E’
da tempo che non pubblico post riguardanti le vicende del M5S, né le commento. Non
perché l’argomento non sia interessante, ma perché mi toccherebbe ripetere, un
giorno sì e un giorno sì, queste osservazioni che facevo il 7 settembre 2012, più di due anni fa, quando
non vi era sentore dell’”evoluzione” di questo Movimento:
….Il Movimento 5 Stelle è nato tra la
cosiddetta società civile, si è trovato e unito tramite un blog e una persona:
Beppe Grillo.
L’aspetto positivo – essenziale – è appunto
il poter trovare da parte di una certa società civile un punto d’incontro e di
aggregazione. Che sia libero e che sia…civile. C’è qualcuno che preferirebbe
aggregazioni “clandestine” o deviate e devianti?
C’è una parte di paese che vuole un
cambiamento. Che crede che non si possa più rimandare. Che ha voglia di
impegnarsi. Che ritiene di avere delle risposte. Ma, ovviamente, la dispersione
non porta a nulla. Tante buone idee e intenzioni sparse qua e là, non servono. L’aggregazione è l’unico modo
per “canalizzare” persone oneste con idee e volontà.
Le aggregazioni hanno inevitabilmente in
sé: persone diverse per sesso, età, condizione culturale e sociale e
caratteristiche caratteriali e d’interazione. Alcuni sono dei leader, la
maggior parte sono degli aggregati.
Un’aggregazione senza aggregati, gioco
forza, non esiste. Un’aggregazione senza leader si spappola velocemente. Ma
anche un’aggregazione che ha una distanza tra leader e aggregati si spappola.
E’ un processo lento ma inevitabile.
Ma di che distanza si tratta? Della
distanza che non consente di accomunarci in una visione e strategia comune.
Il Movimento 5 Stelle è formato da persone
diverse. Stessa cosa dicasi per gli altri movimenti politici.
Mi pare però che più che in ogni altro
partito, gli aggregati del M5S siano disomogenei. Più di coloro che confluivano
nel P.C.I (e successive modificazioni), nella D.C, nella Lega.
Chi oggi segue e approva il Movimento di
Grillo è fuori uscito da precedenti aggregazioni oppure non ha mai fatto
politica attiva ma si è impegnato o anche no in attività sociali. Ciò che li ha
fatti trovare in un blog è l’aver trovato una voce, delle idee e soluzioni in
comune. Da impegnati o semplici cittadini spettatori, non hanno trovato nella
politica convenzionale la risposta alle attese.
Non c’è un’ideologia, una filosofia che li
tiene insieme e che fa superare – come succede in altre aggregazioni – le
divergenze. Sono insieme “contro” qualcosa ma a “favore” di qualcos’altro. Ma
questo “qualcos’altro” non è qualcosa di
definito (come lo era – a torto o a ragione – l’ideologia comunista o altra).
Nel momento in cui si passa all’azione concreta le diversità su cosa fare
emergerà. Fisiologico. E, in sé, non negativo.