da: La Stampa
Bersani
contrario: «Favorisce nero ed evasione». Un anno fa Padoan elogiava la
riduzione voluta dal governo Monti. Apprezzamenti al premier dalle associazioni
di categoria
La soglia per l’uso dei contanti, abbassata
tra le proteste a mille euro dal governo Monti, salirà a 3mila euro. Per
sostenere i consumi e perché non è così che si fa la lotta all’evasione. La
novità dell’ultima ora arriva direttamente dal premier Matteo Renzi, impegnato
poi fino a tarda sera con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e i
tecnici di Tesoro e Palazzo Chigi nella definizione della legge di
Stabilità.
PD
DIVISO
Bisogna dire «basta al terrore, chi fa il
furbo lo stronco per bene ma i cittadini per bene non devono essere assediati
da un esercito...» spiega il premier di buon mattino. I soldi comunque «sono
tracciati», per questo la proposta che arriverà in parlamento «è riportare i
livelli del contante alla media europea», un «piccolo gesto per incentivare i
consumi». Ma l’annuncio intanto fa subito
discutere e suscita reazioni opposte
all’interno della stessa maggioranza: da un lato Angelino Alfano esulta.
Dall’altra esplode invece lo sdegno della minoranza Pd, sintetizzata dal messaggio
di Pierluigi Bersani, secondo il quale così si favoriscono gli evasori.
PADOAN
CAMBIA IDEA
Il 19 novembre 2014, quindi poco meno di un
anno fa, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan tesseva le lodi della
limitazione dell’uso del contante, sostenendo che faceva bene ai consumi.
Spiegava che tale azione era «motivata dall’esigenza di far emergere l’economia
sommersa e aumentare la tracciabilità delle movimentazioni per contrastare il
riciclaggio di capitali di provenienza illecita, l’elusione e l’evasione
fiscale». Poi, sottolineava il ministro, «bisogna considerare che l’elevato
costo della gestione del contante è lo 0,4% Pil, che diventa lo 0,5% in Italia,
pari a circa 8 miliardi di euro l’anno». E quindi: «La limitazione all’uso del
contante se» parallelamente «viene incentivata la moneta elettronica e altri
strumenti di pagamento produce prevedibili effetti positivi sui consumi». Un
anno pare che abbia cambiato idea.
ESULTANO
I COMMERCIANTI, CONSUMATORI DIVISI
L’annuncio in effetti viene accolto con
entusiasmo dalle associazioni del turismo, che vedono nella misura un
allineamento con i competitor e una semplificazione dei rapporti con i
visitatori stranieri abituati all’estero «ad un ampio utilizzo dei contanti» e
dai commercianti, con Confesercenti che già si spinge avanti a chiedere anche
di eliminare gli scontrini. Divisi invece i consumatori, con il Codacons che
plaude a una misura chiesta da tempo, mentre per Adusbef e Federconsumatori si
tratta di una scelta «immotivata e fuori luogo», un «clamoroso ed insensato
passo indietro sul fronte della tracciabilità, della legalità e della
trasparenza».
I
TIMORI DEI SINDACATI
Dello stesso parere i sindacati, con la Uil
che si dice preoccupata per una misura che «va esattamente nella direzione
opposta ad una seria lotta all’evasione fiscale, di cui l’Italia detiene la
maglia nera in Europa». E che allarma ancora di più l’ala sinistra del partito
del premier, pronta a dare battaglia già in Senato, da dove inizierà l’esame
della legge di Stabilità. «Non si dica che, alzando la soglia a 3mila euro, si
favoriscono i consumi», tuona l’ex segretario Bersani. «Chi ha 3mila euro da
spendere - è il suo ragionamento - sicuramente ha la carta di credito. Si
incoraggerebbero consumi in nero, riciclaggio, evasione e corruzione come
certificato da tutte le agenzie a partire dalle Entrate». Bersani si dice
«amareggiato» per il messaggio che si rischia di far passare all’Italia, anche
perché prima di arrivare alla media europea sui contanti bisognerebbe arrivare
«alla media europea nella lotta all’evasione, al nero e alla corruzione».
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