venerdì 27 marzo 2015

Media, tablet e smartphone: i film Rai su Google



da: la Repubblica

Accordo tra viale Mazzini e l'azienda californiana. Sono duecento i titoli a pagamento
di Carlo Moretti

Per il suo primo vero passo nel mercato digitale, la Rai prende per mano Google portando in dote il suo importante catalogo cinematografico. L’accordo siglato tra viale Mazzini e i rappresentanti del colosso californiano (il direttore Fabio Vaccarono l’ha definito "un passaggio strategico in Italia") permette da ieri agli utenti del negozio digitale Google Play di accedere al catalogo Rai. Si tratta di circa 200 titoli, tra film prodotti o soltanto distribuiti da Rai Cinema, che si possono scaricare a 6,99 euro. Tra questi ci sono successi come Il capitale umano, Rush, Educazione siberiana, La mafia uccide solo d’estate, The Wolf of Wall Street e Qualunquemente. Ma allo stesso prezzo, più o meno il biglietto del cinema, si vendono "i classici" che passano regolarmente in tv.

Il film acquistato o noleggiato può essere salvato nella memoria del computer, del tablet o del telefonino per essere riprodotto offline. Se invece si decide per la visione in streaming (3,99 euro), la tecnologia di Google Play rintraccia il
punto in cui la fruizione del film si è interrotta e consente allo spettatore di proseguire autonomamente in un secondo momento anche da un altro dispositivo. "L’accordo ha tre obiettivi: dare massima visibilità ai film italiani, supportare prodotti indipendenti con nuove forme di ricavo come l’on demand e rafforzare l’offerta legale di film per contrastare la pirateria" ha detto il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi. "Google è un partner estremamente qualificato, ora auspichiamo altri accordi", ha concluso Gubitosi. Con un riferimento a quanto avvenuto circa un anno fa, quando la Rai "considerando poco remunerativa la cifra di circa 700 mila euro all’anno pagata da Google, decise di togliere da Youtube i suoi contenuti televisivi: quello però è un altro capitolo", sottolinea il dg.

Sull’opportunità da parte di viale Mazzini di affidarsi a una piattaforma esterna di vendita on line, decurtando così i ricavi e senza sviluppare il know how né valorizzando le risorse interne Rai, Gubitosi non ha dubbi: "Serviva un’azienda che avesse forza di penetrazione nel mercato digitale e Google ha senz’altro queste caratteristiche". Per il momento l’offerta non valicherà i confini nazionali: "Il problema è che il mercato viene ancora diviso secondo criteri geografici e non, come sarebbe logico, per lingua". Soddisfatto dell’intesa tra Google Play e RaiCom, la consociata Rai che si occupa delle valorizzazioni dell’offerta di contenuti audiovisivi su Internet, è Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema: "Il mercato dell’home video è crollato del 70%, c’è un enorme buco da riempire offrendo nuove risorse nelle piattaforme on line".

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