venerdì 13 luglio 2012

Herman Hesse: Eleanor


Le sere d'autunno mi ricordano te
I boschi giacciono bui, il giorno si scolora
ai bordi dei colli in rosse aureole.
In un casolare vicino piange un bimbo.
Il vento se ne va a passi tardi
attraverso i tronchi a raccogliere le ultime foglie.
Poi sale, abituata ormai da lungo ai torbidi sguardi,
l'estranea solitaria falce di luna
con la sua mezza luce da terre sconosciute.
Se ne va fredda, indifferente, per il suo sentiero.
La sua luce avvolge il bosco, il canneto, lo stagno
e il sentiero con pallido alone melanconico.
Anche d' inverno in notti senza luce
quando alle finestre vorticano danze di fiocchi
e il vento tempestoso, ho spesso l' impressione di guardarti.
Il piano intona con forza ingannevole
e la tua profonda e cupa voce di contralto
mi parla al cuore. Tu la più crudele delle belle donne.
La mia mano afferra alle volte la lampada
e la sua luce tenue posa sulla larga parete.
Dalla antica cornice la tua immagine oscura guarda
mi conosce bene e mi sorride, stranamente.
Ma io ti bacio mani e capelli
e sussurro il tuo nome

4 commenti:


  1. Vagai
    per notti intere d'autunno
    tra il profumo di rose appassite
    e il fetore di vino scadente.

    Ma solo il tuo tocco m'ammaliava.

    Infine, anche te, cadesti
    Nella tua stessa tela dolcemente
    Come prendesti infinite volte
    Il mio cuore.

    Ti vidi vagare in notti d'inverno
    Accarezzata dalla luce di luna
    Tra foglie morte e candida neve.

    Ti baciai ancora
    Sotto morbidi cristalli
    Fino al levarsi del giorno
    Tra morte e vita.

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  2. Esattamente. Pure tu scrivi poesia?

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  3. Ciao....scrivevo poesie quando ero giovane!!..

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