martedì 27 ottobre 2015

‘Fa tutto il power point’, Renzi: Legge Stabilità, vai con le mancette….



da: http://www.huffingtonpost.it/

Legge Stabilità, le "misure-spot" di Renzi si riducono a una mancia: dai 6 euro agli statali ai 50 euro per le famiglie povere
di Viola Contursi

Su twitter il cinguettio parlava di "prima misura organica contro la povertà", sulla carta una prima stima parla di cifre che vanno dai 34 ai 50 euro lorde al mese per le famiglie più povere. Per la Pubblica Amministrazione il tweet parlava di "premiare l'efficienza", la legge di Stabilità, dopo anni di blocco degli stipendi, porta in tasca agli statali 8 euro in più al mese. Lorde. Che nette fanno circa 6 euro a testa.

Sono diverse le misure-spot - a leggere il testo della Stabilità 2016 approdato ieri sera al Senato - da "vendere" a livello mediatico ma che stanziano risorse inferiori al necessario. E non proprio da #italiacolsegnopiù.


Povertà. Renzi l'ha presentata come una misura epocale, un intervento "per i
bambini poveri": la Stabilità stanzia 600 milioni di euro nel 2016 e 1 miliardo dal 2017 per il "Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale", con priorità per le famiglie povere con minori a carico. Secondo i dati Istat (riferiti al 2014) in Italia ci sono 7 milioni 815 mila poveri (2 milioni 654 mila famiglie), di cui 4 milioni 102 mila in povertà assoluta (1 milione e 470 mila famiglie, di cui circa 1 milione con minori a carico). Facendo dunque una stima approssimativa e supponendo nel calcolo che i 600 milioni vengano distribuiti a tutta la platea dei poveri assoluti, si parlerebbe di interventi per 12 euro in più al mese a persona, 34 euro lordi a famiglia. Se il conto si fa sulle sole famiglie con figli minori in povertà assoluta, si arriva allora a un incremento di risorse a famiglia pari a circa 50 euro lorde al mese. Se il conteggio si fa su tutta la platea di poveri, si parla invece di appena 18 euro lorde al mese a famiglia. Sarà comunque un decreto del ministero del Lavoro a stabilire la platea di riferimento.

Disabili. In conferenza stampa a palazzo Chigi Renzi l'ha annunciata come una misura che gli sta particolarmente a cuore: la legge di Stabilità stanzia 90 milioni di euro per il "Dopo di noi", ovvero per le persone in disabilità grave che restano sole, senza genitori o parenti ad accudirle. Una norma effettivamente innovativa ma che, secondo gli operatori del settore, stanzia misure insufficienti. I dati Istat parlano di 630 mila persone con gravi disabilità che vivono da sole. I 90 milioni messi a disposizione dalla Stabilità riguardano per altro solo quelli con gravi disabilità cognitive.

Buoni asilo nido. Il tweet renziano recitava: "Più soldi a chi contratta su produttività e welfare aziendale". Vengono infatti aumentati i beni esentasse che l'azienda può offrire ai dipendenti, anche sotto forma di "buono", quasi un voucher universale: spendibile dalla badante all'asilo nido. Costo? 3,9 milioni di euro nel 2016 e 4,5 milioni nel 2017. La relazione tecnica parla di 25 euro in più annui a dipendente sotto forma di servizi di welfare.

Sblocco contratti PA. "Costretto" dalla Consulta, il governo ha inserito in Stabilità lo sblocco dei contratti pubblici: vengono stanziati appena 300 milioni di euro (di cui 74 destinati alla Polizia e 7 a magistrati e docenti universitari) che si traducono in appena 8 euro lordi al mese di aumento dello stipendio (circa 6 euro netti). Inutile dire che i sindacati e tutte le associazioni di categoria sono sul piede di guerra.
Prof, ma non subito. Lo spot recita "500 nuovi professori" nel 2016, il testo parla di uno stanziamento di 38 milioni di euro il prossimo anno e 75 dal 2017, e di "ipotesi" di assunzioni che scatterebbe solo da agosto 2016, secondo la relazione tecnica. In cui si parla anche di "eventuale posticipazione della data di assunzione".
Clausole. Un altro cinguettio del premier ha parlato di "clausole di salvaguardia azzerate nel 2016: no aumento accise, no aumento Iva". Il non detto è che si tratta solo di un rinvio. Rimangono clausole per 15 miliardi nel 2017 e 19,5 miliardi nel 2018 e 2019 che potrebbero far aumentare l'Iva nel 2017 (dal 10% al 13% e dal 22 al 24%) e nel 2018 (da 24 al 25%).

Meno tasse per tutti. Lo spot chiave di questa Stabilità targata Renzi è il motto berlusconiano del "meno tasse per tutti". Si passa dall'abolizione della Tasi sulla prima casa (ma la dovranno pagare gli inquilini che non cambiano residenza, come studenti fuori sede e lavoratori pendolari) al blocco dell'aumento delle tasse locali. Ma tra le maglie del testo, si nascondono delle eccezioni: potranno ad esempio aumentare i tributi locali le Regioni in disavanzo sanitario, o per pagare i debiti e si potrà aumentare la Tari (la tassa sui rifiuti). Le Regioni, a fronte dei tagli agli stanziamenti e al taglio del Fondo sanitario nazionale (finanziato nel 2016 con 111 milioni di euro) potrebbero anche aumentare i ticket sanitari, di cui nella Stabilità non si fa comunque menzione.

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