Michele Riondino non è uno dei migliori
attori italiani, ma uno dei più grandi attori al mondo.
da: https://www.davidemaggio.it/ - di
Stefania Stefanelli
immagine da: https://primaonline.it |
La
Guerra (non) è Finita
Ci sono molti modi per raccontare una
storia, e mostrarne duri e crudi dettagli è quello che di solito aiuta a
scavare più a fondo. Quando poi l’argomento centrale è la guerra, la violenza
la fa spesso da padrona, perchè la messa in scena certosina di ciò che è stato
aiuta a testimoniare e non dimenticare. Ebbene, nella nuova fiction di Rai 1 La
Guerra è Finita questo non avviene, perchè, proprio come spiega il titolo, si racconta ciò che accadde dopo il
secondo conflitto mondiale. Ma quel che non si vede fa ancora più male, perchè
ne vengono indagate le conseguenze.
La
Guerra è Finita: un racconto delicato, ben diretto ed interpretato
La guerra non c’è più ma il silenzio
causato dalla fine degli spari e dei bombardamenti, grida. Grida nella mente
dei bambini sfuggiti ai campi di concentramento, nei ricordi, nei loro occhi
atterriti, negli sguardi persi e nella diffidenza verso tutto e tutti che i
giovanissimi attori, diretti da Michele Soavi, rendono perfettamente.
Supportati da un magistrale Michele Riondino, che qui interpreta un uomo al
quale le leggi razziali hanno portato via moglie e figlio.
Con grande
delicatezza la fiction racconta gli stati d’animo e il dolore di chi ha
perso
tutto, non indugiando mai su immagini forti, ma lasciando l’orrore al racconto
o spesso direttamente al silenzio. Un modo diverso per ricordare e allo
stesso tempo un tentativo di infondere speranza, in una metafora esistenziale
della rinascita che può essere applicata sempre, non soltanto nel dopo guerra.
La fiction Palomar, la cui trama è ben
ancorata al contesto storico narrato, può risultare molto attuale, e non
soltanto perchè le guerre esistono ancora, benché lontane da noi. E’ adatta
anche al presente perchè nella sceneggiatura vengono affrontati temi caldi
quali l’accoglienza, l’altruismo e l’uguaglianza tra le razze, in un ricorso
storico che può far riflettere e, magari, insegnare qualcosa.
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