Quante sono le
persone che hanno una penna stilografica con il cappuccio di platino? Non certo
una massa. Ma Goffredo Collina, il suocero della poliziotta esperta di
informatica Anna Cantalupo, ce l’ha.
Ciò premesso…
Scoprite che uno ha
una penna stilografica con il cappuccio di platino. Che nel luogo dove è
avvenuto un incendio per non lasciar traccia di documenti che potrebbero
ricondurre al Broker, è stato ritrovato un reperto che pare essere il cappuccio
di platino di una stilografica. Non avete fino a quel momento mai dubitato del
proprietario della penna, non avete fino a quel momento trovato alcun elemento
che potesse farvi sospettare di un legame tra il proprietario della stilo di
platino e il Broker.
Dato tutto ciò, voi avreste la folgorante certezza che
Goffredo Collina, proprietario di una penna con cappuccio di platino sia il
Broker? No? E’ perché non siete il vice-questore Tempofosco. Praticamente un
mago. In macchina, al posto del navigatore satellitare, ha una palla di vetro che
mentre Sciuto lo informa telefonicamente del ritrovamento del suddetto reperto,
si illumina improvvisamente e Tempofosco “vede” il broker: Goffredo Collina.
Siamo nella ormai “classica”, consolidata, ripetuta
“approssimazione" degli sceneggiatori di
Squadra Antimafia. Che staranno ripetendo nell’ottava stagione, ormai scritta e in fase di ciak. La folgorazione di
Tempofosco non ci sta. Fa ridere. E vorrei ricordare che fiction non è sinonimo
di sciatteria, di cazzate. Vedi Il giovane Montalbano 2. Pure questa è
fiction. Ma di prima qualità. In tutti i sensi: pure nella gestione delle
relazioni private.
Ah…può essere però che mi stia sbagliando.
Che mi sia persa qualcosa.
Non sarà che la folgorazione
di Tempofosco sia in realtà originata da elementi mostrati prima della scena in
cui Tempofosco riceve la telefonata di Sciuto e io me li sono persi.
Potrebbe essere…..perchè
mercoledì sera ho avuto momenti di abbiocco.
E in quei momenti potrebbero essersi verificati (?!) eventi significativi.
Gli abbiocchi me li
procura Francesca Valtorta - Rachele
Ragno, l’ultima macchietta rimasta dalla stagione precedente. Vivaddio, gli
sceneggiatori almeno un errore grossolano l’hanno rimediato: hanno eliminato le
altre macchiette. A parte uno, che sta in galera. Posto dove, nelle fiction, ti
accoltellano sotto la doccia o durante l’ora d’aria, ergo: può essere che
sparisce a breve.
Gli abbiocchi me li
procura pure la vista di Domenico Calcaterra
in versione “spin-off”. Sì, perché
Bocci interpreterà un’altra fiction (non si sa con quanta dose di ridicolo) per
Taodue dal titolo: Il Giustiziere. Come si usa fare negli USA – solo che, gli
americani lo fanno bene – da alcune serie sono tratti i cosiddetti “spin-off”:
un personaggio, una parte della storia, escono dalla serie principale per
crearne un’altra. Calcaterra è già in versione giustiziere, con dei flashback
che, forse, ricorderanno agli sceneggiatori che ci sono dei particolari in
sospeso (video della Mares che mente
– o no? – a Calcaterra sulla paternità del bambino) e altri nodi che verranno
sciolti – forse – nell’ottava stagione (sì, Squadra Antimafia non stacca la
spina; trattasi di accanimento
terapeutico, lo stesso applicato a Distretto di Polizia).
Gli abbiocchi me li
procura, ahimè, anche il bravissimo Paolo Pierobon alias Filippo De Silva in versione “tassista”: appare sempre al momento
giusto, nel posto giusto, per raccattare qualcuno.
Oddio….vuoi vedere
che non ha la licenza del taxi ma è uno di Uber.
Se lo sa la “corporazione” dei tassisti….
Questa volta è
passato a raccattare la macchietta Rachele Ragno con la quale entrerà in “società”
per qualche lavoretto (ma che sceneggiatura originale…De Silva che si serve e/o
si allea con qualcuno non l’avevamo mai visto nelle stagioni precedenti).
Insomma: con questa quinta
puntata smetto di guardare Squadra
Antimafia 7, perché dall’ultimo post che ho scritto alla quinta puntata,
gli sceneggiatori sono riusciti a
svilire il trio che tiene in piedi
la baracca da più stagioni: Giulia
Michelini- Rosy Abate, Paolo Pierobon-Filippo De Silva, Marco Bocci – Domenico
Calcaterra, e non hanno ancora
saputo creare un forte pathos verso i nuovi personaggi (cinque puntate bastano e avanzano per riuscirci).
Se vogliamo trovare
una nota positiva: stanno parzialmente ricreando
la Duomo, grazie a Caputo che a mio parere dovrebbe assumere uno spazio
maggiore, grazie a Sciuto e Pietrangeli (ma..anche qui…già
rimessosi dal dolore per la perdita di Lara?). La squadra pare si stia
ricreando per consegnarla al prossimo vice-questore che sarà interpretato da Giulio Berruti. Perché mi viene già da ridere?
Smetto di guardare
questa serie che, secondo le affermazioni di Bocci (non sempre attendibile in
fatto di anticipazioni) dovrebbe riservare una sorpresa. I sognatori web vedono
già la resurrezione di Leonardino, il figlio di Rosy Abate, di Claudia Mares
(ovviamente anche del feto che portava in grembo).
Se tanto mi dà
tanto, visto l’andazzo finora, non è detto che il finale soddisfi quanto meno i
sognatori della coppia Rosy Abate-Domenico Calcaterra.
A proposito di Rosy
Abate…..E’ sparita dal convento (o no?). Ho un presentimento…ma guarderò, caso
mai, la decima puntata. Le puntate dalla sesta alla nona le lascio a voi, a
Taodue, agli sceneggiatori e ai registi. Se proprio hanno voglia di vedere che
hanno combinato..
Nel caso che (al
momento, non vedo i presupposti) Squadra Antimafia 7 dovesse recuperare un po’ di
estro e abbandonare certe ridicolaggini, recupererò le puntate nel web.
P.S: sia chiaro:
nella quinta puntata c’erano altre “imperfezioni”, ma oggi sono in versione
buonista e tralascio.
Nessun commento:
Posta un commento