da: Il Fatto Quotidiano
Alessandro
Sortino a Tv2000. Ex Iena vicedirettore dell’emittente dei vescovi
Il
giornalista e autore di La7 sarà il vice di Paolo Ruffini. "Per me è una
cosa nuova", commenta a ilfattoquotidiano.it, "c'è un po' di paura. Non
è solo una scelta professionale, ma anche di vita. Sono credente e metto
insieme vari aspetti della mia vita"
di Domenico
Naso
È un Alessandro Sortino sorpreso quello
che, al telefono, commenta l’indiscrezione pubblicata da TvBlog sul suo
passaggio a Tv2000 come vicedirettore: “Non ho ancora firmato nulla, ma è vero:
mi hanno fatto una proposta e io ho accettato”. L’ex iena alla tv dei Vescovi,
dunque, e con un ruolo dirigenziale. Un passaggio che forse sorprenderà molti,
ma di certo non quelli che Sortino lo conoscono davvero e che sanno, ad
esempio, della sua convinta fede cattolica.
Il salto da Piazzapulita (La7) al ruolo di
vice di Paolo Ruffini non è cosa semplice, e Sortino è il primo a saperlo: “Per
me è una cosa nuova, quindi è ovvio che ci sia un po’ di paura”. E allora
perché farlo? “Non è solo una scelta
professionale ma anche di vita. Sono
credente e ho l’occasione di mettere insieme vari aspetti della mia vita”. Chi
lo ricorda incalzante e sarcastico, microfono in mano, a raccontare politica e
società, forse non riesce a immaginarlo lontano dalla strada. Nessun problema,
non ha la minima intenzione di lasciarla: “Non succederà mai”.
Ma se sulle prime Sortino sembrava non
voler parlare troppo, c’è una domanda che lo fa diventare subito molto loquace
e che in fondo spiega meglio di mille ragionamenti televisivi i motivi della
sua scelta. Quanto ha contato il fatto che il Papa sia Bergoglio? Molto, a
quanto pare: “Ho sentito dire spesso da Papa Francesco che i cattolici non
devono nascondersi: ecco, con questa scelta io rendo pubblica anche la mia
fede. E poi hai presente la frase di un brano di Jovanotti che dice “il prete
di periferia che va avanti nonostante il Vaticano”? La cosa bella di Francesco
è che è lui stesso il prete di periferia, che tenta di costruire la Chiesa
secondo il concetto di comunità”.
L’approdo di Sortino a Tv2000, dunque,
sembra avere origine anche (e forse soprattutto) in una scelta personale, oltre
che professionale. E pensare che era già in fase piuttosto avanzata il progetto
di un programma tutto suo, targato Magnolia, che sarebbe dovuto andare in onda
su La7. Poco male. Quello che faceva prima, lo farà anche adesso (“E adesso
potrò farlo fare anche agli altri”, dice divertito). Lavoro, famiglia, crisi
economica, corruzione: temi che Sortino ha già trattato, nel suo personalissimo
e caratteristico modo, nelle sue esperienze professionali passate. Ma forse
stavolta cambierà l’approccio: “L’indignazione perenne, alla quale anche io ho
lavorato, forse non basta più. È arrivato il momento di risolvere i problemi
reali. E in fondo dalla crisi come si esce se non accorgendosi dell’altro, del
povero?”.
Il nuovo corso sortiniano promette bene e
quella che in altri casi sarebbe stata solo una scelta professionale, certo un
po’ rischiosa, stavolta diventa qualcosa di diverso. È il tentativo, come lui
stesso ammette, di raccontare il mondo con l’occhio cristiano, senza
abbandonare l’ironia e il corrosivo sarcasmo che lo ha sempre contraddistinto.
Certo, Tv2000 non è Italia1 né La7, e il bacino di telespettatori è decisamente
più stretto. Ma Sortino, che non vede l’ora di iniziare (anche se non riesce a
nascondere del tutto una certa “strizza” per la sfida che lo attende), ha
compiuto la sua scelta. Coraggiosa, inattesa, ma tutta da scoprire.
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