mercoledì 9 novembre 2011

Indignati a Roma, 15 ottobre 2011: pochi black bloc violenti, molti italiani insoddisfatti


15 ottobre 2011

Mi ricordo Pasolini che stava dalla parte dei poliziotti, perché erano la classe operaia.
Ho una venerazione per Pasolini. Ne sento la mancanza. Mai come da vent’anni a questa parte sento che manca una visione esatta, lucida, non ipocrita, non banale e omologata, che solo Pier Paolo Pasolini aveva.

Ma mi ricordo, anche, i libri di Camilla Cederna e Corrado Stajano. Ho letto ‘Il Sovversivo’ e ricordo come fosse ieri Roberto Franceschi.

Erano altri anni. Altre contrapposizioni ideologiche. Ma se il muro di Berlino è caduto non sono cadute alcune strumentalizzazioni. Non sono cadute le devianze in certi settori dello Stato. Non sono caduti alcuni modi di intendere e gestire l’ordine pubblico.
E, tanto per ricordare un evento tragico, il G8 di Genova è stato nel 2001.

C’è qualcosa di “strano” nel fatto che gruppi minoritari riconoscibilissimi e che non sono arrivati a Roma usciti da un’astronave (che sarebbe stata avvistata ma gli avvistatori considerati mitomani a caccia di reality e programmi mattutini e pomeridiani di Raiset) non siano stati individuati in tempo.

Detto quanto sopra, dissento da coloro che attribuiscono una causa effetto di certe manifestazioni alla non caduta del governo. Se non totalmente, ma credo in maggioranza, gli appartenenti ai black bloc non agiscono e reagiscono secondo eventi politici di un certo tipo. Sono anti-sistema. Sempre e comunque.
Pertanto, la questione prevalente non è Berlusconi in sé,  il suo non-governo.
C’è in giro qualcuno che crede che se anziché questo esecutivo ci fosse il fantomatico governo di “salvezza nazionale”, i black bloc sarebbero rimasti a casa a mangiare la Nutella?
Se c’è, o è disonesto mentalmente o è un idiota.
Caso mai – ed è cosa diversa – se ci fosse un altro governo, le forze dell’ordine sarebbero gestite in base alla linea dettata dal ministro dell’interno di quel governo. E dai servizi segreti. Deviati o no.
Ma anche in presenza di un ricambio governativo, ci sarà sempre una minoranza anti-sistema e non solo anti-berlusconiana nelle vie di Roma. Se “autonoma” o pilotata da pezzi di stato è tutto da stabilire.

E allora, non esiste nessuna connessione tra azioni violente e mancato crollo del governo Berlusconi?
Io penso di no. Relativamente ai black bloc.
Credo, invece, che esista una connessione tra il “malumore” crescente dell’italiano medio verso Berlusconi e il suo governo. E il constatare che il governo continui a sopravvivere senza che nulla di sostanziale cambi nel nostro paese, non incendia mezzi blindati e macchine di residenti romani, ma sta alimentando una frustrazione – un’indignazione - che potrebbe anche ‘svegliare” italiani che finora si sono limitati a sfogarsi, a lamentarsi, ma non si sono spostati fisicamente dal salotto di casa con televisore e connessione internet accesi.

L’insoddisfazione di molti italiani è rivolta anche ai partiti di opposizione.
Il cittadino medio, quello con il quale vivo, con il quale parlo, che ascolto, che sento per strada, nei bar, nelle scuole, non vede un gruppo alternativo capace di cambiare la situazione.
Liquidare il tutto con semplicistiche classicazioni: antipolitica, qualunquismo, ecc…significa non voler capire ciò che pensano, ciò che provano, gli italiani.
Ogni giorno, non c’è un posto, un momento, nel quale io non senta una persona dire: “non cambieranno mai, bisogna andare là (a Roma) e cacciarli via tuttii”.
Altro che black bloc. Siamo molto più numerosi.

Sì, il fatto che non si riesca a far cadere il non-governo Berlusconi ha un effetto su parte del paese.
Ma non produce violenza, non provoca atti vandalici. Siamo un paese fondato sul “nero”, ed è per questo che la crisi economica non ha provocato le azioni, le reazioni, compiute da cittadini di altri stati che prima di noi si sono mossi verso le piazze.

Ma se stiamo arrivando ad un punto di non ritorno, altro che black bloc. Se si muovessero numerosamente e costantemente gli italiani stanchi e disgustati da una situazione politica cancerogena, allora saranno problemi seri.
Anche perché, è difficile strumentalizzare, infiltrarsi, usare, migliaia di migliaia di cittadini medi.

E’ bene comunque ricordare che Berlusconi è stato legittimamente eletto.
Elezioni regolari. Che poi una parte di italiani - sempre quelli ‘medi’ – lo abbiano votato credendosi liberi mentalmente, anziché rendersi conto di quanto siano stati imboniti da un modello culturale mediatico che faceva di Berlusconi “l’uomo di cui l’Italia ha bisogno per cambiare”, è altra faccenda.
Formalmente - e in parte anche sostanzialmente, perché tra i suoi elettori ci sono degli effettivi consapevoli del modello individualista - Berlusconi ha il diritto di governare fino a scadenza del mandato elettorale.
E se riesce ancora a stare a galla è perché c’è un’”impalcatura” che lo sorregge. Sono tutti quei politici che non vogliono le elezioni perché sanno che al prossimo giro non ritroveranno il ‘cadreghino’ in Parlamento a spese degli italiani – medi e no – onesti. Sta in piedi perché ci sono politici che vogliono che la legislatura arrivi a scadenza naturale altrimenti non arriveranno a prendere la pensione.

La classe politica, in primis Berlusconi e i suoi servi incapaci, ma anche le opposizioni che hanno precedentemente governato e non hanno mai scardinato privilegi e conflitti d’interesse, devono temere i cittadini medi che ne hanno pieni i coglioni. Altro che i black bloc.
Questi si possono individuare e fermare. Se si vuole.
Certo che, se le manifestazioni indette e quelle che si organizzeranno, saranno terreno facile per pochi violenti anti-sistema, il cittadino medio penserà che è meglio stare a casa.
Già…
C’è anche qualcosa di “strano” in quello che è successo sabato a Roma....

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