giovedì 5 luglio 2012

ACTA, tutela proprietà intellettuale: Martin Schultz, "i cittadini europei vogliono esprimersi e decidere"


Questo l’intervento del presidente del Parlamento Europeo in merito alla normativa ACTA che il signor Enzo Mazza, presidente di FIMI, farebbe bene a leggere. Altro che “web populista”. 2,8 milioni di cittadini hanno firmato una petizione. Piaccia o no a Enzo Mazza e a tutte le major che detengono  - per secoli – i diritti d’autore, ma devono fare i conti con le trasformazioni culturali e tecnologiche. Certi processi non si fermano. Se non calpestando i diritti di altri. E, allora, non la si chiami tutela del diritto d’autore ma come mantenere rendite di posizioni senza capacità di gestire gli adeguamenti culturali e i informatici.
A questi, va il mio più cordiale: vaffanculo!


da: La Stampa

Internet e diritto d'autore 
una lezione da non dimenticare
di Martin Schultz*

La bocciatura del Trattato internazionale anti-contraffazione (Acta) da parte del Parlamento europeo è un momento importante per la democrazia europea. Raramente il dibattito su un trattato internazionale è stato così intenso e ha coinvolto così tante persone in tutta Europa e non solo.

Il trattato Acta, che mira a combattere la contraffazione e tutelare la proprietà intellettuale a livello internazionale, è stato negoziato da un gruppo di paesi industrializzati con un metodo che, per la sua mancanza di trasparenza, ha suscitato preoccupazioni e contrarietà nella società civile.

Al Parlamento europeo abbiamo cercato di rimediare a questa carenza. Nel corso degli ultimi quattro mesi abbiamo ospitato innumerevoli incontri, audizioni, workshop, conversazioni online con i rappresentanti della società civile e con tutte le parti interessate, per assicurarci che ogni opinione fosse ascoltata. In veste di Presidente del Parlamento europeo, ho avuto più volte l’occasione di discutere di Acta con i cittadini.

La mobilitazione di massa su questo tema è culminata in una petizione indirizzata al Parlamento europeo e firmata da oltre 2,8 milioni di cittadini. Il loro impegno dimostra che un’opinione pubblica europea esiste ed è attiva al di là dei confini nazionali. Personalmente, ho imparato molto da questo scambio intenso, trasparente e rispettoso delle opinioni altrui. Nell’era internet, un numero sempre maggiore di cittadini partecipa al dibattito sul nostro futuro comune e si rende conto di poter influenzare direttamente la politica. Questa comunicazione in due sensi è di vitale importanza per un’istituzione legislativa multi-nazionale come il Parlamento europeo.

Il voto contro Acta non è un voto contro la tutela della proprietà intellettuale. Al contrario, il Parlamento europeo sostiene fermamente la lotta contro la contraffazione, che danneggia le imprese europee, e costituisce una minaccia per i consumatori e per i posti di lavoro in Europa. Se la questione fosse stata proteggere le merci dalla contraffazione - siano esse borse o medicine sono sicuro che nessuno dei miei colleghi, né tantomeno io, ci saremmo opposti all’accordo.

Ma la maggioranza dei deputati al Parlamento europeo ritiene che Acta sia la soluzione sbagliata per lottare contro la pirateria online, e questa è l’opinione condivisa da molti cittadini. La maggioranza del Parlamento è del parere che Acta sia troppo vago, lasciando spazio ad abusi di interpretazione e sollevando preoccupazioni per il suo impatto sulla privacy e le libertà civili, sull’innovazione, la creatività e la libera circolazione dell’informazione. La tutela della proprietà intellettuale per i produttori europei è fondamentale. Ci auguriamo pertanto che la Commissione europea presenti nuove proposte in tal senso.

Intanto, quali lezioni possiamo trarre da Acta? In primo luogo, il Parlamento europeo ha una lunga tradizione nella difesa delle libertà personali e dei diritti fondamentali, e i cittadini europei possono fidarsi di noi. Internet è e sarà sempre più un terreno su cui si giocano la difesa e la regolamentazione delle libertà civili nel XXI secolo. Non si tratta della prima volta e, di sicuro, non sarà l’ultima che l’Ue è chiamata a legiferare in questo ambito nuovo ed affascinante. Dobbiamo prendere tutte le misure possibili per combattere la pirateria, ma questo non deve mai essere fatto a scapito di ciò che ha fatto di Internet una delle tecnologie più rivoluzionarie della storia: il Parlamento europeo vuole che la rete rimanga libera e aperta!

In secondo luogo: i cittadini europei vogliono esprimersi, partecipare ed essere protagonisti delle decisioni che riguardano l’Europa. Inclusione, apertura, trasparenza e discussioni controverse sono cruciali per la vita democratica dell’Unione europea. Il Parlamento europeo è il luogo in cui questi dibattiti devono aver luogo, e dove la voce dei cittadini è ascoltata. Il Parlamento europeo rappresenta la forza che protegge la democrazia a livello europeo: una lezione da non dimenticare.

*Presidente del Parlamento europeo

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