14 Maggio 2008
Finora non mi sono
espressa esplicitamente ma con considerazioni indirette su Paola Frizziero e Cristian Gallella.
Il perchè mi pare chiaro dai post precedenti. Non mi coinvolge la soap opera
vivente. Mi interessa maggiormente l’atteggiamento di Maria De Filippi, i meccanismi
messi in campo, dominati, domati dalla sua regia autoriale. Ma se devo fare una considerazione sui due escludo
che:
1. A “Uomini e Donne” transitino anche
solo per errore dei geni. Un quoziente medio di intelligenza è già una
sorpresa;
2. A “Uomini e Donne” transitino anche
solo per errore grandi attori.
Tutto ciò per dire
che Cristian Gallella
o è un fenomeno (punti 1 e 2) o è uno che si è imbarcato. Che nel mio
linguaggio significa che è più in là di una cotta. Ovviamente, a volte le
emozioni confondono e si confondono e poiché non vi può essere storia vera in
un contesto finto, dove per finto intendo non naturale ma condizionato,
pilotato da meccanismi, perchè siamo in tv ed è bene non scordarlo, il ragazzo
potrebbe credere di provare qualcosa che è tutto da dimostrare. Nel tempo e con
le lucine delle telecamere spente.
Quanto a Paola Frizziero, a volte eccessiva,
che mostra le sue vulnerabilità, il che mi piace, ma, mi porta anche a
pensare che non sia abile in certe situazioni (come ai tempi non lo fu
Alessandra Pierelli), è una ragazza sveglia, sicuramente più
esperta di Cristian in quello studio (infatti, in questo momento ha preso
in mano il gioco anche per lui ma non so questo Cristian lo ha chiaro).
Caratterialmente
diversa da lui e forse non abituata a ragazzi che parlano e la ascoltano
(Angelucci sapeva dirle solo che era pesante) ha confuso l’educazione, la
pacatezza di lui come finzione o mancanza di carattere. Ha parecchie cose da
capire la ragazza sugli uomini. Ad esempio che da un uomo si ottiene tutto ciò
che si vuole se ci sa fare. Non con atteggiamenti impositivi. Vuoi perchè le
hanno fatto notare alcune cose del ragazzo, vuoi perchè ci è arrivata per conto
suo, anche lei si è imbarcata. E’ al
di là della cotta. Ma è anche perfettamente cosciente di cosa
stia succedendo. Si era affidata alla
signora Fascino (e ha fatto bene, è lei il padrone del vapore
non certo il Mora ed è solo lei che ti può “proteggere” dal noto “agente del
nulla”) che, insieme alla sua
redazione aveva “individuato” in Cristian Gallella, ben sapendo
chi fosse l’agente, colui che potesse andare
bene. Per lei? Per il programma? Siamo realisti. Nella migliore
delle ipotesi per entrambi: lei e il programma. La dimostrazione che la “selezione” di Cristian è stata mirata
sono le cosiddette esterne in crescendo, le musiche messe per sottolineare
certi momenti. Ovviamente, senza perdere di vista i meccanismi che vogliono la
crisi, il corteggiatore che se ne va, il ritorno. Ma il canovaccio in testa ad “alcuni” era quello che questa potesse essere una coppia e
lo svolgimento di questa coppia doveva portare a mostrare una Paola Frizziero che voltava pagina,
che era cresciuta, meno paranoica anche se sempre
contraddittoria. E anche, udite udite, mettere in campo la possibilità che
Cristian Gallella potesse lasciare l’agenzia. C’è in questo trono qualcosa (che puzza di sicuro!)
che richiama soap opere viventi
passate. La convinzione maggiore delle persone che hanno
seguito la storia di Costantino Vitagliano e Alessandra Pierelli è che se lui
avesse mollato l’agente le cose sarebbero andate diversamente. Non è la mia
opinione. Sicuramente quell’ambientino ha condizionato, ma, le storie
d’amore hanno come presupposto base che lui e lei devono avere
aspettative in comune. Uno dev’essere la priorità dell’altro. Si parla, si
discute, si sceglie insieme. Se non è così, dura minga, come si dice dalle
mie parti.
Comunque sia, ciò
che ho visto di questo trono è un percorso
preciso che mirava ad alcuni “obiettivi”. L’obiettivo finale sembra in questo
momento irraggiungibile. Ma questo è ragionare con occhi da soap opera vivente
che segue e ascolta senza vedere cosa c’è dietro. Io che sono machiavellica e
disincantata sostengo che non è tutto
finto, ma, neanche tutto naturale, che siamo appunto nel
programma “Uomini e Donne” e che, quindi, il finale dev’essere con “suspence” ma non deludere il target
medio.
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