Trovava molto ironico e divertente, il vicecommissario Giorgio Pisanelli, che dopo aver passato gran parte della vita a mettere la gente sotto sorveglianza, adesso trascorresse la maggior parte del tempo a cercare di evitare la sorveglianza altrui.
Il punto è, cara Carmen, che io mi sento bene. Anzi, benissimo. Certo, ridacchiò alla fotografia della moglie incorniciata sul comodino, uno che parla con una donna morta da anni e che non ascolta le indicazioni dei medici bene proprio non deve stare, almeno mentalmente. Ma hai visto che fuori è primavera? E quando mai sono rimasto a letto a premere tasti su un telecomando, con la primavera fuori?
Da quando era ragazzo, a Pisanelli l’arrivo della primavera metteva addosso un’energia incontrollabile. Si sentiva pieno di forze e di voglia di cambiare il mondo, cominciando dal quartiere. Con una punta di malinconia e con tardivo imbarazzo, ricordò che la moglie gli rimproverava, con l’insorgere del tepore del sole e il profumo del glicine, qualche eccessiva intemperanza sessuale.
Non è certo come allora, amore mio, sussurrò alla fotografia. Ora sono vecchio, vedi? E anche malato, proprio nel comparto interessato. Quindi stai tranquilla, non essere gelosa. Voglio solo annusare un po’ di quartiere. Un giro nei dintorni e rientro, in tempo per non fare arrabbiare Nadia.
Un’occhiata rapida all’orologio, i vestiti indossati in fretta. L’idea della marachella gli diede un brivido di adrenalina. Nadia era la giovanissima infermiera con la quale aveva fatto amicizia in ospedale, quando aveva subito l’intervento d’urgenza che con ogni probabilità gli aveva salvato la pelle. Aveva continuato ad assisterlo a casa somministrandogli la quantità industriale di medicinali che doveva assumere, e soprattutto sorvegliando che si muovesse dal letto il meno possibile.
Era riuscito a ottenere di pagarla per il suo impegno. La ragazza non avrebbe voluto: stare con lui che era tanto gentile era così bello che riteneva immorale farsi pagare. E poi, gli diceva a muso duro, non siamo amici, noi due?
Certo che sì, ribatteva Giorgio; ma l’amicizia è una cosa, il lavoro un’altra. E il lavoro si paga. Peraltro, aveva l’impressione che la giovane avesse bisogno di soldi. Una sensazione derivata non da racconti espliciti, ma da una serie di segnali, dagli abiti che portava, dall’assenza di gioielli, dal poco che raccontava del proprio tempo libero. Quindi aveva insistito, e alla fine avevano concordato un piccolo stipendio che aveva avuto l’imprevedibile, pernicioso effetto di responsabilizzare Nadia ancora di più, facendole stringere la sorveglianza. Al di là della presenza fisica, la ragazza procedeva a telefonate di controllo alle quali lui doveva rispondere, per dimostrare di essere in casa.
Ma
una lunga carriera concentrata a scoprire gli inganni ti porta a imparare a
farne. Ragion per cui, calzato il berretto e un soprabito, Giorgio mise la
cornetta fuori posto, lanciò un bacio sulla punta delle dita a Carmen e uscì
nella primavera.
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