YouTube
incanala il suo fiume di musica
Music
Key è il servizio di streaming su abbonamento che si affiancherà al
potenziamento della sezione musicale del Tubo. Per un prezzo in linea con la
concorrenza, brani senza advertising, anche offline per desktop e mobile. In
omaggio c'è il video
di Gaia
Bottà
YouTube è uno sterminato contenitore di
musica, accontenta coloro che, per ascolti casuali o per esigenze di nicchia,
per vedere, condividere e partecipare la musica, non si rivolga ai sempre più
popolari servizi di streaming musicale o agli store di musica digitale. Google,
dopo anni di indiscrezioni, ha scelto di razionalizzare il magmatico patrimonio
che già ospita, e di impacchettarlo in un servizio che sappia soddisfare e
anticipare le esigenze degli utenti: YouTube Music Key sarà lanciato la
prossima settimana.
Le modalità dell'offerta di YouTube Music
Key erano ormai emerse, sospinte dall'interesse di un potenziale pubblico
sempre più numeroso e dalla vivacità di un mercato in fermento: l'annuncio
della Grande G rifinisce ora i dettagli della proposta, che sarà lanciata anche
in Italia in una versione beta gratuita su
inviti. Coloro che riusciranno ad
agguantare la chiave per accedere in anteprima al servizio, subito disponibile
per gli abbonati allo streaming di Google Play Music All Access, potranno
confermare il proprio apprezzamento a un prezzo promozionale di 7,99 dollari al
mese, mentre 9,99 dollari sarà la quota mensile richiesta per gli abbonati che
non fruiranno della promozione.Per una cifra perfettamente in linea con quella prevista dagli altri servizi di musica in streaming, YouTube Music Key offirà musica e video musicali senza l'intralcio dell'advertising, con la possibilità di ascolto in background e offline, soluzioni che renderanno la piattaforma più adatta al tradizionale modo di fruire della musica anche su dispositivi mobile, senza interruzioni e come accompagnamento ad altre attività. L'abbonamento a YouTube Music Key Google include i servizi legati ai brani in formato audio di Google Play Music All Access, che dal 2013, con il suo repertorio di oltre 30 milioni di canzoni, è affiancato allo store di mp3 di Google Play, finora proposto in abbonamento ai ricorrenti 9,99 dollari mensili.
YouTube riorganizza la propria vocazione
musicale senza nulla togliere a coloro che continueranno a preferire l'ascolto
gratuito, rinunciando alle funzioni premium. Il lancio di YouTube Music Key si
accompagna alle novità del canale YouTube dedicato alla musica, che guadagnerà
a giorni una posizione rilevante anche sulle app Android e iOS, pensato per
proporre all'utente suggerimenti basati sui trend del Tubo e sugli ascolti
individuali, per dare visibilità alle proposte degli artisti e dei partner, che
potranno provvedere a completare la propria offerta con album e discografie
completi, caricati in buona qualità audio, e playlist tagliate su misura.
Rendere ancora più allettanti, completi ed organizzati i servizi della
piattaforma gratuita consentirà a YouTube di consolidare il proprio modello di
business basato sull'advertising: la stessa dirigenza della piattaforma di
video sharing ha confermato di recente che il proprio futuro risiede nella
versatilità della soluzione freemium.
Per ora è chiaro che YouTube, rispetto alla concorrenza, ha dalla propria parte la possibilità di solleticare il senso della vista oltre che quello dell'udito, e può sottoporre il proprio servizio freemium ad una base di utenza sconfinata che potrebbe scegliere di sfondare la barriera della sottoscrizione, senza l'urgenza di dover convertire tutti i già profittevoli target dell'advertising in pubblico pagante.
Per ora è chiaro che YouTube, rispetto alla concorrenza, ha dalla propria parte la possibilità di solleticare il senso della vista oltre che quello dell'udito, e può sottoporre il proprio servizio freemium ad una base di utenza sconfinata che potrebbe scegliere di sfondare la barriera della sottoscrizione, senza l'urgenza di dover convertire tutti i già profittevoli target dell'advertising in pubblico pagante.
L'elemento che resta ancora avvolto dall'incertezza è la composizione del catalogo: i 30 milioni di brani già offerti con la mediazione dello streaming audio di Google Play superano già i 20 milioni dell'archivio di Spotify, gli accordi con le major Universal, Sony e Warner sono dati per assodati, anche l'esigente Taylor Swift sembra essere stata soddifatta, ma lo scontro con le etichette indipendenti per il pagamento delle royalty resta uno squarcio aperto, con grandi nomi del panorama musicale che, ancor più intensamente dopo l'annuncio dell'avvento di Music Key, minacciano di uscire dal Tubo.
Ma YouTube non si nutre della sola musica sfornata dall'industria e dagli artisti riconosciuti come tali. Sono alle volte i cittadini della Rete a rendere popolare un brano musicale, magari sincronizzato con un video che assurge a meme, magari reinterpretato con intensità: questo tipo di musica non convenzionale, arricchita dai netizen di strati di creatività e di significato, come sarà trattata dai servizi della piattaforma? A tentare di spiegarlo è il portavoce di YouTube Matt McLernon: a tracciare i confini tra ciò che è musica e ciò che non lo è, a definire ciò che verrà abbracciato e retribuito dal servizio di streaming su abbonamento, saranno tanto gli uploader dei video, insieme ai metadati con cui classificano i contenuti, quanto gli sperimentatori della prima ora, da cui YouTube si aspetta un feedback capace di rappresentare le aspettative di coloro che ai servizi di streaming centrati sulla musica continueranno a preferire i servizi offerti da una costola di una piattaforma che è contenitore di tutta l'espressività del mondo connesso.
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