da: Il Fatto Quotidiano
Ma
l’Orco non lo decide il web
di Selvaggia Lucarelli
Le Iene sono ormai da
qualche tempo come quei fidanzati che fanno una scemenza, poi fingono d’aver
capito, rigano dritti per un po’ e, dopo un paio di settimane, ne fanno
un’altra. È davvero un peccato che lo stesso programma che realizza servizi splendidi, come quello
sull’improbabile suicidio di David Rossi o sul piccolo bambino siriano Mamùd,
sia anche quello che tende imboscate
come quella di domenica sera a Michele Placido. Lo stesso programma che
sull’onda del giochino del momento, il “Cluedo dello stupro”, confeziona una
notizia che notizia non è sulla pelle di un presunto, presuntissimo colpevole.
L’antefatto: qualche
giorno fa, Asia Argento fa il
seguente tweet: “Quella volta che un
regista/attore italiano tirò fuori il suo pene quando avevo 16 anni nella
sue roulotte mentre parlavamo del personaggio”. Una specie di “Indovina Chi”
dello stupratore insomma. Dico il fatto, do qualche indizio, ma non faccio il
nome. Le conseguenze – inevitabili – sono che scatta immediatamente il toto-nome e poi, se si indovina, bene; se invece ci va di mezzo uno che non c’entra una
cippa, amen. Che vuoi che sia un’accusa di stupro pure a un innocente.
Robetta. E infatti, dopo il tweet, qualcuno sui social ipotizza che il
Weinstein de’ noantri sia Michele Placido. Michele
Placido affida una nota all’ufficio stampa: “Sono totalmente estraneo ai
fatti e mi dispiace per Asia Argento”. Asia Argento, a sua volta, rilascia una
dichiarazione: “Non ho fatto nomi e non ho detto che era un regista con cui
stavo lavorando”.
INSOMMA, pare finita lì. E
invece no. Nadia Toffa delle Iene,
paladina delle abusate del pianeta, aspetta Michele Placido fuori da un teatro
e, mentre la gente è lì che lo circonda con affetto, pensa bene di fargli delle
domande sulla presunta molestia perché, come premesso nel servizio, “il popolo della Rete ha incrociato i dati
e poco dopo ha tirato fuori un nome: Michele Placido”. E guarda caso,
aggiunge la Toffa, nel film che ha fatto con la Argento era suo padre e abusava
di lei, che poi è come dire “in Titanic Billy Zane menava Kate Winslet, quindi
probabilmente nel camper a fine riprese la picchiava sul serio”. Capito? Il popolo della Rete tra un po’ sostituirà
l’Fbi, la Cassazione e pure la Leosini. La Toffa non molla la preda neppure
quando Placido, colto di sorpresa, risponde che parlerà a suo tempo. Neppure
quando la sua assistente le dice che parlerà più in là. La Toffa lo insegue: “Siamo venuti a darle parola rispetto ad Asia
Argento. Siamo solo venuti per farle dire quello che ha da dire. Siamo venuti in
modo molto tranquillo. Lei ha mai sentito voci di registi che fanno questi tipo
di abusi? Può fare un appello alle attrici, sarebbe importante, perché non lo
fa?!”.
IN PRATICA, la ragione dell’imboscata è un tweet senza
nomi, con tanto di smentite sia di
Placido sia di Asia Argento. Ma alle Iene non basta. Servono la faccia,
l’imbarazzo, l’evidente mortificazione di un uomo di 71 anni che si deve difendere, e da che? Da niente. Anzi, no.
Da un’accurata indagine del popolo della Rete (che poi cos’è il popolo della
Rete?!), lo stesso per cui esistono i rettiliani, per cui l’uomo non è
andato sulla luna e per cui la terra è piatta. Tanto basta, alla Toffa, per
creare la gogna mediatica. E lo stesso nel servizio successivo. Alcune attrici
parlano di molestie subìte, ma senza fare nomi. Dando indizi: “È romano, ha 40
anni circa, fa sia il produttore che il regista…”. E subito il Sacro Popolo
della Rete inizia a triturare quattro o cinque nomi che rispondono
all’identikit. Ai quali, nella prossima puntata la Toffa potrebbe andare a
chiedere spiegazioni e, se qualche altro innocente finisce per essere
sospettato di stupro, amen. Io a questo punto domani twitto: “Sono stata molestata dal regista di un programma
Mediaset sulla sessantina” e mando qualcuno a chiedere spiegazioni a quelli
che corrispondono all’identikit. Piacerebbe
a Davide Parenti, capo delle Iene? Non credo, visto che non mi ha mai
incontrata in vita sua. Oh, poi magari
mi sbaglio e Toffa e compagnia bella hanno le prove su Placido. Più o meno
come quelle sul Blue Whale, dipinto
dalle Iene come un pericolosissimo gioco della Rete che doveva istigare al
suicidio milioni di giovani, e invece per fortuna evaporato nel nulla. Senza spargimenti di sangue.
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