Ed eccoci al punto. Siamo diventati una
società signorile di massa non solo perché i nostri livelli di benessere sono
andati molto al di là della sussistenza, e forse persino al di là della soglia
che – secondo la felice espressione di Skidelsky – potrebbe ragionevolmente
definire “quanto è abbastanza”; non solo perché chi lavora, ormai, è diventato
minoranza a fronte della maggioranza esentata dall’onere del lavoro; non solo
perché il tempo dedicato all’evasione e allo svago è ormai ampiamente superiore
al tempo di lavoro; ma anche perché fra i redditi che alimentano i consumi
primeggiano le rendite, ossia la tipica fonte su cui, da sempre, nobili,
proprietari e classe agiata – i signori di un tempo – hanno poggiato le loro
vite.
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