da: la Repubblica
Regione,
tangenti sanità: arrestato il vicepresidente Mantovani. "Pilotate anche
gare sui dializzati
Era
atteso alla giornata della legalità. Indagato anche l'assessore all'Economia
Massimo Garavaglia: "E' un errore". La Procura: "Gare truccate
in cambio di lavori gratis a casa"
di Sandro
De Riccardis e Emilio Randacio
Avrebbe dovuto partecipare alla giornata
della legalità aprendo i lavori di una serie di incontri organizzati dalla
Regione sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Ma l'impegno è stato
annullato, perché il vicepresidente Mario Mantovani (ed ex assessore alla
Salute) è finito in manette. Gravi le accuse formulate in seguito all'indagine
del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza: corruzione e
concussione per appalti nella sanità, compresa una gara sul trasporto dei
dializzati. Nel motivare l'arresto, il gip parla di "spiccata capacità
criminale" e di "disprezzo delle regole".
"La gara sui malati valeva 11 milioni
di euro". Tra le gare che secondo gli investigatori sono state pilotate ce
n'è una indetta da un'aggregazione di Asl del valore di 11 milioni di euro che
riguarda il trasporto dei malati dializzati. "La penetrante
turbativa", scrive il magistrato, è stata condotta dal principale
responsabile della Asl Milano 1, il direttore generale Giorgio Scivoletto
(indagato) "che ha agito ottemperando alle specifiche disposizioni
dell'assessore Mantovani e dell'assessore Garavaglia". Il "pronto
intervento" dei due assessori, come lo definisce il giduice, "è stato
evidentemente determinato dalla volontà di favorire le associazioni operanti
nei loro Comuni" e di mantenere dunque i consensi nelle aree di interesse
politico".
Un
architetto gratis. Lavori di ristrutturazione "a titolo
gratuito" da un architetto di fiducia su immobili di proprietà di
Mantovani e dei suoi familiari "in cambio di appalti pubblici su vari
fronti": deriva soprattutto da questo l'accusa di corruzione. Secondo il
gip, che lo specifica nell'ordinanza di custodia cautelare, l'architetto
Gianluca Parotti operava "al servizio pressoché esclusivo" di
Mantovani. Si occupava, in particolare, "di svariate incombenze relative
al suo cospicuo patrimonio immobiliare". Il tutto "senza alcun
compenso" di natura economica.
L'elenco
delle opere. Parotti, elenca il giudice nel
provvedimento, si è occupato in particolare dei lavori di ristrutturazione e
arredamento dell'abitazione di Arconate dove Mantovani risiede, ma anche di
quelli eseguiti a Villa Clerici di Rovellasca di Cuggiono, sempre riconducibile
al vicepresidente della Regione, nonché della progettazione di un piano di
recupero "a favore del figlio di Mantovani, Vittorio Maria Isaia".
L'architetto, scrive ancora il gip, non operava soltanto "nell'ambito
degli interessi strettamente personali" di Mantovani, ma anche "con
riferimento a opere di interesse pubblico da eseguirsi ad Arconate e nel
territorio limitrofo". E anche in questo caso "l'intervento tecnico
del professionista è stato offerto a titolo gratuito". Come contropartita,
precisa il gip, Mantovani - forte del suo ruolo di sottosegretario al ministero
dei Trasporti e di assessore regionale alla Salute - ricompensava il suo
architetto di fiducia "con una serie di interventi diretti a far ottenere
a Parotti appalti pubblici su vari fronti".
Il
terreno ad Arconate. Altro 'capitolo' dell'indagine è
l'acquisto per un prezzo esiguo, secondo gli investigatori, da parte di una
società riconducibile a Mantovani di un terreno edificabile del Comune di
Arconate (di cui Mantovani all'epoca era sindaco), oltre alla successiva
aggiudicazione di un 'projet financing' per la costruzione di una residenza
sanitaria per anziani. Le indagini avrebbero accertato come Mantovani, nei suoi
vari ruoli politici, avrebbe beneficiato di una serie di utilità personali,
oltre ad avvantaggiare persone che facevano parte del suo entourage politico.
