da: Il Fatto Quotidiano
Forse una visita guidata al Museo Lombroso
di Torino, che espone i crani imbottigliati in formalina dei manigoldi più
famosi, non guasterebbe. La criminologia fisiognomica sarà pure una teoria
superata, ma - visto come siamo conciati - può ancora servire a riconoscere
dalla faccia certi ladroni che periodicamente finiscono nelle patrie galere,
poi rientrano nel giro, poi vengono riacchiappati, poi acciuffano una
prescrizione e riagguantano la poltrona, per poi tornare nel loro habitat
naturale: la cella di isolamento.
Prendiamo Ercole Incalza: ex Psi (corrente
sinistra ferroviaria), l'aveva fatta franca in ben 14 processi, fra
prescrizioni, assoluzioni e norme ad hoc (gli errori giudiziari più diffusi
sono le assoluzioni dei colpevoli). Insomma, meritava un'altra chance nell'Ncd,
che tutti credono l'acronimo di Nuovo Centro Destra, trascurando l'opzione più
ovvia: Nuova Compagnia Detenuti. In una telefonata - scrive il gip di Firenze -
Incalza "afferma di aver trascorso la notte a redigere il programma di
governo che Ncd avrebbe dovuto presentare e di essere in attesa del benestare
di Alfano e di Lupi". Il 17 febbraio 2014, mentre nasce il governo Renzi,
Lupi "si lamenta per essere stato da lui abbandonato", ma
"Incalza contesta tale affermazione dicendogli di aver scritto anche il
programma".
Che vuoi di più, Mauri'? Che ti porti la brioche
al mattino? Poi c'è la nomina dei sottosegretari alle Infrastrutture, che non
spetta a Lupi né tantomeno a Incalza, ma a Renzi. Però ci pensa Ercolino, ci
vuole gente giusta: Letta ha rischiato i denti col viceministro pd Vincenzo De
Luca, plurimputato, e con Tonino Gentile, quello che candidò B. al Nobel per la
Pace, poi passò a Ncd e finì in uno scandalo che lo costrinse a dimettersi. Con
chi rimpiazzarli? Ci pensa Incalza, grande talent scout: "II 28-2-2014
Lupi gli telefona e lo informa che, in seguito alla sua 'sponsorizzazione',
hanno nominato viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini e invita
Incalza a parlargli per dirgli 'che non rompa i coglioni'". Nencini, pure
lui ex Psi, era già comparso nelle intercettazioni della Cricca della
Protezione civile: l'uomo giusto al posto giusto. L'altro sottosegretario è Umberto
Del Basso De Caro, che era l'avvocato di Craxi ed è inquisito a Napoli per
peculato: chi meglio di lui. Ercolino è soddisfatto: "In alcune successive
telefonate Incalza fa presente che al ministero per le Infrastrutture sono
arrivati due suoi compagni socialisti: Nencini e Del Basso De Caro. Il suo
amico commenta tali nomine dicendo 'complimenti... sempre sempre più
coperto!'".
Renzi, noto rottamatore, sbatte i tacchi.
Una bella squadretta, non c'è che dire. Del resto, senza l'Ncd il suo governo
non esisterebbe: niente maggioranza in Senato. E sul capitale umano la grande
stampa chiude un occhio, anzi due. Eugenio Scalfari stravede per
quell'accozzaglia di inquisiti e poltronisti, rimasti nel governo Letta dopo
l'uscita di FI per conservare le cadreghe: "È quella che noi chiamiamo la
destra repubblicana... Una novità di grandissimo rilievo nel panorama della
politica non soltanto italiana ma anche europea", anche perché grazie a
Ncd "scompare la presenza di Berlusconi e del berlusconismo dalla
maggioranza" (17-11-2013). Berlusconi forse, il berlusconismo mica tanto.
Invece, sul Corriere, Polito El Drito si esalta per il
"parricidio" di Alfano con B. e lo paragona a quelli di Fanfani con
De Gasperi, di Sarkozy con Chirac, della Merkel con Kohl e incensa il Letta-bis
"sorretto da una nuova maggioranza temprata nel fuoco di una battaglia
parlamentare aperta e senza rete" in vista della "riforma del sistema
politico" e dell'avvento "di una terza Repubblica". E sta
parlando del partito di Alfano, Cicchitto, De Girolamo, Schifani, Formigoni,
Scopelliti, Castiglione, Firrarello, Bonsignore, Giovanardi e naturalmente
Lupi. Più che un partito, pare il bar di Guerre stellari, con una densità di
condannati e inquisiti che nemmeno nella periferia metropolitana più disagiata.
Al confronto, Forza Italia è un convento di orsoline: se passa di là pure
Verdini, a parte il capo gli altri rischiano di essere quasi tutti incensurati.
Formazione tipo Ncd. Vito Bonsignore, una condanna definitiva per tentata
corruzione e una nuova indagine, quella delle Grandi Opere, dov'è inquisito
insieme ad altri due pezzi grossi di Ned: Rocco Girlanda, ex sottosegretario
pdl di Letta, e Stefano Saglia, ex An alfanizzato. Roberto Formigoni, sotto
processo a Milano per corruzione e altre virtù. Nunzia De Girolamo, inquisita a
Benevento per abuso e altre facezie. Giuseppe Scopelliti, condannato in primo
grado per abuso. Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura,
indagato a Catania per abuso e turbativa d'asta sull'appalto per il Centro
rifugiati di Mineo, il più grande d'Europa (un business, quello dei Cara, molto
caro alle "Misericordie", tipo quella di Modena presieduta dal
gemello di Giovanardi). Suo suocero Pino Firrarello, condannato e poi
prescritto per turbativa d'asta e corruzione sull'ospedale di Catania e di
nuovo inquisito per voto di scambio. Luigi Grillo, condannato con
patteggiamento per corruzione su Expo e indagato per rapporti con la
'ndrangheta. Pare che graviti dalle parti di Ned pure Cesare Previti, nei panni
del vecchio saggio, come Totò ne I soliti ignoti: e la sua mano - onore al
merito - si nota subito. Renato Schifani, per anni indagato per mafia,
archiviato con un provvedimento che sottolinea i suoi rapporti con diversi
mafiosi. Ed è uno dei più puliti di "quella che noi chiamiamo la destra
repubblicana... Una novità di grandissimo rilievo nel panorama della politica
non soltanto italiana ma anche europea". L'Europa ancora non sa nulla, ma
il primo che esce di galera l'avverte.
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