sabato 10 ottobre 2015

Squadra Antimafia 7, quinta puntata: l’”approssimazione” non manca mai (manco la noia…)


Quante sono le persone che hanno una penna stilografica con il cappuccio di platino? Non certo una massa. Ma Goffredo Collina, il suocero della poliziotta esperta di informatica Anna Cantalupo, ce l’ha.

Ciò premesso…
Scoprite che uno ha una penna stilografica con il cappuccio di platino. Che nel luogo dove è avvenuto un incendio per non lasciar traccia di documenti che potrebbero ricondurre al Broker, è stato ritrovato un reperto che pare essere il cappuccio di platino di una stilografica. Non avete fino a quel momento mai dubitato del proprietario della penna, non avete fino a quel momento trovato alcun elemento che potesse farvi sospettare di un legame tra il proprietario della stilo di platino e il Broker.
Dato tutto ciò, voi avreste la folgorante certezza che Goffredo Collina, proprietario di una penna con cappuccio di platino sia il Broker? No? E’ perché non siete il vice-questore Tempofosco. Praticamente un mago. In macchina, al posto del navigatore satellitare, ha una palla di vetro che mentre Sciuto lo informa telefonicamente del ritrovamento del suddetto reperto, si illumina improvvisamente e Tempofosco “vede” il broker: Goffredo Collina.

Siamo nella ormai “classica”, consolidata, ripetuta “approssimazione" degli sceneggiatori di Squadra Antimafia. Che staranno ripetendo nell’ottava stagione, ormai scritta e in fase di ciak. La folgorazione di Tempofosco non ci sta. Fa ridere. E vorrei ricordare che fiction non è sinonimo di sciatteria, di cazzate. Vedi Il giovane Montalbano 2. Pure questa è fiction. Ma di prima qualità. In tutti i sensi: pure nella gestione delle relazioni private.

Ah…può essere però che mi stia sbagliando. Che mi sia persa qualcosa.
Non sarà che la folgorazione di Tempofosco sia in realtà originata da elementi mostrati prima della scena in cui Tempofosco riceve la telefonata di Sciuto e io me li sono persi.
Potrebbe essere…..perchè mercoledì sera ho avuto momenti di abbiocco. E in quei momenti potrebbero essersi verificati (?!) eventi significativi.

Gli abbiocchi me li procura Francesca Valtorta - Rachele Ragno, l’ultima macchietta rimasta dalla stagione precedente. Vivaddio, gli sceneggiatori almeno un errore grossolano l’hanno rimediato: hanno eliminato le altre macchiette. A parte uno, che sta in galera. Posto dove, nelle fiction, ti accoltellano sotto la doccia o durante l’ora d’aria, ergo: può essere che sparisce a breve.

Gli abbiocchi me li procura pure la vista di Domenico Calcaterra in versione “spin-off”. Sì, perché Bocci interpreterà un’altra fiction (non si sa con quanta dose di ridicolo) per Taodue dal titolo: Il Giustiziere. Come si usa fare negli USA – solo che, gli americani lo fanno bene – da alcune serie sono tratti i cosiddetti “spin-off”: un personaggio, una parte della storia, escono dalla serie principale per crearne un’altra. Calcaterra è già in versione giustiziere, con dei flashback che, forse, ricorderanno agli sceneggiatori che ci sono dei particolari in sospeso (video della Mares che mente – o no? – a Calcaterra sulla paternità del bambino) e altri nodi che verranno sciolti – forse – nell’ottava stagione (sì, Squadra Antimafia non stacca la spina; trattasi di accanimento terapeutico, lo stesso applicato a Distretto di Polizia).

Gli abbiocchi me li procura, ahimè, anche il bravissimo Paolo Pierobon alias Filippo De Silva in versione “tassista”: appare sempre al momento giusto, nel posto giusto, per raccattare qualcuno.
Oddio….vuoi vedere che non ha la licenza del taxi ma è uno di Uber. Se lo sa la “corporazione” dei tassisti….
Questa volta è passato a raccattare la macchietta Rachele Ragno con la quale entrerà in “società” per qualche lavoretto (ma che sceneggiatura originale…De Silva che si serve e/o si allea con qualcuno non l’avevamo mai visto nelle stagioni precedenti).

Insomma: con questa quinta puntata smetto di guardare Squadra Antimafia 7, perché dall’ultimo post che ho scritto  alla quinta puntata, gli sceneggiatori sono riusciti a svilire il trio che tiene in piedi la baracca da più stagioni: Giulia Michelini- Rosy Abate, Paolo Pierobon-Filippo De Silva, Marco Bocci – Domenico Calcaterra, e non hanno ancora saputo creare un forte pathos verso i nuovi personaggi (cinque puntate bastano e avanzano per riuscirci).

Se vogliamo trovare una nota positiva: stanno parzialmente ricreando la Duomo, grazie a Caputo  che a mio parere dovrebbe assumere uno spazio maggiore, grazie a Sciuto e Pietrangeli (ma..anche qui…già rimessosi dal dolore per la perdita di Lara?). La squadra pare si stia ricreando per consegnarla al prossimo vice-questore che sarà interpretato da Giulio Berruti. Perché mi viene già da ridere?

Smetto di guardare questa serie che, secondo le affermazioni di Bocci (non sempre attendibile in fatto di anticipazioni) dovrebbe riservare una sorpresa. I sognatori web vedono già la resurrezione di Leonardino, il figlio di Rosy Abate, di Claudia Mares (ovviamente anche del feto che portava in grembo).
Se tanto mi dà tanto, visto l’andazzo finora, non è detto che il finale soddisfi quanto meno i sognatori della coppia Rosy Abate-Domenico Calcaterra.

A proposito di Rosy Abate…..E’ sparita dal convento (o no?). Ho un presentimento…ma guarderò, caso mai, la decima puntata. Le puntate dalla sesta alla nona le lascio a voi, a Taodue, agli sceneggiatori e ai registi. Se proprio hanno voglia di vedere che hanno combinato..
Nel caso che (al momento, non vedo i presupposti) Squadra Antimafia 7 dovesse recuperare un po’ di estro e abbandonare certe ridicolaggini, recupererò le puntate nel web. 


P.S: sia chiaro: nella quinta puntata c’erano altre “imperfezioni”, ma oggi sono in versione buonista e tralascio.

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