La puntata, nell'insieme, non è granché. Ma ci sono alcuni momenti che fanno presagire che la pentola, sempre più in ebollizione, se non sarà spenta a breve provocherà fuori uscite pericolose.
Ciò che ho trovato assolutamente divertente, per me che sono machiavellica, è la constatazione che…anche i King lo siano.
Che Alicia & Will siano il “caso principale”, cosa che mi è apparsa evidente di puntata in puntata, è confermata da questa affermazione di Will a Alicia, mentre Diane dal suo studio li sta “osservando”: «Diane's been eyeing us like we're a lawsuit waiting to happen».
La nostra coppia sta parlando nello studio di Will. Alicia gli dice che sta diventando sempre più complicato e Will le chiede se vuole che prendano una pausa. Alicia risponde con un sorrisino malizioso: “se anche ce lo diciamo, non lo vogliamo”.
Will è contento di ciò che sente. Evidentemente è uno che si accontenta. Perché Alicia non gli ha detto: “forse, è ora di rivelare che stiamo insieme”.
Veniamo ai momenti efficaci.
Il primo è quello descritto sopra. Il secondo (il migliore in assoluto di questo episodio) è quello tra Will e Kalinda.
La conosciamo. Usa tutte le armi a disposizione e non si fa certo scrupoli per raggiungere il suo obiettivo. Sappiamo dei suoi gusti sessuali e dell’uso che fa del suo appeal sui maschi. Sappiamo anche che Cary ha un debole per lei, ma la conosce. E, infatti, dopo aver saputo dalla collega Dana che curiosava nel suo ufficio, le chiede cosa voglia da lui.
Quel che vuole, non è solo legato al caso del momento, ma all’aiuto – sincero - che Kalinda vuole dare a Will. Sa che la procura lo sta tenendo sotto “osservazione” (Diane nello studio, Florrick fuori dallo studio) e gli offre il suo aiuto.
Per la serie: nulla è lasciato al caso, notare l’espressione di Will. Preoccupato, emozionato per la proposta di aiuto di Kalinda.
Un po’ troppo preoccupato ed emozionato per uno che come unico scheletro nell’armadio ha 45.000$ dollari sottratti a un cliente per pagare un debito gioco. Ci dev’essere altro.
C’è che Dana tira fuori il nome del giudice Baxter. Se non ricordo male, si tratta di un amico di Will che con lui aveva in comune un vizietto: il gioco. Will gli aveva prestato dei soldi e solo una parte gli fu restituita. Si ritrovano in un’aula di tribunale quando lo studio Lochart & Gardner assume la difesa di un minorenne. A seguire il caso ci sono Alicia e Kalinda che notano strane “coincidenze” nelle condanne che il giudice Baxter appioppa ai minorenni. Condanne a pagamento. Perché i minorenni condannati venivano mandati sempre e solo in un istituto che ripagava Baxter con denaro.
E, sempre se non ricordo male, Baxter capisce durante un colloquio con Will, l’influenza che Alicia esercita su di lui e gli chiede se ci va a letto insieme. La risposta è negativa (e sincera) ma Baxter non è convinto…
Che significa questo rimando al giudice Baxter? Staremo a vedere..
Questi momenti dell’ottavo episodio mostrano più che altro la fragilità di Will. Comprensibile per un verso: è sotto “osservazione” da Peter Florrick ma non sa per quale motivo e cosa lui sappia. E’ “osservato” da Diane. La sua emozione quando Kalinda gli dice: chiedimi aiuto, io sono qui, mi pare però eccessiva per un uomo che ha dimostrato forza e non va per il sottile nei panni di difensore.
Ciò può dipendere dal fatto che c’è ancora qualcosa del suo passato che non sappiamo e che può esplodere, o che sia turbato dagli effetti che la duplice “osservazione” (di Peter e di Diane) potrebbe avere con Alicia.
I sentimenti di Will, seppure mai espressamente tirati in ballo dai King in questa terza stagione, ci sono.
