Secondo il leader del M5s, Luigi Di Maio,
in Portogallo ammonta a 650 euro al mese, in Spagna a 826 euro e nel Regno
Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Lussemburgo a mille
euro. Abbiamo verificato
l 18 giugno, il ministro dello Sviluppo
economico e del Lavoro Luigi Di Maio ha
commentato su Facebook il disegno di legge del Movimento 5 stelle per
introdurre in Italia una salario minimo orario di 9 euro lordi.
Secondo Di Maio, il salario minimo esiste
già in molti Paesi europei: "In Portogallo un lavoratore non può prendere
meno di 650 euro al mese, in Spagna non meno di 826 euro, nel Regno Unito,
Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Lussemburgo un lavoratore non
può prendere meno di mille euro al mese".
Ma è davvero così? Abbiamo verificato.
Qual
è la proposta del M5s
Il 12 luglio 2018, il M5s ha presentato un
disegno di legge a prima firma della senatrice Nunzia Catalfo – presidente
della Commissione Lavoro al Senato– dal titolo “Disposizioni per l’istituzione
del salario minimo orario”. Al 19 giugno 2019, il testo è in corso di esame in
commissione.
Il disegno di legge ha cinque articoli e
propone l’introduzione di "una retribuzione complessiva proporzionata e
sufficiente alla quantità e qualità del lavoro prestato [...] non inferiore a
9 euro all’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali".
In sostanza, se questa proposta diventasse
legge, 9 euro lordi sarebbero la paga oraria minima che i datori di lavoro
dovranno essere obbligati a corrispondere ai propri dipendenti.
Come
funziona in Europa
La Fondazione europea per il miglioramento
delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofond) è un’agenzia dell’Unione
europea che ogni anno pubblica un rapporto sul salario minimo nei Paesi Ue.
Secondo l’ultimo report annuale –
pubblicato il 4 giugno 2019 – 22 Stati membri su 28 hanno una qualche forma di
salario minimo stabilito per legge. I sei Paesi a non averla sono Italia,
Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Cipro. Ne è sprovvista anche la
Norvegia, che non è membro Ue ma fa parte del mercato comune europeo.
Qual è dunque la paga minima oraria nei
Paesi menzionati da Di Maio?
Secondo i dati Eurofond relativi al 2018,
lo scorso anno il salario minimo mensile in Portogallo era di 676,67 euro lordi
e in Spagna di 858,55 euro lordi, cifre sostanzialmente in linea con quelle
riportate dal ministro.
Discorso analogo vale per gli altri sette
Paesi, ossia quelli in cui la paga lorda mensile ha per legge una soglia minima
superiore ai 1.000 euro. Considerando tasse e contributi, nel 2018 un
lavoratore o una lavoratrice nel Regno Unito non potevano guadagnare meno di
1.638,36 euro; in Francia meno di 1.498,47 euro; in Germania meno di 1.497,79
euro; nei Paesi Bassi meno di 1.578 euro; in Belgio meno di 1.562,59 euro; in
Irlanda meno di 1.613,95 euro; e in Lussemburgo meno di 1.998,59 euro.
Il valore nominale di questi salari minimi
(che non tiene conto, per esempio, dell’aumento del costo della vita) è
cresciuto però nel 2019, con margini diversi da Paese a Paese. In Spagna, il
salario minimo mensile è aumentato addirittura del 22 per cento, arrivando a
1.050 euro lordi (circa +1,10 euro lordi all’ora).
Quest’anno in Portogallo la paga minima al
mese è invece salita a 700 euro (+3,45 per cento), così come nel Regno Unito
(1.746,73 euro, +4,85 per cento), in Francia (1.521,22 euro, +1,52 per cento),
in Germania (1.557,09 euro, +3,96 per cento), nei Paesi Bassi (1.615,80 euro,
+2,4 per cento), in Belgio (1.593,76 euro, +1,99 per cento), in Irlanda
(1.656,20 euro, +2,62 per cento) e nel Lussemburgo (2.071,10 euro, +3,63 per
cento).
L’unico Stato membro dei 22 in cui non si è
verificato un aumento è stato la Lettonia (con una paga minima mensile di 430
euro, rimasta invariata tra il 2018 e il 2019).
Un
paragone con i 9 euro proposti dal M5s
Come abbiamo spiegato in una nostra
precedente analisi, oggi in Italia non esiste una legge che impone una
retribuzione minima oraria, ma nella maggior parte dei casi i datori di lavoro
sono comunque obbligati a rispettare i minimi contrattuali salariali stabiliti
dai contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl).
Se la proposta del M5s diventasse legge,
però, i 9 euro lordi dell’Italia come si classificherebbero in quanto a
“generosità” tra i salari minimi orari degli altri Paesi Ue?
Considerando i dati Eurofond per il 2019,
sei Stati garantirebbero una retribuzione lorda all’ora più alta del nostro
Paese: Belgio (9,41 euro); Francia (10,03 euro); Germania (9,19 euro); Irlanda
(9,80 euro); Lussemburgo (11,97 euro); Paesi Bassi (9,33 euro); e Regno Unito
(9,54 euro).
Questo confronto però è parziale, dal
momento che, tra le altre cose, non considera il potere d’acquisto, come ha
spiegato a marzo 2019 l’economista dell’Ocse Andrea Garnero in audizione alla
Commissione Lavoro della Camera. Infatti, vista la differenza tra le due
economie, 9 euro lordi in Italia non sono la stessa cosa che 9 euro in
Germania.
A gennaio 2018 – commentando una proposta
del Partito democratico – lo statistico economico Thomas Manfredi, che lavora
all’Ocse, aveva evidenziato che un salario minimo legale superiore ai 9 euro
lordi orari sarebbe stato pari a circa l’80 per cento della retribuzione
mediana italiana, raggiungendo uno dei livelli più alti tra i Paesi Ocse.
Cambiano poi di Paese in Paese il numero di
ore lavorate, che fanno lievitare le cifre a livello mensile e modificare il
confronto a livello internazionale. In tutto il 2017, per esempio, secondo i
dati Ocse in Italia le ore effettivamente lavorate per lavoratore sono state in
totale 1.723, contro le 1.513 in Francia e le 1.356 in Germania.
Conclusione
Secondo il leader politico del M5s Luigi Di
Maio, la proposta del suo partito di introdurre in Italia una legge sul salario
minimo è in scia con quanto presente in molti Paesi europei.
Se si guardano i dati dell’Ue relativi al
2018, i numeri citati da Di Maio sono sostanzialmente corretti, ma aumentano se
si prendono in considerazione le rilevazioni più recenti, relative al 2019.
Quest’anno in Portogallo non si può infatti
guadagnare al mese meno di 700 euro lordi e in Spagna meno di 1.050 euro. In
Francia, Regno Unito, Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Germania la
retribuzione minima mensile resta abbondantemente superiore ai 1.500 euro
lordi.
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