Nicola Borzi, uno dei giornalisti che oggi
ha commentato l’Opa di Intesa San Paolo su Ubi, pare non ricordare o non sapere
che - di fatto - una delle banche che hanno costituito Ubi, altro non era che
uno “spin-off” di Intesa (per dirla con linguaggio da serie tv). Una costola di
Intesa.
Certo. C’era Bazoli. C’è ancora Bazoli…
Come dice una canzone di Venditti: “certi amori non finiscono, fanno dei giri
strani e poi ritornano”. Per dirla all’Opa Intesa-Ubi: “certe banche fanno dei giri strani e poi ritornano”. All’ovile…..
di Nicola A.Borzi - Linkedin
È assurda sotto il profilo economico e
finanziario, perché invece di diversificare investe in un Paese che sta andando
a tutta velocità verso la terza recessione in 12 anni ed è già in overbanking.
È assurda dal punto di vista #Antitrust,
perché di fatto porta allo smembramento di Ubi. Industrialmente può essere
gestita solo attraverso un deciso intervento sugli occupati grazie a scivoli
previdenziali e a quota 100, ma con difficoltà perché questi strumenti sono già
stati usati da lustri e l'ambito di applicazione si è ridotto.
Sinergie possono arrivare dal backoffice e
dal parabancario. È priva di senso dal punto di vista azionario, perché finirà
per ridurre la redditività di Intesa Sanpaolo.
Dietro c'è la storia delle due banche e
dell'uomo che ha comandato in entrambe, davanti o dietro le quinte, Giovanni #Bazoli,
nonché del suo mondo di riferimento. I problemi di
governance e patrimoniali di
Ubi, con gli Npl coperti molto meno della media nazionale e già nel mirino di #Bce ed
#Eba, finiranno
per essere lavati da Intesa Sanpaolo. Così il nuovo istituto non potrà più
essere chiamato, volente o nolente, a gestire il disastro di #Mps. È
una porta in faccia a #Bankitalia e
al #Tesoro.
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