo di idee elementari a cui restiamo arroccati per non smarrirci, è la via
regia per estraniarci dal mondo, o per essere al mondo solo come spettatori
straniti, quando non distratti, o disinteressati, o addirittura incupiti.
Per recuperare la
nostra presenza al mondo, una presenza attiva e partecipe, dobbiamo rivisitare
i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo
sottoporli a critica, perchè i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la
nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo, e non solo le
ferite infantili ereditate dal passato che ancora ci trasciniamo.
Critica è una parola che rimanda al greco kríno,
che vuol dire “giudico”, “valuto”, “interpreto”. Ogni giudizio, ogni
valutazione comportano una crisi
delle idee che finora hanno regolato la nostra vita, e che forse non sono più
idonee ad accompagnarci nella comprensione di un mondo che si trasforma anche
senza la nostra collaborazione. Chi non ha il coraggio di aprirsi alla crisi,
rinunciando a quelle idee-mito che
finora hanno diretto la sua vita, non guadagna in tranquillità, ma si espone a
quell’inquietudine propria di chi più non capisce, più non si orienta.
Ma forse
l’orientamento vuole proprio una de-mitizzazione dei miti un tempo funzionali e
oggi dis-funzionali alla comprensione del mondo, vuole un radicale superamento
dell’inerzia della mente, della sua passività, per un pensiero avventuroso che
sappia liberarsi delle idee stantie, per incontrare le idee nuove, da non
bruciare sul nascere, ma con le quali intrattenersi, perchè le idee sono
fragili come i cristalli, ma talvolta cariche di una forza capace di
distruggere le nostre abitudini mentali.
Non sempre sono
“idee chiare e distinte” come voleva Cartesio, spesso sono solo abbozzi di
interpretazioni, che però consentono alla mente di allargare i suoi orizzonti,
e a noi di diventare più tolleranti, perchè più aperti e più capaci di
comprendere, quindi di vivere.
Nessun commento:
Posta un commento