lunedì 3 novembre 2014

Lavoro nero, rapporto Eurispes-Uila: in agricoltura gli “schiavi invisibili” volano a quota 32%



da: Clandestinoweb
di Mario Di Matteo

Boom di irregolari nel mondo del lavoro agricolo. Secondo il rapporto Eurispes-Uila, presentato al Congresso del sindacato alimentare, gli impieghi a nero nei campi sono volati al 32% nei primi sei mesi del 2014. Si tratta, rispetto al 2011, di un aumento pari al 5%, e dello 0,3% rispetto invece allo scorso anno.
Il dato, secondo Eurispes, si spiega in considerazione del perdurare della crisi, una sorta di “immersione da sopravvivenza”, e il fenomeno potrà finalmente essere debellato solo attraverso la riduzione della pressione fiscale e attraverso il cambiamento delle politiche del lavoro.
“Vittime” del sommerso sono in particolar modo i lavoratori stranieri, che rappresentano la quota più consistente degli irregolari. Isolati e invisibili, questi “nuovi schiavi”, come li definisce l’indagine, vivono spesso in baraccopoli che costituiscono veri e propri ghetti, con paghe ben al di sotto di quanto previsto dai contratti nazionali.
Si stima che ci sia chi riceve 20 euro al giorno in nero, per 12 ore di lavoro nei campi dall’alba al tramonto, corrispondenti a 1,60 euro l’ora, un quinto del minimo sindacale; chi invece 1,90 euro l’ora dalle 5 della sera alle 5 del mattino
e chi ancora 35 euro al giorno per raccogliere le ciliegie o 38-40 euro al giorno come bracciante nei campi.

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