Non
solo gli 8 mila esuberi annunciati da Unicredit. Sindacati sul piede di guerra
per i possibili tagli in Alitalia e le crisi che riguardano Auchan, Whirlpool e
La Perla.
Gli 8 mila esuberi annunciati da Unicredit nell’arco del piano 2020-2023 in Europa
occidentale, di cui circa 5.500-6 mila dipendenti in Italia, sono solo gli
ultimi di una serie di tagli, nel settore bancario e non solo, che il mercato
del lavoro è chiamato a fronteggiare in realtà più o meno grandi e dislocate da
Nord a Sud del Paese.
DALL’EX
ILVA AD ALITALIA, SI RISCHIANO ALTRE MIGLIAIA DI ESUBERI
A questi si aggiunge, restando alle vertenze
riesplose negli ultimi mesi, il rischio di altre migliaia di esuberi, a partire
dall’ex Ilva fino ad Alitalia, sulle quali pendono come una spada
di Damocle cifre altrettanto consistenti: casi in cui si è parlato di una
possibile richiesta, finora mai ufficializzata, di 5 mila tagli. Segno di una situazione
occupazionale in sofferenza, nonostante i passi verso la ripresa certificati
dai dati più recenti, che allarma i lavoratori ed i sindacati e travolge rami e
settori più disparati: non solo banche, grandi industrie e multinazionali.
NEL
MIRINO DEI TAGLI ANCHE SUPERMERCATI ED ELETTRODOMESTICI
Nell’occhio del ciclone ci sono tagli che
vanno dai supermercati al comparto degli elettrodomestici alla moda. E per far
fronte ai quali è necessario mettere in campo, e rafforzare – è l’imperativo
ricorrente dei sindacati -, gli ammortizzatori sociali. Insieme a una politica
industriale. «Il tema del lavoro e della crescita è in caduta libera nel nostro
Paese.
Abbiamo 160 crisi aziendali aperte, ma non ne abbiamo una che sia stata
risolta da due anni a questa parte», ammonisce la segretaria generale della Cisl,
Annamaria Furlan. È «la cartina di tornasole di un Paese fermo, bloccato, della
mancanza di una strategia di politica industriale. Tutte le volte che ci sono
ristrutturazioni si annunciano esuberi in tutti i settori. Ma la politica
intanto parla e discute d’altro», attacca la leader della Cisl.
IN
400 RISCHIANO IL POSTO NELLO STABILIMENTO WHIRLPOOL
Vertenze che spesso non presentano
differenze, se non nei numeri. Il piano industriale illustrato poco più di un
mese fa da Conad per il salvataggio di Auchan prevede oltre 3 mila esuberi a
cui vengono offerte «soluzioni occupazionali diverse», come i ricollocamenti
presso la rete Conad o reti di terzi. Tra le ultime vertenze aperte quella
dello stabilimento Whirlpool di Napoli, dove attualmente si producono lavatrici,
e il futuro per i suoi oltre 400 dipendenti. O, solo per ricordare un altro
caso recente, La Perla, lo storico marchio bolognese della lingerie, che nelle
scorse settimane ha annunciato 126 esuberi.
TRE
MANIFESTAZIONI INDETTE DAI SINDACATI
Una situazione allarmante, per i sindacati.
Cgil, Cisl e Uil, proprio contro i licenziamenti, a sostegno dell’occupazione e
delle vertenze aperte, per l’estensione degli ammortizzatori sociali e in
generale per l’industria e il Mezzogiorno, saranno in piazza il 10 dicembre per
la prima delle tre manifestazioni-assemblee nazionali che si svolgeranno a
Roma, nell’ambito della settimana di mobilitazione indetta per sostenere la
piattaforma unitaria, per la manovra in corso di approvazione sia in vista del
prossimo Def. Le altre due iniziative in programma il 12 e il 17 dicembre, per
chiedere il rinnovo dei contratti pubblici e privati e una riforma fiscale per
una redistribuzione a vantaggio dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, per
i quali i sindacati reclamano anche una «effettiva» rivalutazione degli
assegni.
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