da: Lettera 43
«Diaz, solidale con la polizia»
Nel coro di
commenti post-sentenza mancava la sua voce.
Un silenzio
rumoroso quello dell'ex capo della
polizia ai tempi del G8 di Genova, Gianni
De Gennaro.
Che l'8 luglio ha voluto parlare della decisione della Cassazione di confermare le condanne per agenti e funzionari di polizia responsabili della mattanza dentro la scuola Diaz la sera del 21 luglio 2001.
La nota diffusa ha parlato di «umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata».
Che l'8 luglio ha voluto parlare della decisione della Cassazione di confermare le condanne per agenti e funzionari di polizia responsabili della mattanza dentro la scuola Diaz la sera del 21 luglio 2001.
La nota diffusa ha parlato di «umana solidarietà per quei funzionari di cui personalmente conosco il valore professionale e che tanto hanno contribuito ai successi dello Stato democratico nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata».
«DOLORE NELL'ANIMO». Anche un pensiero alla vittime, certo: «Resta nel mio
animo un profondo dolore per tutti coloro che a Genova hanno subito torti e
violenze».
«RISPETTO PER LE SENTENZE». Nel 2012, 11 anni dopo, il vertice della polizia
è stato decapitato dopo l'interdizione dei responsabili dai pubblici uffici:
«Le sentenze della magistratura devono essere rispettate ed eseguite, sia
quando condannano, sia quando assolvono. In seguito alle decisioni per i gravi
fatti di Genova, le competenti Autorità hanno puntualmente adempiuto a tale
dovere, operando con tempestività ed efficacia», ha detto De Gennaro.
«ISPIRATO DALLA COSTITUZIONE». Niente
scuse però, come invece ha fatto l'attuale numero uno della polizia, Antonio
Manganelli, che ha chiesto perdono pubblicamente.
«Per quanto mi
riguarda ho sempre ispirato la mia condotta e le mie decisioni a
i principi
della Costituzione e dello Stato di diritto e continuerò a farlo con la stessa
convinzione nell'assolvimento delle responsabilità che mi sono state affidate
in questa fase», si è limitato a dire De Gennaro.
ORA È SOTTOSEGRETARIO DI MONTI. Lui è uscito
indenne dalla vicenda della «macelleria messicana» di quella notte, perché la Cassazione
lo ha prosciolto in un processo parallelo nel 2011.
Ora fa parte della
squadra del premier Mario Monti, recentemente nominato come sottosegretario con
delega ai Servizi segreti, non senza polemiche.
Salvato e
riciclato, ma non pentito.
Il papà di Carlo Giuliani: «Manca l'ammissione di
responsabilità»
Non può perdonarlo Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso
durante il G8 del luglio 2001
a Genova: «De Gennaro prova dolore, ma non chiede scusa.
Lui era il più alto in grado e quindi lui dovrebbe sentire su di sé tutte le
responsabilità di quanto accaduto quella notte alla Diaz. Non mi sembra che
nelle sue parole ci sia questo e in più dimentica anche di chiedere perdono».
«CERIMONIALE NON SENTITO». Per
Giuliani «è il solito cerimoniale, nulla di autenticamente sentito. Manca
una ammissione di responsabilità».
Il padre di Carlo ha ammesso che non si sarebbe aspettato «qualcosa di
diverso».
«PASSO INDIETRO RISPETTO A MANGANELLI». Prima di aggiungere: «Anzi, devo dire che rispetto alle scuse, anche se
di facciata, pronunciate dall'attuale capo della polizia Manganelli, nelle
frasi di De Gennaro percepisco un sostanziale passo indietro».
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