Tv,
Sky on demand: si sceglie e si guarda quando si vuole
Gli abbonati Sky
in possesso di un decoder "My Sky" a breve potranno usufruire di una
sterminata videoteca con oltre 1200 programmi
di Piero
Degli Antoni
Una volta la tv
era un mezzo “push” per definizione. Cioè ti sedevi davanti al teleschermo che
ti “spingeva”, cioè forniva, quello che voleva lui (al massimo si poteva
scegliere tra i canali). Oggi la televisione, almeno la più sofisticata, è
diventata “pull”.
Telecomando in
mano, uno può “tirare”, cioè scegliere liberamente cosa vedere e quando. Tale
libertà si amplia ancora di più con la nuova versione di Sky On Demand
presentata oggi a Milano. Gli abbonati Sky che possiedono già il decoder My Sky
(cioè la metà dei 5 milioni di abbonati attuali) potranno tra pochi giorni
usufruire di una sterminata videoteca.
Basterà collegare
il decoder alla rete Internet attraverso la presa ethernet posteriore per
accedere alla caverna di Ali Babà. Mille (diventeranno duemila entro Natale)
“contenuti”, come li chiamano loro, cioè film ma anche serie tv, programmi
giornalistici, cartoni animati, sport e persino produzioni genere X Factor (c’è
qualche pazzo che vuole rivederselo?).
In più, un non
trascurabile vantaggio. Chi ha Mediaset Premium collegato appunto a Internet sa
che nell’on demand, soprattutto verso sera, si rischia di vedere un
film a singhiozzi, quando la larghezza della rete non supporta la massa di dati richiesta. Con MySky questo non succederà, perché il servizievole apparecchietto provvederà a scaricare preventivamente il film sul suo hard disk e solo dopo (ma si tratta di una trentina di secondi) comincerà ad avviare la visione.
film a singhiozzi, quando la larghezza della rete non supporta la massa di dati richiesta. Con MySky questo non succederà, perché il servizievole apparecchietto provvederà a scaricare preventivamente il film sul suo hard disk e solo dopo (ma si tratta di una trentina di secondi) comincerà ad avviare la visione.
Sky ha estratto
questo nuovo asso dalla manica per fronteggiare
il calo di abbonamenti dovuto, almeno secondo Andrea Zappia amministratore
delegato di Sky, e Paolo Agostinelli, responsabile dei servizi pay-per-view,
non tanto alla delusione dell’offerta quanto alla crisi economica. Al punto
che, dopo 3,4, 5 mesi di astinenza, molti tornano all’ovile. In questo contesto
Sky, invece di abbassare i prezzi, preferisce incrementare il valore dell’offerta. Si è partiti con i programmi
“lineari”, poi si è aggiunto My Sky, e ora questo nuovo on demand. Tanto per
fare un esempio, si potrà scegliere liberamente tra un catalogo di 600 film,
tra ultime novità, classici, rassegne articolate (per esempio Carlo V erdone e
James Bond). Un bendidio nel quale forse la difficoltà più grande sarà
scegliere cosa guardare.
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