Non ci stanno organi
sessuali maschili. L’allievo Renzi ha superato il maestro Silvio.
A questo giro –
elezione del presidente della Repubblica
- l’accordo con Berlusconi era superfluo ed era tatticamente più utile e
prioritario compattare – temporaneamente – il PD.
Matteo Renzi aveva,
ha, una sola cosa in testa: dimostrare che ora che c’è lui a governare il PD
certi patteracchi e voltafaccia non succedono. Questo è l’obiettivo personale.
Inoltre, poiché è tutto fuorchè pirla, doveva tirare fuori un nome non inviso
all’opinione pubblica. Mattarella è sconosciuto? Meglio così…
Giusto il tempo di mandare
una mail con allegata slide alla Boschi e alla Serracchiani, ricercate dai
microfoni della stampa e dai talk (sì..quel genere di programma sgradito a
Renzi), con il testo modificato: non più “l’elezione
del presidente della repubblica deve avvenire con la più ampia maggioranza”
bensì: “dopo questo candidato non c’è
nessuno” ed ecco il diktat, questa volta apprezzato anche da Civati,
Fassina e Bindi. Manco il tempo per la badante di Silvio di passare in farmacia
a prendere una cremina e…voilà…Renzi gliel’ha messo lì.
Ovviamente, Silvio
sbollirà la rabbia e riprenderà a mercanteggiare con Renzi. Per il bene delle
sue aziende: Mediaset e Mediolanum.
Certo. Silvio
cercherà di alzare la posta. Renzi lo accontenterà ma…………se c’è Mattarella a
fare il presidente della Repubblica dovrebbe essere complicato (se il novello
presidente non si sputtana la reputazione) far passare certe norme e codicilli
messi lì tra il lusco e il brusco. Come dire: Silvio, io ci provo, ma se
Mattarella non firma…
Renzi ha calcolato i
rischi. E ha scelto la tattica del momento. E non l’ha sbagliata. Non solo ha
ricompattato temporaneamente (nessuno si faccia strane idee…solo
temporaneamente) il PD, scegliendo un nome che non può dispiacere neppure
totalmente al centro-destra (non è un comunista, non è un ex segretario del PD),
ma ha attirato “benevolenza” nei fuori usciti del M5S e sta creando divisioni
all’interno di Forza Italia.
Scusate se è poco.
In tema di tatticismo politico, s’intende. Niente di più, niente di meno….
Tattica e strategia
sono ingredenti indispensabili nella ricetta della politica ma….c’è la realtà
del paese.
Se Renzi non mette
qualche altro ingrediente necessario alla ricetta morirà politicamente molto
prima di Berlusconi, per quanto, al momento, si stia dimostrando superiore a
lui tatticamente.
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