Non ne parla perché Alicia scantona.
Piuttosto. Alicia continua a essere ignara dell’”accertamento” in corso su Will da parte dell’ancora marito e considera pettegolezzi, invidie, le voci che girano sullo studio sotto inchiesta.
Ed è anche ignara che la cara suocera, che ha accesso in casa per via dei nipoti, si sia messa a curiosare nel suo guardaroba trovando dei negligé “insoliti” per una donna separata.
Che succederà quando Alicia scoprirà che Will è un osservato speciale da Peter/Dana/Cary e che lei lo è da parte della suocera?
Credo che le diverse reazioni e azioni di Will e Alicia – quanta emotività, quale maturità - ci diranno se sono una coppia o..un calesse (parafrasando Troisi: pensavo fosse amore e invece è un calesse).
Concludendo.
Poiché finora sono stata piuttosto elogiativa nei confronti dei King, giunta all’ottavo episodio avrei una tiratina d’orecchi.
Che Michelle e Robert King siano una spanna sopra la media degli sceneggiatori americani, ok. Ma non sono sempre impeccabili. Siamo a quota otto episodi e ancora non vi sono “indizi” sul perché Alicia e Will abbiano una relazione clandestina. Neppure in minuto di una conversazione nella quale i due si dicano direttamente o indirettamente perché una scelta di questo tipo.
E’ il loro “buon momento”. Lo vogliono vivere così. Ok. Molto – per così dire – “moderno”. Realistico?
Per qualche puntata sì. Per otto, no.
Il decidere di tralasciare completamente qualsiasi motivazione, lasciando all’intuizione dello spettatore i “perché” non è mancanza di capacità di scrittura. E’ una scelta. Che, francamente, sta diventando un altro di quei “trascinamenti” nei quali i King sono specialisti e dai quali si tirano fuori con zampate e tocchi di classe, ma, ripetuti di stagione in stagione, possono far perdere fluidità e il giusto equilibrio del gioco delle parti. Nonché: rompere le palle.
Ergo: sarebbe ora che il coperchio saltasse. Vale a dire: i King vedano di sorprendermi.
Ciò che ho trovato assolutamente divertente, per me che sono machiavellica, è la constatazione che…anche i King lo siano.
Che Alicia & Will siano il “caso principale”, cosa che mi è apparsa evidente di puntata in puntata, è confermata da questa affermazione di Will a Alicia, mentre Diane dal suo studio li sta “osservando”: «Diane's been eyeing us like we're a lawsuit waiting to happen».
La nostra coppia sta parlando nello studio di Will. Alicia gli dice che sta diventando sempre più complicato e Will le chiede se vuole che prendano una pausa. Alicia risponde con un sorrisino malizioso: “se anche ce lo diciamo, non lo vogliamo”.
Will è contento di ciò che sente. Evidentemente è uno che si accontenta. Perché Alicia non gli ha detto: “forse, è ora di rivelare che stiamo insieme”.
Veniamo ai momenti efficaci.
Il primo è quello descritto sopra. Il secondo (il migliore in assoluto di questo episodio) è quello tra Will e Kalinda.
La conosciamo. Usa tutte le armi a disposizione e non si fa certo scrupoli per raggiungere il suo obiettivo. Sappiamo dei suoi gusti sessuali e dell’uso che fa del suo appeal sui maschi. Sappiamo anche che Cary ha un debole per lei, ma la conosce. E, infatti, dopo aver saputo dalla collega Dana che curiosava nel suo ufficio, le chiede cosa voglia da lui.
Quel che vuole, non è solo legato al caso del momento, ma all’aiuto – sincero - che Kalinda vuole dare a Will. Sa che la procura lo sta tenendo sotto “osservazione” (Diane nello studio, Florrick fuori dallo studio) e gli offre il suo aiuto.
Per la serie: nulla è lasciato al caso, notare l’espressione di Will. Preoccupato, emozionato per la proposta di aiuto di Kalinda.
