giovedì 5 luglio 2012

Solerti "cagnolini" di Silvio: nomine Rai, Schifani elimina il dissidente Pdl (Amato)


da: Il Fatto Quotidiano 

Nomine Rai, scontro tra Fini e Schifani: "Fatto inaudito, ora chiarisca"
Il presidente del Senato, ex senatore e capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia fino al 2006, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi

Il senatore “dissidente” del Pdl vota controcorrente in Vigilanza rispetto alle indicazioni del partito. Nel pomeriggio Schifani decide di sostituirlo da un altro parlamentare e scoppia la polemica col presidente della Camera che giudica il fatto “di inaudita gravità politica”. Il presidente del Senato, ex capogruppo di Forza Italia a Palazzo a Madama fino al 2006, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi e, nel giorno del voto per i nuovi consiglieri di viale Mazzini, decide di fare entrare Pasquale Viespoli di Coesione nazionale al posto di Paolo Amato. Una decisione giustificata dalla volontà di tutelare la nomina dei candidati scegli dal partito di centrodestra e in particolare Antonio Pilati, berlusconiamo doc e ideatore della legge Gasparri, sul quale è stato avviato lo scontro interno tra i banchi del Pdl. L’obiettivo è di controllare il servizio pubblico e in particolare l’informazione, in una congiuntura economica di crisi per Mediaset con utili in forte calo e il tracollo della raccolta pubblicitaria. 
I fatti risalgono a questa mattina (ieri per chi legge, nda), quando il senatore Paolo Amato, membro della Commissione di vigilanza, aveva espresso la preferenza per la candidata Flavia Nardelli, proposta solo da Fli e Idv. Una scelta che si traduce nella sua sostituzione dalla Vigilanza quando nel pomeriggio Renato Schifani decide di far prendere il suo posto a Pasquale.
Una decisione legittima e dovuta per Schifani perché, ha detto, “in seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama è risultato che il Pdl dovesse rinunciare a un componente”.  Eppure la sostituzione in commissione di Vigilanza può avvenire solo su richiesta del diretto interessato e nel corso della sessione elettorale non possono essere effettuati cambiamenti. 
Gianfranco Fini che è intervenuto duramente: ”Schifani ha ravvisato l’urgenza di intervenire solo oggi perché era chiaro che la libertà di voto del senatore Amato avrebbe determinato un esito della votazione non gradito al Pdl? Se così fosse – ha scritto in una nota il presidente della Camera – saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita gravità politica”.
Per parte sua, Schifani ha spiegato che la scelta è stata realizzata a seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama, perché “è risultato che il Pdl dovesse rinunciare a un componente”.  “Ho invitato il presidente Gasparri – ha spiegato Schifani – a farmi conoscere quale senatore del gruppo da lui presieduto debba cessare di appartenere alla commissione di Vigilanza, affinchè la presidenza possa consentire la nomina di un componente del gruppo di Coesione nazionale” e il senatore Pdl, prosegue il presidente di Palazzo Madama rivolgendosi a Zavoli, “ha indicato il nominativo del senatore Paolo Amato che, di conseguenza, cessa di far parte della commissione da lei presieduta. La informo infine di aver provveduto alla nomina del senatore Pasquale Viespoli quale rappresentante del gruppo di Coesione nazionale”.
”E’ vero – afferma il presidentedella Camera Gianfranco Fini in una nota – che la questione dell’assenza dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai del Gruppo ‘Coesione Nazionalè è stata posta ai Presidenti delle Camere dal senatore Viespoli il 12 giugno scorso. Il 18 giugno ho risposto al senatore Viespoli e al Presidente Schifani che la questione poteva trovare soluzione esclusivamente nell’ambito della quota di seggi spettante al Senato in quanto il Gruppo ‘Coesione Nazionalè non è presente alla Camera dei deputati. Non è quindi sulla correttezza formale della sostituzione del senatore Amato che bisogna riflettere, bensì – sottolinea – sulla tempistica della decisione del Presidente Schifani. Mi auguro che Egli sentirà il dovere di chiarire perchè essa sia improvvisamente maturata solo oggi, con la Commissione di Vigilanza già costituitasi in seggio elettorale per eleggere i membri del CdA Rai, e dopo che, andate a vuoto le precedenti votazioni, il senatore Amato aveva pubblicamente annunciato di votare liberamente e secondo coscienza, disattendendo le indicazioni del suo Gruppo di appartenenza”. “In base a quali elementi il Presidente del Senato ha ravvisato l’urgenza di intervenire solo oggi? Forse perchè era chiaro che la libertà di voto del senatore Amato avrebbe determinato un esito della votazione non gradito al PDL? Se così fosse – conclude -, saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita gravità politica”.

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