martedì 14 gennaio 2020

Rai1, La guerra è finita: una fiction di valore con un magistrale Michele Riondino


Michele Riondino non è uno dei migliori attori italiani, ma uno dei più grandi attori al mondo.


da: https://www.davidemaggio.it/ - di Stefania Stefanelli 

immagine da: https://primaonline.it

  
La Guerra (non) è Finita

Ci sono molti modi per raccontare una storia, e mostrarne duri e crudi dettagli è quello che di solito aiuta a scavare più a fondo. Quando poi l’argomento centrale è la guerra, la violenza la fa spesso da padrona, perchè la messa in scena certosina di ciò che è stato aiuta a testimoniare e non dimenticare. Ebbene, nella nuova fiction di Rai 1 La Guerra è Finita questo non avviene, perchè, proprio come spiega il titolo, si racconta ciò che accadde dopo il secondo conflitto mondiale. Ma quel che non si vede fa ancora più male, perchè ne vengono indagate le conseguenze.

La Guerra è Finita: un racconto delicato, ben diretto ed interpretato
La guerra non c’è più ma il silenzio causato dalla fine degli spari e dei bombardamenti, grida. Grida nella mente dei bambini sfuggiti ai campi di concentramento, nei ricordi, nei loro occhi atterriti, negli sguardi persi e nella diffidenza verso tutto e tutti che i giovanissimi attori, diretti da Michele Soavi, rendono perfettamente. Supportati da un magistrale Michele Riondino, che qui interpreta un uomo al quale le leggi razziali hanno portato via moglie e figlio.

Con grande delicatezza la fiction racconta gli stati d’animo e il dolore di chi ha
perso tutto, non indugiando mai su immagini forti, ma lasciando l’orrore al racconto o spesso direttamente al silenzio. Un modo diverso per ricordare e allo stesso tempo un tentativo di infondere speranza, in una metafora esistenziale della rinascita che può essere applicata sempre, non soltanto nel dopo guerra.

La fiction Palomar, la cui trama è ben ancorata al contesto storico narrato, può risultare molto attuale, e non soltanto perchè le guerre esistono ancora, benché lontane da noi. E’ adatta anche al presente perchè nella sceneggiatura vengono affrontati temi caldi quali l’accoglienza, l’altruismo e l’uguaglianza tra le razze, in un ricorso storico che può far riflettere e, magari, insegnare qualcosa.

Nessun commento:

Posta un commento