Anche in questo periodo di maggiore
presenza casalinga ho girato pressochè alla larga dai talk. Ho visto qualcosa
qua e là ma ho poco resistenza ai talk. Ho fatto un po’ di zapping velocissimo
e navigo altrettanto velocemente su alcune pagine web.
Seppure il girovagare tra tv e web non è approfondito, ne sto ricavando una
sensazione precisa.
La sensazione è che ci sia un coro unico
contro Giuseppe Conte. Persino nell’azienda mediatica governativa, oggetto da
sempre di spartizione: la Rai, ho visto più volte il faccione di Salvini e la
chioma della Meloni. E anche il modo con il quale si presentano le misure del
governo pone sempre l’attenzione sui ritardi, su ciò che manca. Diritto di
critica? Certo, se si hanno argomenti.
Non parliamo poi dello zapping veloce e
imprudente che ho fatto una domenica sera su La7. Oltre alla faccia da organo
sessuale maschile di Giletti mi sono vista il faccione di Salvini. Insomma, non
si può dire che la cosiddetta opposizione sia dietro le quinte. Ma oltre ai due
sopra citati, vi sono altri “critici” del governo Conte. Anzi. Più di Giuseppe
Conte che del suo governo.
Sono convinta che se guardassi maggiormente
alcuni programmi, la mia sensazione ne verrebbe rafforzata. Questa univocità di
“pensiero”, con l’eccezione del Fatto Quotidiano o del sito La Notizia Giornale
che sono sempre in prima linea nel supportare Conte, non la ricordo manco ai
tempi di Berlusconi, ai tempi di Renzi, ai tempi del governo giallo-verde: il
Conte 1.
Allora mi sovviene che - fatte salve le
critiche oggettive, argomentate (poche) - questo coro pressoché univoco sia la
conseguenza del fatto che Conte non ha un partito, non ha un movimento, non ha
una o più lobby. Intendiamoci. Non è che sia una verginella. E’ ambizioso. Come
dice il detto: “hai voluto la bicicletta, pedala”. Ma non ha un apparato
mediatico e di casta che lo sostiene. Quindi…è un bersaglio facile. Comodo.
Con tutti i limiti, errori, ritardi che ho anche espresso recentemente in un post, al momento, non cambierei Conte con Trump, Boris Johnson o Bolsonaro.
Certo. Ci sarebbe la Merkel. Vabbè. Si sa
che sa fare il suo mestiere e l’interesse della Germania. Appunto…lei governa i
tedeschi…Il compito è più facilitato di chi deve governare un paese che sta
scontando non solo un virus improvviso e inaspettato, ma anni di sfascio di una
classica politica fatta mediamente da incapaci e da un buon numero di corrotti
e di ostaggi di apparati e lobby.
Ergo: non è mica tutta colpa di Giuseppe
Conte.
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