da: https://www.ilfattoquotidiano.it
Era
stato scelto dall'ex assessore Gallera per sostituire Luigi Cajazzo, oggi
indagato dalla procura di Bergamo per il caso dell'ospedale di Alzano lombardo.
In questi mesi sul suo tavolo sono passati i dossier più caldi, dalla
vaccinazione antinfluenzale all'avvio della campagna per la somministrazione
dei vaccini anti-Covid. Per il capogruppo dem Fabio Pizzul "le difficoltà
e le inefficienze della Regione di fronte al virus non si risolvono con i cambi
di nomi". De Rosa (M5s): "E' atto di accusa alla gestione
Fontana"
Era stato nominato soltanto 8 mesi fa dall’ex assessore Giulio Gallera per sostituire Luigi Cajazzo, direttore generale al Welfare in Lombardia oggi indagato dalla procura di Bergamo per il caso dell’ospedale di Alzano Lombardo, riaperto il 23 febbraio 2020 nonostante l’accertamento dei primi casi di Covid. Ma ora Marco Trivelli è stato rimosso a sua volta dall’incarico. L’assessora e vicepresidente regionale Letizia Moratti ha deciso di sostituirlo con Giovanni Pavesi, manager di 59 anni, assessore a Verona dal ’91 al ’95. Un cambio della guardia che, raccontano fonti del Pirellone a Ilfattoquotidiano.it, è avvenuto in modo improvviso e inatteso, anche per i consiglieri di maggioranza. A volerne la sostituzione sembra che sia stata Moratti in prima persona per un’incompatibilità di vedute. Trivelli, come conferma la Regione, adesso è destinato a guidare l’ospedale di Vimercate. “Si tratta di destinare un’importante risorsa in termini di competenza ed esperienza alla guida di un’area strategica per la quale l’assessorato al Welfare di Regione Lombardia vuole riservare la
massima attenzione, rappresentando un bacino di utenza di circa 700mila abitanti“, si legge in una nota. La direzione generale sarà quindi affidata a Pavesi, “esperto di management sanitario, che vanta una proficua attività di collaborazione con l’università Bocconi di Milano-Cergas Sda” ed è un “qualificato componente del Network Bocconi che riunisce una quarantina tra i migliori direttori generali delle aziende sanitarie in Italia”, conclude la nota.In questi mesi sul tavolo di Trivelli sono passati i dossier più caldi per l’assessorato alla Sanità, dalla vaccinazione antinfluenzale all’avvio della campagna per la somministrazione dei vaccini anti-Covid. E non sono mancate le polemiche. Sin dal suo insediamento, quando il Movimento 5 stelle in Regione ha accusato Gallera di aver scelto un “manager nato all’ombra di Formigoni e cresciuto con Maroni” in continuità con la “spartizione politica” degli ultimi anni. A ottobre è finito nel mirino insieme all’allora assessore per i ritardi nell’avvio della vaccinazione contro l’influenza stagionale agli anziani, mentre a fine gennaio si è schierato dalla parte del governatore Attilio Fontana nell’attacco all’algoritmo dell’Istituto superiore di sanità che determina l’inserimento delle Regioni in ciascuna fascia di rischio. Dopo che la Lombardia è finita per una settimana in zona rossa per errore, infatti, Trivelli ha parlato di meccanismo di calcolo dell’Rt “non noto, non trasparente”.
“L’improvvisa sostituzione del dottor Trivelli segna l’ennesimo cambio al vertice della sanità lombarda dall’inizio della pandemia”, ha commentato il capogruppo Pd in Regione Fabio Pizzul. “Ma le difficoltà e le inefficienze della Regione di fronte al virus non si risolvono con i cambi di nomi, tanto più nel caso di Trivelli, che con la sua competenza ha spesso fatto scudo alle mancanze di altri, ma con un cambio di strategia che deve avere come perno la modifica in tempi rapidi della legge regionale che governa la sanità, e ancora prima l’indispensabile potenziamento della sanità territoriale”. Altrettanto duro Massimo De Rosa dei 5 stelle: “La testa di Trivelli è l’atto di accusa pubblico dell’assessore Moratti alla gestione Fontana, che lo aveva nominato direttore solamente a giugno 2020. Evidentemente la gestione della Sanità, in particolar modo della pandemia, non è quell’emblema di perfezione che la propaganda del centrodestra racconta”. Parla invece di “segnale preoccupante” Gianni Girelli, Presidente della Commissione regionale d’Inchiesta sul Covid19: “Credo che questa scelta sia la rappresentazione plastica della grande confusione che regna ancora nella giunta regionale, un gruppo che in tutti questi mesi ha sempre preso decisioni in solitaria e non ha mai mostrato vera volontà di costruire una proficua collaborazione con il Governo e gli enti locali”, si legge in una nota.
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