Mi ha messo tristezza vedere il Marco
Castoldi in arte Morgan nell’ultima puntata di X Factor, giovedì scorso. Così “politically
correct”, così “moderato”…democristiano. Così inutile. Perché non è questo il
Marco Castoldi in arte Morgan che caratterizza questo show in prima serata Sky
chiamato talent. Non serve al cosiddetto talent, non serve a Sky. Ma,
soprattutto, non piace a chi, pur con qualche ironia e rimbrotto, è affezionato
alla persona Marco Castoldi che riesce a trasparire da un video. E che non
vuole vederlo così.
Sky e X Factor si diano una regolata, perché
lo show non funziona con quel Morgan di giovedì scorso.
Vabbè che i vincitori sono sempre “stabiliti”
dall’inizio e Morgan lo sa. Ma quel Lorenzo Fragola che insieme agli Spritz for
Five è stato il meglio visto nelle audizioni, con le scelte “commerciali”, “discografiche”,
di uno che pare antisistema quale è Fedez, ma è “sistemico” come pochi altri, non
arriverà dove può arrivare.
Quanto a Marco Castoldi in arte Morgan, che
talvolta “dimentica” che quei meccanismi che ben conosce non sempre possono funzionare nel solo modo
che lui vorrebbe, eliminare gli Spritz for Five per “spezzare il gioco” che gli
stava chiedendo pegno è stata una cazzata. Una grande cazzata. E non c’era
nessuno vicino a lui che amichevolmente lo abbia fermato. La Ventura a questo
serviva. Talvolta.
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