venerdì 9 ottobre 2015

Film, Suburra: crimine e politica per l'Apocalisse di Roma



da: http://www.repubblica.it/spettacoli/

"Suburra", crimine e politica per l'Apocalisse di Roma
Favino, Amendola e Germano nel cast del film diretto da Stefano Sollima, in sala dal 14 ottobre. Tratto dal romanzo di De Cataldo e Bonini, racconta una città "divorata" da corruzione, collusioni e malavita
di Chiara Ugolini
  


"I sei giorni che precedono l'Apocalisse". L'Apocalisse annunciata in apertura del film è quel 12 novembre del 2011, giorno in cui cadde l'ultimo governo Berlusconi, un nome che per tutto il film non viene mai pronunciato. Una doppia Apocalisse, in verità, che affianca alla caduta politica quella religiosa, ipotizzando in quei giorni anche altre dimissioni, quelle di Papa Ratzinger, avvenute in realtà il 10 febbraio del 2013. "Ci é sembrata una suggestione molto alta abbinare le due dimissioni - spiega il regista Stefano Sollima - e la scelta di scandire la storia con le date di un calendario ci é servito a dare concretezza al film". Il film è Suburra, esce al cinema il 14 ottobre in cinquecento copie ed è presentato al MIA, il primo Mercato Internazionale dell'Audiovisivo a Roma, tratto dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini ("il tradimento più virtuoso o azzardato di un film rispetto al libro
da cui é tratto - dice il giornalista di Repubblica - lo rende estremamente fedele se comunica la stessa cosa"), ricco il cast, da Pierfrancesco Favino a Claudio Amendola, Elio Germano, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Antonello Fassari.

Suburra è stato presentato all'indomani delle dimissioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, "abbiamo iniziato a lavorare al film due anni e mezzo fa - commenta Sollima - é attuale oggi e lo sarà tra vent'anni perché è un racconto allegorico del potere nel suo rapporto con la città di Roma che vale dalla sua fondazione, come suggerisce il titolo, e sempre varrà. La scelta del genere, un western metropolitano, ci ha svincolato dalla cronaca e ci ha permesso un discorso universale". Soggetto e sceneggiatura sono firmati dagli autori del romanzo insieme a Stefano Rulli e Sandro Petraglia. "Rispetto a Romanzo criminale che adattammo da De Cataldo dieci anni fa - osserva Petraglia - questa storia ha una radicalitá negativa, lavorando scherzavamo parlando della peggio gioventù. Rispetto a questi personaggi, quelli di Romanzo criminale erano dei romantici, mentre questa storia non ha sbocchi se non forse nei personaggi femminili".

Nei "sei giorni prima dell'Apocalisse" si intrecciano i destini di molti eroi negativi di secondo piano, tenuti insieme dal progetto di una maxi speculazione edilizia, chiamato "Waterfront" che dovrebbe trasformare Ostia, il litorale romano, in una nuova Las Vegas. Sono un politico (Favino) senza chiara appartenenza partitica (ma con un vistoso ciondolo d'oro a forma di croce celtica) invischiato con la malavita e frequentatore di prostitute minorenni che gli procura una escort (Giulia Elettra Gorietti), il suo amico pr senza scrupoli, pesce piccolo e vigliacco, che organizza party per e con i potenti in una mega villa kitsch (Germano), il boss di una famiglia pericolosa di rom che gestisce estorsioni e strozzinaggio in città (Adamo Dionisi) e un altro capo mafioso che amministra Ostia e la speculazione che sta per partire (Borghi). Collega tutti i personaggi un temutissimo criminale, detto il Samurai (Amendola), già membro della Banda della Magliana. Un uomo dall'aspetto pacato, apparentemente "normale", elemento essenziale della costruzione del terrore, spiega Amendola, "fa paura perché lo potresti incontrare ovunque".

Nell'incontro con i cronisti, Favino racconta le domande che si é posto come attore e come uomo interpretando un politico corrotto, "cosa sei disposto a vendere per ottenere quello che vuoi?". Della vicenda, Germano mette in luce "la degenerazione dei rapporti sacrificati in nome del benessere e della potere". Per Sollima, la scelta di mostrare Roma per quasi tutta la durata del film sotto una pioggia incessante é frutto della scelta di mostrare una capitale "cupa, plumbea, nei giorni che precedono questa doppia caduta, temporale e spirituale, che non si risolve in un'Apocalisse ma nella solita fanga che inonda le strade e fa saltare i tombini". Al produttore Riccardo Tozzi spetta il compito di chiarire alcune informazioni che riguardano il rapporto tra la produzione di Suburra e Netflix: "Il film sarà distribuito sulla piattaforma digitale contemporaneamente all'uscita in sala ma solo per l'America e i suoi 55 milioni di abbonati. Mentre per quel che riguarda la serie che verrà coprodotta da Netflix siamo appena all'inizio del progetto e non c'é né il regista né il cast. Non preoccupatevi però dei personaggi che spariscono nel film - conclude - perché il personaggio del Nero tra film e serie lo abbiamo già fatto risorgere una paio di volte...".

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