da: Il
Fatto Quotidiano
Nomine Rai, scontro tra Fini e Schifani: "Fatto inaudito, ora chiarisca"
Il presidente del Senato, ex senatore e capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia fino al 2006, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi
Il presidente del Senato, ex senatore e capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia fino al 2006, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi
Il senatore “dissidente” del Pdl vota controcorrente in Vigilanza rispetto alle indicazioni del partito. Nel pomeriggio Schifani decide di sostituirlo da un altro parlamentare e scoppia la polemica col presidente della Camera che giudica il fatto “di inaudita gravità politica”. Il presidente del Senato, ex capogruppo di Forza Italia a Palazzo a Madama fino al 2006, entra a gamba tesa nella commissione per il rinnovo del cda del servizio pubblico per favorire i candidati voluti dal partito di Berlusconi e, nel giorno del voto per i nuovi consiglieri di viale Mazzini, decide di fare entrare Pasquale Viespoli di Coesione nazionale al posto di Paolo Amato. Una decisione giustificata dalla volontà di tutelare la nomina dei candidati scegli dal partito di centrodestra e in particolare Antonio Pilati, berlusconiamo doc e ideatore della legge Gasparri, sul quale è stato avviato lo scontro interno tra i banchi del Pdl. L’obiettivo è di controllare il servizio pubblico e in particolare l’informazione, in una congiuntura economica di crisi per Mediaset con utili in forte calo e il tracollo della raccolta pubblicitaria.
I fatti
risalgono a questa mattina (ieri per chi legge, nda), quando il
senatore Paolo Amato, membro della Commissione
di vigilanza, aveva espresso la preferenza per la candidata Flavia
Nardelli, proposta solo da Fli e Idv.
Una scelta che si traduce nella sua sostituzione dalla Vigilanza quando nel
pomeriggio Renato Schifani decide
di far prendere il suo posto a Pasquale.
Una decisione legittima e dovuta per Schifani perché, ha detto, “in seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama è risultato che il Pdl dovesse rinunciare a un componente”. Eppure la sostituzione in commissione di Vigilanza può avvenire solo su richiesta del diretto interessato e nel corso della sessione elettorale non possono essere effettuati cambiamenti.
Una decisione legittima e dovuta per Schifani perché, ha detto, “in seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama è risultato che il Pdl dovesse rinunciare a un componente”. Eppure la sostituzione in commissione di Vigilanza può avvenire solo su richiesta del diretto interessato e nel corso della sessione elettorale non possono essere effettuati cambiamenti.
Gianfranco
Fini che è intervenuto duramente: ”Schifani ha ravvisato
l’urgenza di intervenire solo oggi perché era chiaro che la libertà di
voto del senatore Amato avrebbe determinato un esito della votazione non
gradito al Pdl? Se così fosse – ha scritto in una nota il presidente della
Camera – saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita gravità
politica”.
Per parte
sua, Schifani ha spiegato che la scelta è stata realizzata
a seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di
Palazzo Madama, perché “è risultato che il Pdl dovesse rinunciare a un
componente”. “Ho invitato il presidente Gasparri –
ha spiegato Schifani – a farmi conoscere quale
senatore del gruppo da lui presieduto debba cessare di appartenere alla
commissione di Vigilanza, affinchè la presidenza possa consentire la nomina di
un componente del gruppo di Coesione nazionale” e il senatore Pdl, prosegue il
presidente di Palazzo Madama rivolgendosi a Zavoli, “ha indicato il nominativo
del senatore Paolo Amato che, di conseguenza, cessa di far parte della
commissione da lei presieduta. La informo infine di aver provveduto alla nomina
del senatore Pasquale Viespoli quale rappresentante del gruppo di Coesione
nazionale”.
”E’ vero
– afferma il presidentedella Camera Gianfranco Fini in una nota – che la
questione dell’assenza dalla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai del
Gruppo ‘Coesione Nazionalè è stata posta ai Presidenti delle Camere dal
senatore Viespoli il 12 giugno scorso. Il 18 giugno ho risposto al senatore
Viespoli e al Presidente Schifani che la questione poteva trovare soluzione
esclusivamente nell’ambito della quota di seggi spettante al Senato in quanto
il Gruppo ‘Coesione Nazionalè non è presente alla Camera dei deputati. Non è
quindi sulla correttezza formale della sostituzione del senatore Amato che
bisogna riflettere, bensì – sottolinea – sulla tempistica della decisione del
Presidente Schifani. Mi auguro che Egli sentirà il dovere di chiarire perchè
essa sia improvvisamente maturata solo oggi, con la Commissione di Vigilanza
già costituitasi in seggio elettorale per eleggere i membri del CdA Rai, e dopo
che, andate a vuoto le precedenti votazioni, il senatore Amato aveva
pubblicamente annunciato di votare liberamente e secondo coscienza,
disattendendo le indicazioni del suo Gruppo di appartenenza”. “In base a quali
elementi il Presidente del Senato ha ravvisato l’urgenza di intervenire solo
oggi? Forse perchè era chiaro che la libertà di voto del senatore Amato avrebbe
determinato un esito della votazione non gradito al PDL? Se così fosse –
conclude -, saremmo in presenza di un fatto senza precedenti e di inaudita
gravità politica”.
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