Pressioni
per Bianchi. Ruota intorno a Bianchi, il funzionario
arrestato, l'accusa più grave che viene contestata a Mantovani, quella di
concussione. Secondo la Procura, nonostante Bianchi fosse stato indagato e
rinviato a giudizio dalla Procura di Sondrio, Mantovani (all'epoca senatore e
sottosegretario al ministero dei Trasporti) avrebbe esercitato "pressioni
molto decise" - "anche mediante la minaccia, sia pure implicita, di
revoca delle convenzioni con il provveditorato da parte dei Comuni - sul
provveditore alle opere pubbliche della Lombardia e della Liguria, Pietro
Baratono, perché lo rimettesse a suo posto, in modo che continuasse a gestire
appalti nell'ambito dell'edilizia scolastica che interessavano a Mantovani.
Bianchi
reintegrato. Le pressioni hanno, infine, avuto esito:
con l'ordine di servizio n. 24 del 6 giugno 2012 Bianchi è stato
"completamente reintegrato nei suoi incarichi". A dare via
all'inchiesta, in relazione a questo episodio, uno dei dirigenti del
Provveditorato, Alfio Leonardi, che presentò un esposto alla Procura. Le
indagini ricostruiscono che Leonardi a sua volta sarebbe stato vittima di una presunta
tentata concussione, sempre per evitare il trasferimento di Bianchi.
"Basta
un ordine e si fa". In questo sms inviato da Bianchi a
Mantovani verrebbe riassunto quello che il gip definisce "il rapporto di
sudditanza del funzionario del provveditorato". In una telefonata del 12
marzo 2014 Bianchi, rispondendo a Mantovani, afferma: "Sono
sull'attenti...". E a Mantovani che gli domanda quando possa passare a
trovarlo, il funzionario risponde: "Quando vuole, quando vuoi, vengo
quando vuoi...".
'Collezionista'
di cariche. Oltre che assessore e vicepresidente della Regione,
all'epoca Mantovani era anche senatore, sottosegretario ai Trasporti e sindaco
di Arconate e coordinatore regionale di Forza Italia. Secondo i magistrati,
Mantovani avrebbe sfruttato queste numerose cariche per pilotare alcune gare
d'appalto nel settore sanitario.
"Una
rete fittissima". Di più. Nello spiegare per quali ragioni
debba stare in carcere, il gip sottolinea gli "interessi illeciti di
Mantovani e dei suoi familiari" e la "fittissima rete di relazioni
che il politico vanta nel territorio di Arconate di cui è stato sindaco per
oltre dieci anni (e non solo) che potrebbe essere efficacemente
strumentalizzata dall'indagato sia al fine di perpetrare ulteriori illeciti che
di porre in essere attività svolte ad inquinare le prove, altresì del
perpetuarsi ad oggi - secondo le più recenti acquisizioni investigative - delle
già accertate dinamiche delittuose".
Berlusconi:
"Mantovani? Persona corretta". "Ci ha stupito molto
questa inchiesta, di cui non sapevamo nulla. Francamente, conosciamo Mario
Mantovani come una persona corretta e siamo in attesa di notizie": così
Silvio Berlusconi, arrivando al Senato per la riunione congiunta dei gruppi di
Forza Italia di Camera e Senato, prima del voto finale sulle riforme, risponde
a chi gli chiede un commento sull'arresto.
Pd e M5S preparano mozione di sfiducia. E mentre Pd e Sel si apprestano a preparare una mozione di sfiducia a Maroni, i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) esprimono "preoccupazione" per la vicenda. Un gruppo di consiglieri 5 Stelle ha anche portato una cassetta di arance al convegno sulla legalità: "Sono per Maroni - hanno spiegato - se va a trovare il suo vice in carcere". Sel, invece, dice attraverso la coordinatrice lombarda Chiara Cremonesi, "sembra di rivivere l'era Formigoni" e chiede "le dimissioni di Roberto Maroni, connivente o distratto oltre l'accettabile".
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