Non è cambiato nulla. Ad eccezione di
coloro che hanno subito la morte di un congiunto, che sono stati colpiti in
maniera significativa nella salute e nel portafoglio.
Gli altri, coloro che ad oggi sono stati
contagiati ma sono asintomatici, ergo: si sentono immuni e sani, coloro che non
hanno subito effetti se non quelli della limitazione delle libertà personali
causa pandemia, sono quelli di sempre. Ragionevoli, disponibili, oppure
furbetti, disonesti, educati, maleducati, attenti all’altro o menefreghisti.
Tra le specie milanesi ci sono anche i
seguaci di una “religione”. Si chiama movida. E’ il credo, la religione, che ha
parecchi seguaci a Milano.
Io non sono affatto stupita del
comportamento che ieri abbiamo visto sui Navigli milanesi. E mi fanno ridere
sia coloro che sono rimasti stupiti sia coloro che sono “sconvolti” come il
sindaco Sala.
Milano è fatta di gente che vive per la
movida. Di movida. Di gente che non aspettava altro che uscire per ritrovarsi,
magari senza mascherina e guanti e fottendosene del distanziamento sociale.
Chi non aveva il desiderio di
riappropriarsi di spazi, di contatti fisici? Chi più, chi meno, tutti. Ma
questo senza dimenticare ciò che abbiamo passato, ciò che ancora non è finito. Anzi:
ciò che altri hanno passato, se abbiamo avuto la fortuna di non essere
contagiati.
E, invece, ci sono i menefreghisti. E gli imbecilli che pensano che a loro non toccherà mai. Le teste di cazzo che non pensano che i loro comportamenti possono costare la salute di altri.
E, invece, ci sono i menefreghisti. E gli imbecilli che pensano che a loro non toccherà mai. Le teste di cazzo che non pensano che i loro comportamenti possono costare la salute di altri.
Non servirebbe neppure portarli a
“visitare” una terapia intensiva. Troppo imbecilli per capire cosa sia e che
può toccare a chiunque, se non si osservano attenzioni, regole.
Questa è gente che aspetta bramosamente il
ritorno a pieno ritmo della movida. Come il drogato cerca a tuttii costi la sua
droga. La movida è la loro religione, lo scopo della loro vita. E’ il tutto. E’
il solo momento della giornata che attendono e vogliono vivere (?!).
E sono pure convinti che le persone con cui
hanno contatti, con cui condividono la movida rumorosa (spesso a danno dei
residenti), siano gli amici veri, siano le persone importanti della loro vita.
Quanti di questi rapporti sono realmente importanti,
veri, quanti fanno la differenza nella loro vita? Non glielo chiedere. Non
capirebbero neppure la domanda…
Nessun commento:
Posta un commento