lunedì 14 novembre 2011

Punto & Stop: Berlusconi, le lobby, elezioni o governo Monti

Se non fossimo in una situazione di degrado generale – indipendentemente dall’andamento dei mercati finanziari – ci sarebbe da ridere.  

C’è da ridere a sentire gli inetti servi di Berlusconi gridare contro le “lobby” che hanno abbattuto Berlusconi.
Certo. Ha iniziato il gruppo Espresso-la Repubblica, giorno dopo giorno, ha evidenziare i caratteri tipici di Berlusconi presidente del consiglio. Ma i colpi portati dal gruppo De Benedetti, in realtà, non avevano prodotto effetti consistenti e immediati su Berlusconi e il suo governo.
Qualche sussulto morale o moralistico, dipende dai punti vista. Niente più.
Berlusconi continuava ad andare a puttane e mandare a puttane la gestione della cosa pubblica.
Lo hanno lasciato fare. Perché se esiste una “lobby dei poteri forti”

quella l’ha lasciato fare. I Gasparri, Cicchitto e Giuliano Ferrara si sono dimenticati di osservarlo.

Poi è arrivato un momento che ha fatto da spartiacque: le elezioni amministrative di maggio, le manifestazioni popolari contro la deriva berlusconiana.
Evidentemente, se seguiamo i “ragionamenti” dei Cicchitto, Gasparri e Giuliano Ferrara, la “lobby dei poteri forti" deve avere fatto un cda (consiglio di amministrazione) straordinario nel quale ha deciso l’eliminazione di Berlusconi.
Ci hanno messo del tempo. Hanno dovuto far scendere in campo il nano francese e quella che Berlusconi avrebbe definito “culona inchiavabile”: Angela Merkel.
Risultato: Berlusconi messo all’angolo. Dopo tre anni e sei mesi.
Che velocità!

Che c’è di vero in tutta questa storia della l"lobby dei poteri forti”
C’è che il capitalismo si è ripreso il..capitalismo.

Silvio Berlusconi ha fatto tutto da solo. Nessuna lobby si è mossa per tre anni. Nulla della sua vita pubblica che lui sostiene, essere privata, per quasi tre anni ha mai “turbato” le lobby – tra cui quella della Chiesa – a tal punto da volerlo abbattere.
Solo la presa d’atto che una parte del paese non era più rassegnata, ma voleva reagire contro la deriva individualista del berlusconismo, unito a un risultato elettorale, come quello delle amministrative, ha provocato una serie di azioni e reazioni.
Per motivi di sopravvivenza, i Gasparri, Cicchitto, i Giuliano Ferrara racconteranno che il libero Berlusconi voleva cambiare l’Italia e glielo hanno impedito. Ovviamente, nella loro disonestà mentale non ammetteranno che Berlusconi ha governato ad personam per difendere i suoi interessi e quelli della sua lobby d’individualisti, evasori, elusori.

La realtà è che se esistono poteri forti, Berlusconi è in primis un potere forte. Lo dimostra che ha potuto per tre anni fare e non fare ciò che ha voluto. Lo dimostra che non ha mai smesso di pensare ai suoi interessi e, infatti, pone come condizione a Monti che gli salvi Mediaset dalle perdine in Borsa e da una legge che riorganizzi il sistema televisivo.
Non gli interessa altro.
Perché se anche in un videomessaggio, può sembrare più pacato dell’altro ieri, il suo dna non è cambiato. Non solo. L’aver dovuto fare un passo indietro lo rende ancora più voglioso di proseguire nella sua politica.
Si tratta solo di capire quanti lo capiranno e in quanti saremo a contrastarlo.

Per quanto riguarda Monti o elezioni anticipate.
Personalmente, come cittadina italiana mi trovo in una situazione che proprio non mi piace. Perché devo scegliere tra il meno peggio.
Propendo per le elezioni anticipate. Ma con questa schifezza di legge elettorale, cadremmo dalla padella alla brace. La cosa più ragionevole, sarebbe votare con lo stesso sistema con il quale si vota il sindaco. Due o tre candidati, una squadra e un programma.
Non è tanto la questione delle preferenze. Sì, gli italiani hanno diritto di esprimere dei nomi, di scegliere i loro candidati, ma sappiamo benissimo che le preferenze sono state un veicolo clientelare e utile alla mafia. Con questo, mi sembra un concetto minimo di democrazia quello di consentire ai cittadini di esprimersi direttamente sui candidati alle elezioni.

Il governo Monti.
Che faccia o no parte di qualche lobby, Mario Monti è sicuramente una persona dotata di razionalità. Dote rarissima e in questo momento utile. Vedremo se sarà tra quelli che predicano anche bene e razzolano male.
Non mi pare che ci siano alternative. Si prende una bella gatta da pelare perché stare in equilibrio con la classe politica italiana che pensa alla sua sopravvivenza anziché agli interessi del paese è dura.
Troverà invece la “collaborazione” di lobby internazionali proprio per la sua reputazione e credibilità.
Nella migliore delle ipotesi, il futuro a breve non ci vedrà stare bene, ma stare meglio di prima. Questo vale per coloro che in Italia vivono seguendo le regole. Ad esempio: pagano le tasse.
La lobby di Berlusconi, quella dei furbetti, degli evasori ed elusori – che non ha subito la crisi, anzi, che si sta arricchendo – continuerà a vivere benissimo. A meno che, Monti non riesca a proporre misure che intacchino i privilegi e le disonestà di una fetta consistente del paese. Nel qual caso, la lobby di Berlusconi lo farà saltare.
Se, contrariamente, Monti non riuscirà a toccare privilegi, rendite, evasori, avrà vita più facile da Berlusconi e soci ma gli italiani onesti continueranno a pagare per tutti come hanno sempre fatto.
Le uniche differenze saranno le seguenti:

  • ci saranno risparmiate intercettazioni telefoniche, bunga-bunga, uso della cosa pubblica per affari “privati”.
  • l’Italia riprenderà a essere più credibile a livello internazionale
  • la speculazione della “lobby della finanza” si prenderà una pausa.
Quanto sopra ha un suo valore, ma non ci faccio la spesa al supermercato. O meglio, mi potrà portare qualche beneficio nel medio periodo, ma non risolve i problemi urgenti e prioritari del paese. Oltre che, non contenere nulla che sia l’inizio di un riequilibrio sociale.

Da qualsiasi parte la guardi, non stiamo messi bene. Almeno per ciò che riguarda la mia concezione mentale. Come dicevo: non mi piace essere nella condizione di dover scegliere il meno peggio.
Soprattutto, non mi piace trovarmi in questa condizione quando non me la sono cercata. Non ho responsabilità.
Mai votato per Berlusconi in tutta la mia “vita elettorale”. Di questo peccato non devo rispondere a Dio.

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