giovedì 4 marzo 2021

Regione Lombardia: flop vaccini over 80

 

 

da: Il Fatto Quotidiano – di Andrea Sparaciari

Flop vaccini over 80: la Regione molla Aria per il sito da 22 mln

Regione Lombardia scarica la sua agenzia Aria. Neanche Letizia Moratti, che ieri ha illustrato l’ennesimo piano vaccinale lombardo, ha potuto ignorare i fallimenti della controllata: l’ultimo, la disastrosa gestione della piattaforma per gli appuntamenti degli over 80, molti dei quali costretti a fare anche 40 km per raggiungere il centro vaccinale assegnato. Ora interverrà Poste Italiane, che darà gratis la propria piattaforma (voluta dal governo e da Arcuri). Una sostituzione che forse bloccherà i 22 milioni che il Pirellone deve pagare ad Aria per quel servizio. Ma è solo l’ultimo dei tracolli dalla società gestita dall’assessore Davide Caparini, che già si era occupata degli acquisti dei vaccini antinfluenzali che non sono arrivati in tempo e, che quando sono arrivati, sono costati 5 volte più dell’anno precedente; che ha comprato i camici dalla moglie di Fontana; che ha fornito alle Ats un software che permetteva di associare più di sei nomi a ogni fiala di vaccino Anti-Covid, moltiplicando la possibilità di errore nella registrazione delle dosi. “Ecco che cosa succede quando i leghisti dicono che facendo da soli fanno meglio”, dice il Pd Pietro Bussolati.

Ieri è stata anche la giornata del nuovo show di Guido Bertolaso: “Avrei molti motivi per essere avvilito: due province sono in zona rossa e tutte le rianimazioni piene, oltre al problema delle convocazioni per gli over 80 con il sistema che continua a funzionare male”, ha attaccato in conferenza stampa. Ma lui non si avvilisce.

Nonostante ieri i dati parlassero di 4.590 nuovi positivi, 1.325 solo in provincia di Brescia, 1.026 casi a Milano, dei quali 431 a Milano città; 506 ricoverati in Ti (+30), 4.545 (+137) in non intensiva e 60 morti.

Pur conscio che “stiamo andando a passi lunghi verso la zona rossa” e che la nuova battaglia di Milano è alle porte, il commissario ha contrattaccato. I primi a finire nella lista di chi rema contro, gli specializzandi, rei di aver detto che farli vaccinare gratis è “sfruttamento di manodopera a costo zero”. Per Bertolaso invece sono medici da “precettare”. Poi se l’è presa con il ministero dell’Istruzione che non ha dato gli elenchi completi degli insegnanti, causando ritardi nella prenotazione dei vaccini. Infine, ha inveito contro Arcuri perché avrebbe pagato troppo i dottori e ha finito invocando un’azione di forza a Bruxelles.

Tra un’invettiva e l’altra, Bertolaso ha illustrato il piano che annuncia di aprire la vaccinazione di massa entro fine marzo per 6 milioni di lombardi. Prevede 140 mila dosi al giorno nei 55 hub pubblici, cui si aggiungono le 30 mila giornaliere dei privati. Un piano che però non dice dove si troverà il personale (servono 4 mila tra medici e infermieri e 2.500 amministrativi), né il cronoprogramma.

Non si sa quando sarà il turno dei fragili (1 milione): “Quando ci daranno certezza del vaccino, faremo anche questo”, ha risposto Bertolaso. Ma molti dubitano che per esempio Ats Milano possa organizzarsi per 50 mila persone al giorno, visto che il 1° marzo ha fatto solo 2.713 vaccini. E ancora non sono partite le gare per le strutture degli hub. Del resto i numeri fino a oggi non lasciano presagire nulla di buono: dal 18 febbraio al 1° marzo gli over 80 vaccinati sono stati 72.282, a fronte di una platea di 720.000. Mentre la fase 1, che avrebbe dovuto coprire tutti i 319.952 sanitari e ospiti delle Rsa, è ancora in corso (hanno ricevuto due dosi 243.027 persone, il 76%). I 200.000 insegnanti (esclusi quelli di nidi e materne) inizieranno le iniezioni l’8 marzo. Ma dovranno attendere l’sms dalla piattaforma che sta raccogliendo le adesioni, che però nel primo giorno di funzionamento ha mostrato più di un bug. Per esempio non accettava le prenotazioni di docenti non residenti in regione, ma che in Lombardia lavorano.

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