L’intervento di Davide Casaleggio al Corriere della Sera (post sotto) fa
intuire quale fosse la sua scelta dopo la caduta del governo M5S-Lega.
Casaleggio era per le elezioni. Ha cambiato rotta, probabilmente, quando gli
hanno fatto presente che non ci fosse sufficiente tempo per permettere il voto…
Detto ciò…Casaleggio ha argomenti. E li
espone in modo chiaro. Peccato che tra gli argomenti non ne tratti uno sostanziale. La modalità di gestione della piattaforma Rosseau, strumento
utilizzato dagli iscritti al Movimento 5 Stelle per esprimere il loro parere, il loro voto.
Sarei anche sostanzialmente d’accordo su
gran parte delle sue osservazioni di Casaleggio se non vi fosse, appunto, il
solito “piccolo particolare”….
Ok alla democrazia on-line purchè vi sia
correttezza e trasparenza in “chi” e “come” gestisce le piattaforme digitali. Il
punto della questione è quale trasparenza, correttezza, vi sia nella gestione
on-line del voto.
Una società di consulenza per le strategie
digitali è un soggetto che, per logica aziendale, deve conoscere e usare - tra le
altre - logiche di marketing. Una società di questo tipo è in grado di
assicurare correttezza e trasparenza nell’uso di dati e che tipo di “indirizzo”
esercita sui suoi clienti o..sui clienti dei suoi clienti..
E i limiti, le contraddizioni, l’assenza di
democrazia in partiti in cui in pochi decidono nelle
segrete stanze, non
significa che limiti e contraddizioni, assenza di trasparenza, possano essere
ammessi nella gestione della “democrazia diretta”. Perché, allora, gli
argomenti che si adduce per sostenere la democrazia diretta perdono ogni credibilità.
La stessa mancanza di credibilità che hanno i partiti che decidono nelle
segrete stanze. Partiti che non hanno nessuna relazione e conoscenza del cosiddetto
paese reale.
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