La Meloni dà a Conte del criminale. Lo fa nel bel mezzo di un’epidemia che sta mettendo in ginocchio il
paese. Altro che patriottismo, la solita
destra salvirulenta. Il solito
sovranismo burino ed aggressivo che ha contaminato la destra italiana
uscita con le ossa rotte dal morbo berlusconiano.
Una destra che con un Salvini ormai scivolato nel
tunnel del renzismo, sembra puntare sulla Meloni. Salvini si sta
autodistruggendo, la tossicodipendenza
dal proprio ego lo sta trascinando nel ridicolo. Ormai perde credibilità e
voti ogni volta che apre bocca e la grave emergenza virus sta mettendo in
mostra tutta la sua inadeguatezza personale e politica.
Ma renzizzato
Salvini, a destra non resta che la Meloni. Forza Italia è politicamente uno
straccio vecchio come il suo padrone e altri ducetti all’orizzonte non se ne
vedono. Per questo, mentre Salvini crolla, la Meloni sale nei sondaggi e quel
partitino che fino a ieri male odorava di fascismo oggi viene spacciato dal mainstream
addirittura come “moderato”.
Il vecchio regime si reggeva su due gambe
ed ha bisogno di quella di destra. Negli ultimi
anni la Meloni si è fatta notare più che altro per il suo assenteismo cronico in Parlamento, per
gli esponenti del suo partito che
finiscono dietro le sbarre con una regolarità impressionante, per la banda di riciclati politici evergreen
che si è imbarcata senza fare troppo la schizzinosa e per qualche sguaiata
sceneggiata televisiva.
Ma con un Salvini in crisi e un Berlusconi politicamente già deceduto che
alla sua veneranda età pensa ancora alle fidanzatine, la Meloni ha buon gioco anche perché la destra moderata non esiste
più. Spazzata via dalla rabbia e dalle paure scatenate da una crisi infinita e
dall’immigrazione di massa.
Oggi
imperversa la salvirulenza tutta muscoli e rutti.
Imperversa il sovranismo e cioè il retrogrado e bigotto nazionalismo
confezionato per soddisfare i nuovi gusti dei followers. E con un competitore
suonato come Salvini, la Meloni potrebbe farcela a diventare la ducetta della
destra nostrana. Potrebbe farcela a raccogliere i cocci del berlusconismo e proporsi al paese come il volto nuovo e
credibile del sovranismo. Potrebbe, ma a
patto che adotti qualche accortezza.
Se dai al
premier del criminale nel bel mezzo di una grave epidemia, difficile non
passare per sciacalla. Se dai al premier del criminale quando il tuo
paese è in ginocchio e isolato dal mondo, difficile poi spacciarti per una patriota.
Se dai al
premier del criminale mentre tutti invocano unità e senso di
responsabilità, difficile non passare per la solita politicante rissosa e
acciecata dal potere.
Se dai al
premier del criminale nel bel mezzo della crisi più grave che sta
attraversando il tuo paese, più che da
sovranista fai la figura dell’egoista
e della tipica esponente della vecchia
destra salvirulenta.
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