domenica 23 novembre 2014

Marco Castoldi in arte Morgan, quinta puntata live del 20 novembre: che triste vederlo così “politically correct”….



Mi ha messo tristezza vedere il Marco Castoldi in arte Morgan nell’ultima puntata di X Factor, giovedì scorso. Così “politically correct”, così “moderato”…democristiano. Così inutile. Perché non è questo il Marco Castoldi in arte Morgan che caratterizza questo show in prima serata Sky chiamato talent. Non serve al cosiddetto talent, non serve a Sky. Ma, soprattutto, non piace a chi, pur con qualche ironia e rimbrotto, è affezionato alla persona Marco Castoldi che riesce a trasparire da un video. E che non vuole vederlo così.

Sky e X Factor si diano una regolata, perché lo show non funziona con quel Morgan di giovedì scorso.
Vabbè che i vincitori sono sempre “stabiliti” dall’inizio e Morgan lo sa. Ma quel Lorenzo Fragola che insieme agli Spritz for Five è stato il meglio visto nelle audizioni, con le scelte “commerciali”, “discografiche”, di uno che pare antisistema quale è Fedez, ma è “sistemico” come pochi altri, non arriverà dove può arrivare.
Quanto a Marco Castoldi in arte Morgan, che talvolta “dimentica” che quei meccanismi che ben conosce  non sempre possono funzionare nel solo modo
che lui vorrebbe, eliminare gli Spritz for Five per “spezzare il gioco” che gli stava chiedendo pegno è stata una cazzata. Una grande cazzata. E non c’era nessuno vicino a lui che amichevolmente lo abbia fermato. La Ventura a questo serviva. Talvolta.

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