C’è un “cerchietto magico” per le
presidenziali. Delle dimensioni dei favolosi hula hoop degli anni ’50. Lo
disegna Ennio Doris sulla sabbia del Quirinale, si chiama Mediolanum.
Insieme all’agibilità politica, che gli verrebbe garantita con la grazia
attraverso la legge sulla truffa fiscale attraverso la “manina” di Renzie, è il
prezzo per i voti di Forza Italia per il Quirinale. La politica non c’entra
nulla, ma solo gli interessi di un privato cittadino condannato in via
definitiva e espulso dal Senato, parodia di un imprenditore sulla soglia del
disfacimento (vedesi Mondadori e Fininvest) che vuole salvare la sua quota in
Mediolanum, il “cerchietto magico“. Infatti la cessione del 9,9% di Mediolanum
detenuta da Fininvest comincia a prendere forma.
E’ stato istituito il trust denominato “TRUST
2015” che ha nominato Sirefid come trustee indipendente. L’operazione è
avvenuta dopo la richiesta della Banca d’Italia nel procedimento di iscrizione
di Mediolanum nell’Albo dei Gruppi Bancari a seguito della sopravvenuta perdita
dei requisiti di onorabilità di Silvio Berlusconi, che è controllante indiretto
del Gruppo finanziario. Non più onorevole, non più onorabile. Chi gli
affiderebbe i suoi soldi? Il provvedimento, preso da Bankitalia, riguarda oltre
il 20% del capitale di Mediolanum, (alla holding della famiglia Berlusconi fa
capo circa il 30% della banca).
Nella nota di Fininvest si legge “che a
seguito del procedimento relativo all’iscrizione di Mediolanum nell’albo dei
gruppi bancari e a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di
onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Silvio Berlusconi, Banca
d’Italia, d’intesa con Ivass, con provvedimento del 7 ottobre 2014 pervenuto in
data 9 ottobre 2014, ha disposto le misure previste dalle norme applicabili
(artt. 24 e 25 tub), inclusa la dismissione della partecipazione in Mediolanum
spa eccedente il 9,9% che potrà anche avvenire mediante il conferimento in un
trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi dalla data
d’istituzione. Stando alla Consob, Berlusconi possiede il 35,1% di Mediolanum
Spa, il suo socio e amico Ennio Doris possiede il 29,7% e Lina Tombolato,
moglie di Doris, il 6,6%. Berlusconi e Doris sono legati da un patto di
sindacato, che è automaticamente sciolto, dato che sono sospesi i diritti di voto
sulla partecipazione. Dopo tale misura, viene meno l’efficacia del patto di
sindacato tra Fininvest ed Ennio Doris“.
Silvio Berlusconi non ci sta e porta davanti ai giudici la Banca d’Italia oltre alla trattativa per il Quirinale. Gli avvocati Andrea Di Porto, Luigi Medugno e Andrea Saccucci hanno comunicato di aver avviato alla notifica per suo conto “nel suo interesse e a tutela della sua posizione di socio di Fininvest” dell’atto di impugnazione del provvedimento della Banca d’Italia di ottobre sulla partecipazione in Mediolanum tramite Fininvest. Se Parigi val bene una messa, Mediolanum val bene il Quirinale. Il nome non importa, puo’ essere chiunque, fatti salvi gli interessi. E’ il mercato della vacche. Le Vacchinarie.
Silvio Berlusconi non ci sta e porta davanti ai giudici la Banca d’Italia oltre alla trattativa per il Quirinale. Gli avvocati Andrea Di Porto, Luigi Medugno e Andrea Saccucci hanno comunicato di aver avviato alla notifica per suo conto “nel suo interesse e a tutela della sua posizione di socio di Fininvest” dell’atto di impugnazione del provvedimento della Banca d’Italia di ottobre sulla partecipazione in Mediolanum tramite Fininvest. Se Parigi val bene una messa, Mediolanum val bene il Quirinale. Il nome non importa, puo’ essere chiunque, fatti salvi gli interessi. E’ il mercato della vacche. Le Vacchinarie.
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