Come citato dall’autore dell’articolo nel
post sottostante, in una recente intervista al Corriere della Sera, Draghi così si è espresso in merito ai
criteri dei progetti: «Quel che bisogna valutare è
se un progetto è utile o no. Se supera certi test che riguardano il suo tasso di rendimento sociale, come anche nell’istruzione o nel cambiamento
climatico, oppure è semplicemente
il frutto di una convenienza politica e di clientelismo».
Ecco.
Appunto.
Da Draghi
mi aspetto, tra l’altro: investimenti utili, opere utili. Analisi dei
costi-benefici per decidere cosa attuare. Ovviamente, l’analisi dei costi e dei
benefici contempla più aspetti, non solo in termini di denaro di spesa ed
entrata.
Quanto sopra è un concetto noto, chiaro, per chi lavora in aziende private dove vi sono
strutture organizzative, informatiche, commerciali, degne di questo nome. Concetto ignorato dalla classe politica attuale, incapace e prevalentemente clientelare.Draghi faccia un corso accelerato a certi politici prima che lo facciano cadere per “capitalizzare” il consenso che credono di aver ricevuto stando nel suo governo e dopo che avrà spalato il letame delle teste di minchia fulminati dall’europeismo.
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