da: http://www.repubblica.it/spettacoli/
"Suburra",
crimine e politica per l'Apocalisse di Roma
Favino,
Amendola e Germano nel cast del film diretto da Stefano Sollima, in sala dal 14
ottobre. Tratto dal romanzo di De Cataldo e Bonini, racconta una città
"divorata" da corruzione, collusioni e malavita
di Chiara
Ugolini
"I sei giorni che precedono
l'Apocalisse". L'Apocalisse annunciata in apertura del film è quel 12
novembre del 2011, giorno in cui cadde l'ultimo governo Berlusconi, un nome che
per tutto il film non viene mai pronunciato. Una doppia Apocalisse, in verità,
che affianca alla caduta politica quella religiosa, ipotizzando in quei giorni
anche altre dimissioni, quelle di Papa Ratzinger, avvenute in realtà il 10
febbraio del 2013. "Ci é sembrata una suggestione molto alta abbinare le
due dimissioni - spiega il regista Stefano Sollima - e la scelta di scandire la
storia con le date di un calendario ci é servito a dare concretezza al
film". Il film è Suburra, esce al cinema il 14 ottobre
in cinquecento copie ed è presentato al MIA, il primo Mercato Internazionale
dell'Audiovisivo a Roma, tratto dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo e
Carlo Bonini ("il tradimento più virtuoso o azzardato di un film rispetto
al libro
da cui é tratto - dice il giornalista di Repubblica - lo rende
estremamente fedele se comunica la stessa cosa"), ricco il cast, da
Pierfrancesco Favino a Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta
Scarano, Antonello Fassari.
Suburra è stato presentato all'indomani
delle dimissioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, "abbiamo iniziato a
lavorare al film due anni e mezzo fa - commenta Sollima - é attuale oggi e lo
sarà tra vent'anni perché è un racconto allegorico del potere nel suo rapporto
con la città di Roma che vale dalla sua fondazione, come suggerisce il titolo,
e sempre varrà. La scelta del genere, un western metropolitano, ci ha
svincolato dalla cronaca e ci ha permesso un discorso universale".
Soggetto e sceneggiatura sono firmati dagli autori del romanzo insieme a
Stefano Rulli e Sandro Petraglia. "Rispetto a Romanzo criminale che adattammo da De
Cataldo dieci anni fa - osserva Petraglia - questa storia ha una radicalitá
negativa, lavorando scherzavamo parlando della peggio gioventù. Rispetto a
questi personaggi, quelli di Romanzo criminale erano dei romantici, mentre
questa storia non ha sbocchi se non forse nei personaggi femminili".
Nei "sei giorni prima
dell'Apocalisse" si intrecciano i destini di molti eroi negativi di
secondo piano, tenuti insieme dal progetto di una maxi speculazione edilizia,
chiamato "Waterfront" che dovrebbe trasformare Ostia, il litorale
romano, in una nuova Las Vegas. Sono un politico (Favino) senza chiara
appartenenza partitica (ma con un vistoso ciondolo d'oro a forma di croce
celtica) invischiato con la malavita e frequentatore di prostitute minorenni
che gli procura una escort (Giulia Elettra Gorietti), il suo amico pr senza
scrupoli, pesce piccolo e vigliacco, che organizza party per e con i potenti in
una mega villa kitsch (Germano), il boss di una famiglia pericolosa di rom che
gestisce estorsioni e strozzinaggio in città (Adamo Dionisi) e un altro capo
mafioso che amministra Ostia e la speculazione che sta per partire (Borghi).
Collega tutti i personaggi un temutissimo criminale, detto il Samurai
(Amendola), già membro della Banda della Magliana. Un uomo dall'aspetto pacato,
apparentemente "normale", elemento essenziale della costruzione del
terrore, spiega Amendola, "fa paura perché lo potresti incontrare
ovunque".
Nell'incontro con i cronisti, Favino
racconta le domande che si é posto come attore e come uomo interpretando un
politico corrotto, "cosa sei disposto a vendere per ottenere quello che
vuoi?". Della vicenda, Germano mette in luce "la degenerazione dei
rapporti sacrificati in nome del benessere e della potere". Per Sollima,
la scelta di mostrare Roma per quasi tutta la durata del film sotto una pioggia
incessante é frutto della scelta di mostrare una capitale "cupa, plumbea,
nei giorni che precedono questa doppia caduta, temporale e spirituale, che non
si risolve in un'Apocalisse ma nella solita fanga che inonda le strade e fa
saltare i tombini". Al produttore Riccardo Tozzi spetta il compito di
chiarire alcune informazioni che riguardano il rapporto tra la produzione di Suburra e Netflix:
"Il film sarà distribuito sulla piattaforma digitale contemporaneamente
all'uscita in sala ma solo per l'America e i suoi 55 milioni di abbonati.
Mentre per quel che riguarda la serie che verrà coprodotta da Netflix siamo
appena all'inizio del progetto e non c'é né il regista né il cast. Non
preoccupatevi però dei personaggi che spariscono nel film - conclude - perché
il personaggio del Nero tra film e serie lo abbiamo già fatto risorgere una
paio di volte...".
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