da:
https://www.ilsole24ore.com/ - di Carmine
Fotina e Giorgio Pogliotti
Ore
decisive per sbloccare il negoziato, in campo Conte il patron di Mittal. l 30
dicembre l’udienza del Riesame sull’altoforno 2. Slitta a gennaio il Dl Taranto
Con il negoziato sull’ex Ilva in stallo, la
soluzione per far ripartire il confronto è nelle mani del premier Giuseppe
Conte e del patron della multinazionale franco-indiana Lakshmi Mittal. Se i
contatti avranno esito positivo, il governo è disposto a mettere sul piatto nel
complesso 3 miliardi di euro, tra
vecchie e nuove risorse. Di questi, circa 1
miliardo sarebbero necessari per l’ingresso nell’equity di AmInvestco Italy,
con una partecipazione che, stando alle novità delle ultimissime ore,
oscillerebbe tra il 30 e il 49%.
Una
Newco per il progetto del preridotto
Inoltre 900 milioni-1 miliardo servirebbero
a costituire una Newco mista per produrre il minerale di ferro preridotto con
il gas necessario per alimentare i due forni elettrici che dal 2023, secondo il
piano del governo, dovrebbero affiancare gli altiforni 4 e 5 consentendo una
parziale decarbonizzazione con produzione annuale a 8 milioni di tonnellate.
Trattandosi di una Newco aperta alla
partecipazione di produttori di acciaio (si parla ancora di Arvedi), che
potrebbe contare anche su finanziamenti europei per il green new deal, non
sarebbero tutti soldi a carico del bilancio pubblico.
Altri
300 milioni per Taranto
A tutto ciò si aggiunge l’impegno per il “Cantiere
Taranto” contenuto nel Dl, valutabile
nell’ordine di 300 milioni nel primo
triennio. L’esame del decreto da parte del consiglio dei ministri, previsto per
venerdì 20, è slittato a inizio gennaio per problemi di copertura. Senza
dimenticare la quota ancora da spendere del vecchio contrato istituzionale di
sviluppo per Taranto: circa 700 milioni su 1 miliardo.
La squadra dei negoziatori di governo
guidata da Francesco Caio e Marco Leonardi ritiene che a questo punto tutte le
carte siano state scoperte.
Si tratta di capire se ArcelorMittal punti
ad una soluzione esclusivamente giudiziaria dalla durata non prevedibile, o
voglia mantenere aperto il dialogo anche in presenza delle inchieste delle due
Procure.
Fronte
giudiziario: verso un rinvio a gennaio
L’udienza di venerdì a Milano, per il
ricorso presentato dall’amministrazione straordinaria contro il recesso
contrattuale da parte della multinazionale, intanto, i legali dei commissari
chiederanno una proroga, in modo da avere più tempo per trattare e studiare la
memoria presentata dal gruppo franco-indiano.
Di fronte a una richiesta di rinvio da
parte del ricorrente, è probabile che il giudice concederà altro tempo, fino a
gennaio. Quando lo scenario sarà più chiaro, visto che è stata fissata per il
30 dicembre l’udienza del Riesame sul ricorso dell’Ilva in amministrazione
straordinaria contro la chiusura dell’altoforno 2 disposta dal Tribunale di
Taranto.
Anche se le operazioni
preliminari di spegnimento sono iniziate, l’impianto manterrà un livello
minimo produttivo di 4.800 tonnellate al giorno fino all’ultima fase dello
spegnimento.
Sgravi
per chi assume lavoratori ex Ilva
Quanto al decreto “Cantiere Taranto”,
introduce un fondo da 50 milioni per «la riqualificazione, la mobilità e il
reinserimento occupazionale» dei lavoratori ex Ilva: sono previsti sgravi
triennali del 100% (nel limite massimo di 8.060 euro su base annua) ai datori
di lavoro che li assumeranno da gennaio 2020 con contratto a tempo
indeterminato.
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