Un po’ troppo preoccupato ed emozionato per uno che come unico scheletro nell’armadio ha 45.000$ dollari sottratti a un cliente per pagare un debito gioco. Ci dev’essere altro.
C’è che Dana tira fuori il nome del giudice Baxter. Se non ricordo male, si tratta di un amico di Will che con lui aveva in comune un vizietto: il gioco. Will gli aveva prestato dei soldi e solo una parte gli fu restituita. Si ritrovano in un’aula di tribunale quando lo studio Lochart & Gardner assume la difesa di un minorenne. A seguire il caso ci sono Alicia e Kalinda che notano strane “coincidenze” nelle condanne che il giudice Baxter appioppa ai minorenni. Condanne a pagamento. Perché i minorenni condannati venivano mandati sempre e solo in un istituto che ripagava Baxter con denaro.
E, sempre se non ricordo male, Baxter capisce durante un colloquio con Will, l’influenza che Alicia esercita su di lui e gli chiede se ci va a letto insieme. La risposta è negativa (e sincera) ma Baxter non è convinto…
Che significa questo rimando al giudice Baxter? Staremo a vedere..
Questi momenti dell’ottavo episodio mostrano più che altro la fragilità di Will. Comprensibile per un verso: è sotto “osservazione” da Peter Florrick ma non sa per quale motivo e cosa lui sappia. E’ “osservato” da Diane. La sua emozione quando Kalinda gli dice: chiedimi aiuto, io sono qui, mi pare però eccessiva per un uomo che ha dimostrato forza e non va per il sottile nei panni di difensore.
Ciò può dipendere dal fatto che c’è ancora qualcosa del suo passato che non sappiamo e che può esplodere, o che sia turbato dagli effetti che la duplice “osservazione” (di Peter e di Diane) potrebbe avere con Alicia.
I sentimenti di Will, seppure mai espressamente tirati in ballo dai King in questa terza stagione, ci sono.
Non ne parla perché Alicia scantona.
Piuttosto. Alicia continua a essere ignara dell’”accertamento” in corso su Will da parte dell’ancora marito e considera pettegolezzi, invidie, le voci che girano sullo studio sotto inchiesta.
Ed è anche ignara che la cara suocera, che ha accesso in casa per via dei nipoti, si sia messa a curiosare nel suo guardaroba trovando dei negligé “insoliti” per una donna separata.
Che succederà quando Alicia scoprirà che Will è un osservato speciale da Peter/Dana/Cary e che lei lo è da parte della suocera?
Credo che le diverse reazioni e azioni di Will e Alicia – quanta emotività, quale maturità - ci diranno se sono una coppia o..un calesse (parafrasando Troisi: pensavo fosse amore e invece è un calesse).
Concludendo.
Poiché finora sono stata piuttosto elogiativa nei confronti dei King, giunta all’ottavo episodio avrei una tiratina d’orecchi.
Che Michelle e Robert King siano una spanna sopra la media degli sceneggiatori americani, ok. Ma non sono sempre impeccabili. Siamo a quota otto episodi e ancora non vi sono “indizi” sul perché Alicia e Will abbiano una relazione clandestina. Neppure in minuto di una conversazione nella quale i due si dicano direttamente o indirettamente perché una scelta di questo tipo.
E’ il loro “buon momento”. Lo vogliono vivere così. Ok. Molto – per così dire – “moderno”. Realistico?
Per qualche puntata sì. Per otto, no.
Il decidere di tralasciare completamente qualsiasi motivazione, lasciando all’intuizione dello spettatore i “perché” non è mancanza di capacità di scrittura. E’ una scelta. Che, francamente, sta diventando un altro di quei “trascinamenti” nei quali i King sono specialisti e dai quali si tirano fuori con zampate e tocchi di classe, ma, ripetuti di stagione in stagione, possono far perdere fluidità e il giusto equilibrio del gioco delle parti. Nonché: rompere le palle.
Ergo: sarebbe ora che il coperchio saltasse. Vale a dire: i King vedano di sorprendermi.
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