Gismondo,
direttrice del laboratorio analisi del Sacco: «Infezione scambiata per una
pandemia letale. Follia. Abbassate i toni». Ma Burioni la stronca: «Non è così,
purtroppo. Dirlo è una scemenza gigantesca». I dati e le argomentazioni delle
due versioni.
Niente panico, affidiamoci agli esperti. Ma
se anche nel mondo della scienza i pareri sul coronavirus
divergono? È il problema che è emerso in un botta e risposta a distanza sul
diffondersi dell’epidemia nel Nord Italia.
AL
SACCO PROVANO A SMORZARE GLI ALLARMISMI
A ridimensionare certi allarmismi ci ha
provato Maria Rita Gismondo, direttrice responsabile di Macrobiologia Clinica,
Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell’Ospedale Sacco di
Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili pesone
contagiate.
«INFEZIONE
APPENA PIÙ SERIA DI UN’INFLUENZA»
«A me sembra una follia. Si è scambiata
un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è
così», ha scritto su Facebook.
Per poi aggiungere: «Il nostro laboratorio
ha sfornato esami tutta la notte. In continuazione arrivano campioni». E poi ha
parlato di chi lavora con lei (utilizzando un termine che però di solito non
piace alla scienza): «I miei angeli sono stremati. Oggi la mia domenica sarà al
Sacco. Vi prego, abbassate i toni! Serena domenica!».
«NON
È PANDEMA! LEGGETE LA MORTALITÀ»
Più tardi in un altro post ha scritto:
«Leggete! Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per
influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per coronavirus!!!».
Facciamo male dunque a preoccuparci?
Secondo un altro virologo, il volto noto di social e tivù Roberto Burioni, no.
Perché «non è un’influenza, purtroppo», ha twittato in quella che è sembrata a
tutti gli effetti una risposta alla collega del Sacco.
E sulla sua rivista online MedicalFacts ha
precisato: «Non si possono trattare i cittadini come bambini di 5 anni.
Qualcuno, da tempo, ripete una scemenza di dimensioni gigantesche: la malattia
causata dal coronavirus sarebbe poco più di un’influenza. Ebbene, questo
purtroppo non è vero».
BURIONI:
«NIENTE PANICO, MA NIENTE BUGIE»
Il motivo? «In questo momento in Italia
sono segnalati 132 casi confermati e 26 di questi sono in rianimazione (circa
il 20%). Sono numeri che non hanno niente a che vedere con l’influenza (i casi
gravi finora registrati sono circa lo 0,003% del totale). Questo ci impone di
non omettere nessuno sforzo per tentare di contenere il contagio. Niente
panico, ma niente bugie». Poi ha proprio replicato direttamente, anche se in
una discussione con un altro utente, alla Gismondo.
Anche se la virologa ha insistito sulla sua
linea.
Se pure la scienza non si mette d’accordo,
al cittadino non restano che i dubbi.
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