da: Corriere della Sera
Omicidio
Politkovskaia: 2 ergastoli e condanne per altri 3 imputati
La
giornalista russa è stata assassinata il 7 ottobre 2006: pena perpetua per l’esecutore
e l’organizzatore dell’agguato
Il tribunale di Mosca ha condannato tutti e
cinque gli imputati nel terzo processo per l’omicidio della giornalista Anna
Politkovskaia e ha optato per l’ergastolo per due di loro: il presunto killer
Rustam Makhmudov e il presunto organizzatore, suo zio Lom-Ali Gaitukayev.
Altre
tre condanne
Pene detentive dai 12 ai 20 anni per gli
altri tre imputati (I fratelli di Makhmudov Ibragim e Dzhabrail a 12 e 14 anni,
l’ex agente di polizia Sergei Khadzhikurbanov a 20). Il processo si era
celebrato a fine maggio con il riconoscimento della colpevolezza dei cinque, e
lunedì è stata resa nota l’entità della sentenza. In passato, in un altro
processo, è stato condannato a 11 anni di reclusione un ex ufficiale di
polizia, Dmitri Pavliucenko, che aveva confessato di
aver organizzato il
pedinamento della Politkovskaia. Il magistrato ha inoltre soddisfatto la
richiesta dei familiari della Politkovskaia di un risarcimento danni di cinque
milioni di rubli (poco più di 100.000 euro).
Mandanti
ignoti
Il ceceno Makhmudov è stato ritenuto
colpevole d’aver sparato alla giornalista il 7 ottobre 2006 mentre tornava a
casa, mentre Gaitukayev avrebbe pianificato l’agguato, avvenuto nell’androne
dell’abitazione. Il mandante, o i mandanti, non sono invece stati ancora
identificati. E Ilia, uno dei figli di Politkovskaia, ha sottolineato che
trovarlo, o trovarli, «è la cosa più importante».
La
responsabile diritti umani: «Nessuno aveva il movente»
«Sono rimasta delusa dal fatto che non sia
stato individuato il mandante - ha dichiarato la veterana per i diritti umani
Lydmila Alekseyeva all’agenzia Ria Novosti- gli esecutori sono stati
condannati, ma nessuno di loro aveva motivi personali per commettere questo
crimine; sono stati pagati da qualcuno. Il caso di Anna Politkovskaya non è
finito».
Contro
l’intervento in Cecenia
Politkovskaia, acerrima nemica di Vladimir
Putin, aveva 48 anni e lavorava per il giornale Novaya Gazeta ed era diventata
celebre per i suoi reportage e inchieste sulle violazioni dei diritti umani in
Russia e in Cecenia.
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