da: Il Fatto Quotidiano
Ecco
il 730 precompilato: chi lo riceverà, come funziona e dov’è la fregatura
di Patrizia
De Rubertis
Basta vedere il fisco come se fosse un mostro”, ripete Matteo Renzi, senza però essere ancora riuscito ad attuare la delega fiscale approvata oltre un anno fa. E così, in attesa di un sistema fiscale più equo e trasparente, cosa c’è di meglio di una dichiarazione dei redditi precompilata che strizza l’occhio a oltre 20 milioni di italiani tra lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il 730? L’operazione è stata lanciata come la rivoluzione 2.0 nel pagamento delle tasse. Ecco una breve spiegazione in forma di domanda e risposta.
Perché è precompilato?
Dal 15 aprile il modello sarà già compilato
con i dati in possesso dall’Agenzia delle Entrate che utilizza le informazioni
disponibili in Anagrafe tributaria (redditi da lavoro e da pensione, parenti a
carico, immobili e terreni, ma anche contributi per le colf e detrazioni per le
ristrutturazioni), quelle trasmesse da
banche e assicurazioni (conti correnti,
mutui, polizze vite e infortuni) e dagli enti previdenziali.Sarà veramente così facile?
Rendere il Fisco più umano e a portata di
clic farà correre il serio rischio che l’operazione si trasformi nell’ennesimo
caos. Questo perché tra meno di 40 giorni i contribuenti non riceveranno il
modello direttamente nella buca delle lettere, così come sbandierato lo scorso
giugno da Renzi. Il 730 precompilato sarà, infatti, consultabile solo su
un’area del sito delle Entrate. E, una volta scaricato, se il modello si
accetta senza modifiche, l’appuntamento con le tasse si conclude. Ma nel caso
fosse necessario modificare o aggiungere dati, il contribuente dovrà rimetterci
le mani. O meglio il mouse, visto che si fa tutto online.
Quali
dati mancano o vanno integrati?
In primis, le spese mediche per cui si
richiede la detrazione del 19%. E non sono informazioni di poco conto, dal
momento che nel 2014 le hanno presentate quasi 12 milioni di contribuenti. Poi
va inserita quasi tutta la parte degli oneri deducibili e detraibili, come le spese
per l’istruzione, per le attività sportive dei ragazzi e le erogazioni
liberali. Per avere il modello totalmente compilato, bisognerà aspettare il
2017.
Come si compila?
Si può modificare, integrare o accettare il
modello, dal 1 maggio al 7 luglio, da soli o tramite soggetti autorizzati.
Se si sceglie il “fai da te”?
Bisogna compilare la dichiarazione online
attraverso il proprio ‘cassetto fiscale’, al quale si accede solo dopo aver
richiesto un codice Pin. Per farlo, ci si registra al servizio “Fisconline” e,
dopo aver scritto il reddito complessivo dichiarato lo scorso anno, il sistema
fornisce la prima parte del Pin (4 cifre). La chiave completa (ultime 6 cifre e
password di accesso) arriverà a casa in due settimane. È possibile ottenere il
Pin anche al numero verde 848.800.444 o all’Agenzia delle Entrate.
È più facile rivolgersi a Caf o commercialisti?
Con buona pace della rivoluzione fiscale,
questa sarà la strada che continuerà a essere più battuta soprattutto dai
pensionati che rappresentano gran parte dei 20 milioni interessati
dall’innovazione: loro, mano al portafoglio, continueranno a sborsare circa 50
euro al professionista e fino a 30 euro al Centro di assistenza fiscale.
Quali documenti servono per chiedere assistenza?
Per ricevere i 730 precompilati degli
assistiti, i professionisti devono prima acquisire la delega e poi formulare
online una richiesta specifica. Ma i loro accessi saranno tracciati
dall’Agenzia per effettuare i controlli sulla correttezza delle deleghe, perché
per la prima volta saranno Caf e commercialisti a rispondere degli errori. E se
rappresenta un vantaggio per i contribuenti, la novità sta scatenando le
proteste dei commercialisti.
Come funzionano i controlli?
Se il contribuente accetta la dichiarazione
senza apportare cambiamenti (inserendo solo i vari bonus fiscali che
alleggeriscono il carico) ha un’immunità dai controlli. Se si modifica o
integra il 730, scattano eventuali accertamenti.
È obbligatorio il 730 precompilato?
No, si può sempre presentare la
dichiarazione dei redditi seguendo la vecchia strada del cartaceo.
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