domenica 9 novembre 2014

Squadra Antimafia 6, ultima puntata lunedì 10 novembre: alcune domande troveranno risposta?



 
  

Perché mai trattare alcuni aspetti centrali per i personaggi ma poi non svilupparli o abbandonarli, lasciando lo spettatore con alcune domande alle quali gli autori non danno risposte.
Ad esempio…

Perché Claudia Mares, in un video per Domenico Calcaterra, gli disse che non era il padre del figlio che aspettava?
Possibile che Domenico Calcaterra, pur indaffarato nella ricerca degli assassini della Mares, pur “attirato” da una diversa Rosy Abate (quarta e quinta serie), pur impegnato a sgominare l’organizzazione Stato-mafia Crisalide (sesta serie) non si sia mai posto questa domanda?
Se anche la Mares avesse tradito Calcaterra, come poteva essere certa che lui non fosse il padre. Significava che aveva mentito sull’inizio della gravidanza. E’ vero che le fiction italiane non primeggiano per credibilità di racconto, ma, mi sembrerebbe un’ipotesi pacchiana per una serie prodotta da Taodue che è – mediamente – il meglio che si possa trovare nella tv generalista.
E…allora. Se la Mares mentì sapendo di mentire, avrà avuto un motivo per allontanare e allontanarsi da Calcaterra. Sarà mai rivelato? Oppure gli sceneggiatori non hanno nessuna intenzione di svelare un aspetto non proprio
irrilevante di un rapporto che, per quanto non più esistente, è stato significativo nella storia del personaggio Calcaterra.

Altra domanda: perché De Silva – che il bravissimo Pierobon fa sembrare simpatico e piacevole – ma si tratta del peggior personaggio della serie considerando che è il fautore e “gestore” della trattativa Stato-mafia, ergo: quanto di più negativo vi sia, ha risparmiato la vita a Domenico Calcaterra e anche a Rosy Abate che gli chiedeva, davanti alla tomba del figlio Leonardino, di spararle?
Beh…qui si può azzardare l’ipotesi che a De Silva possano ancora servire Rosy Abate e Domenico Calcaterra. Ma anche questa domanda chiederebbe una risposta credibile da parte degli sceneggiatori. Che non sia: Calcaterra deve salvare la vita di De Silva minacciata dalla scontata non-morte di Veronica Colombo, pertanto, De Silva non gli spara. Fa ridere sta roba. Bastava evitare di mettere il De Silva in questa situazione. Cioè nella condizione di poter sparare o salvare Calcaterra.
Fa ridere anche De Silva “buono”. Toglie credibilità al personaggio. Un De Silva opportunista che risparmia Rosy e Calcaterra perché potrebbero ancora essere utili ma che abbia qualche rigurgito emozionale è più verosimile. E in questo connubio: ‘deviato opportunista-che ancora prova qualche emozione’ gli sceneggiatori potrebbero mostrarci una risposta credibile.
Ma…anche questa domanda potrebbe essere ignorata dagli sceneggiatori di Squadra Antimafia 6.

E arriviamo alla domandona finale che, invece, potrebbe trovare risposta nell’ultima puntata in onda lunedì 10 novembre: che fine farà Rosy Abate?
Secondo alcune “voci” web, Giulia Michelini farebbe comunque parte del cast di Squadra Antimafia 7, seppure con il contagocce. Ergo: nulla vieta che nella decima e ultima puntata della sesta serie Rosy Abate sia uccisa o riesca a suicidarsi (ci ha provato più di una volta) per poi “riapparire” con qualche flashback nella settima serie. Non avrebbe senso ma….non stiamo mica trattando di una serie americana.

Non avrebbe senso perché i flashback sono di due tipi. Il primo, riguarda il flashback che mostra alcune scene di momenti passati. Vale a dire: scene già girate. Quindi: non ci sarebbe bisogno di Giulia Michelini sul set di Squadra Antimafia 7. L’altro tipo di flashback attiene a momenti che non abbiamo ancora visto ma che sono legati a scene, a parti del racconto precedenti. Queste sì, sono scene da girare se non già fatte e “congelate” per essere inserite in momenti successivi. In questo caso, Giulia Michelini potrebbe trovarsi a dover girare qualche scena anche per la settima stagione. E questo spiegherebbe la sua presenza seppure limitata.
Ma che senso ha (se non una certa crudeltà nei confronti dei fans della Michelini-Rosy Abate) farla morire per poi mostrarla in qualche flashback nella prossima stagione? Meno traumatico è più digeribile sarebbe mantenerla in vita ma allontanarla da Calcaterra ed eventualmente farla rispuntare in qualche circostanza con uno sviluppo sensato del personaggio rispetto all’attuale momento della storia che la vede ancora distrutta dal dolore, in preda a un’auto punizione. 

Tralascio ipotesi su presunte gravidanze perché mi pare che qui siamo nel mondo dei sogni dei fans della coppia Abate-Calcaterra anche se, va detto, una nuova vita, una rinascita della persona, avviene anche tramite una gravidanza. Ma Rosy Abate che torna a fare coppia con quel Calcaterra che continua a fare il poliziotto, che, seppure dalla parte della cosiddetta legalità, rimane in quell’ambiente da cui deriva la sua sofferenza, da cui lei sta scappando mentalmente, prima ancora che fisicamente, mi pare in contrasto con il racconto attuale di una donna piegata da dolore e rimorsi.
Ovviamente, ci starebbe anche l’evoluzione di Rosy Abate, la sua uscita dal tunnel. Ma la Michelini vuole lasciare la serie, quindi, se anche gli sceneggiatori fossero ispirati, viene a mancare il presupposto fondamentale: il personaggio Rosy Abate.

Però…questa è fiction. Italiana, per giunta.
E…allora. Ci sta tutto e il contrario di tutto. E ci sta qualcosa che nessuno può ipotizzare perché gli sceneggiatori possono sempre barare. Ciò buttare sul tavolo qualche carta che non era nel mazzo.
A lunedì, l’ardua sentenza…


P.S: Tralascio considerazioni su alcuni momenti “comici” di questa sesta stagione. Ne cito uno: Rosy Abate che cuce la ferita di Domenico Calcaterra senza manco dargli una botta in testa prima dell’”intervento”, o, come nei film western, ubriacandolo con del whisky per stordirlo. Avrebbe fatto ridere la bottiglia di whisky? Certo. Ma anche questa operazione di salvataggio a “mente serena” senza neppure un antibiotico post operazione fa ridere.
A ciò aggiungiamo il Calcaterra che anziché morire – quanto meno di tetano – ritorna in forma in sella a un sidecar e arriva alla sede di Crisalide.
Ok che siamo in una serie televisiva. Ma fiction non significa approssimazione, superficialità. Che è quella che fa diventare “comico” qualcosa che dovrebbe essere avvincente e con pathos.

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