da: Il Fatto Quotidiano
Egle Possetti: Presidente del Comitato
dei Famigliari delle Vittime del Ponte Morandi di Genova
Il nostro stupore è terminato, forse, ma
aumenta la disperazione. Dopo il crollo del Ponte Morandi sono iniziate le indagini
e quello che viene reso noto è ogni volta più inquietante, la tragedia che ci
ha colpiti potrebbe non restare isolata, le notizie di ieri sull’indagine parallela
sono un esempio importante, ma quello che maggiormente ci dispera è la
convinzione che tutto poteva essere evitato.
Tutti devono ricordarsi dei 43 morti di
quel giorno, che non potranno essere edulcorati dalla ricostruzione. La
percezione è che un sistema marcio sia radicato profondamente in molti strati
della nostra nazione, i cittadini, i professionisti ed i politici onesti dovranno
emergere per poterlo cambiare. Gli organismi di vigilanza pubblici non potranno
d’ora in poi accontentarsi di rapporti non corretti e dovranno avere la
professionalità e la temperanza necessarie per difendere le nostre vite. Quello
che lascia perplessi in questa situazione così complessa ed articolata sono
state le prime parole della nuova
ministra Paola De Micheli alle Infrastrutture, che è stata molto veloce nel
precisare che si sarebbe trattato
di “revisione” della concessione, forse
sarebbe opportuno che ascoltasse anche
il grido dei cittadini che hanno solo dato una delega a chi li governa e sono stufi di vivere in un paese così
colmo dì contraddizioni, in fondo quando si ha il sospetto che qualcuno abbia
commesso un reato, fino ad avere
certezza della sua innocenza si dovrebbe avere la prudenza di evitare che possa
continuare a commetterlo.
Pretendiamo giustizia per loro che non ci
sono più, per noi che soffriamo e per tutti i cittadini.
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