Come probabilmente saprete, alcune misure proposte nella manovra di
Monti sono state stoppate perché alcune delle lobby più potenti in Italia si
sono messe (come al solito) di traverso.
Sia Catricalà che Corrado Passera, hanno commentato mostrandosi pieni di
“buon propositi”: andremo avanti, non ci fermeranno, ecc..
Ma nel leggere le dichiarazioni di quest’ultimo una domanda mi sovviene.
Dice Passera: “quello delle liberalizzazioni è un mondo difficilissimo dove
le resistenze sono pazzesche. Quello che avevamo in mente lo porteremo fino in
fondo. Ringrazio i tanti che hanno collaborato, meno chi si è messo di
traverso».
Passo alla
domanda: come vogliamo considerare le frequenze
televisive?
Quelle che anziché
essere sottoposte ad un’asta che potrebbe far incassare miliardi allo Stato saranno
regalate a Rai e Mediaset.
Forse che, le
frequenze televisive non siano classificabili tra le liberalizzazioni? Si vuole
concedere la vendita di farmacia di
fascia ‘C’ (quelli con ricetta medica) e consentire il trasporto pubblico anche
a soggetti diversi dai tassisti e non si vuole, di fatto, far accedere al mercato televisivo altri
operatori che non siano Rai e Mediaset e/o consentire a quelli presenti di
rafforzarsi per offrire un servizio migliore e maggiormente diffuso.
Aspetto una
risposta da Corrado Passera. O meglio: mi aspetto che qualche giornalista
professionista indipendente e perché no, anche qualche “giornalista” che vuole
fermare il duopolio Raiset, ponga la domanda a Passera e ottenga risposta.
Ritengo che
Corrado Passera – e lo dimostrerà – sia il più politico tra quei tecnici. Ha
una conoscenza della conduzione aziendale e anche, del mondo imprenditoriale,
per il ruolo avuto sia in banche sia alla poste. Non dovrebbe metterci molto a
trovare e capire alcuni meandri ancora non noti.
Con queste
caratteristiche, non si può permettere di prendere per il sedere nessuno. Perché
se lui conosce, c’è anche gente che conosce lui….
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