da: http://www.huffingtonpost.it/
Legge
Stabilità, le "misure-spot" di Renzi si riducono a una mancia: dai 6
euro agli statali ai 50 euro per le famiglie povere
di Viola
Contursi
Su twitter il cinguettio parlava di
"prima misura organica contro la povertà", sulla carta una prima
stima parla di cifre che vanno dai 34 ai 50 euro lorde al mese per le famiglie
più povere. Per la Pubblica Amministrazione il tweet parlava di "premiare
l'efficienza", la legge di Stabilità, dopo anni di blocco degli stipendi,
porta in tasca agli statali 8 euro in più al mese. Lorde. Che nette fanno circa
6 euro a testa.
Sono diverse le misure-spot - a leggere il
testo della Stabilità 2016 approdato ieri sera al Senato - da
"vendere" a livello mediatico ma che stanziano risorse inferiori al
necessario. E non proprio da #italiacolsegnopiù.
Povertà.
Renzi l'ha presentata come una misura epocale, un intervento "per i
bambini poveri": la Stabilità stanzia 600 milioni di euro nel 2016 e 1
miliardo dal 2017 per il "Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione
sociale", con priorità per le famiglie povere con minori a carico. Secondo
i dati Istat (riferiti al 2014) in Italia ci sono 7 milioni 815 mila poveri (2
milioni 654 mila famiglie), di cui 4 milioni 102 mila in povertà assoluta (1
milione e 470 mila famiglie, di cui circa 1 milione con minori a carico).
Facendo dunque una stima approssimativa e supponendo nel calcolo che i 600
milioni vengano distribuiti a tutta la platea dei poveri assoluti, si
parlerebbe di interventi per 12 euro in più al mese a persona, 34 euro lordi a
famiglia. Se il conto si fa sulle sole famiglie con figli minori in povertà
assoluta, si arriva allora a un incremento di risorse a famiglia pari a circa
50 euro lorde al mese. Se il conteggio si fa su tutta la platea di poveri, si
parla invece di appena 18 euro lorde al mese a famiglia. Sarà comunque un
decreto del ministero del Lavoro a stabilire la platea di riferimento.
Disabili. In
conferenza stampa a palazzo Chigi Renzi l'ha annunciata come una misura che gli
sta particolarmente a cuore: la legge di Stabilità stanzia 90 milioni di euro
per il "Dopo di noi", ovvero per le persone in disabilità grave che
restano sole, senza genitori o parenti ad accudirle. Una norma effettivamente
innovativa ma che, secondo gli operatori del settore, stanzia misure
insufficienti. I dati Istat parlano di 630 mila persone con gravi disabilità
che vivono da sole. I 90 milioni messi a disposizione dalla Stabilità
riguardano per altro solo quelli con gravi disabilità cognitive.
Buoni
asilo nido. Il tweet renziano recitava: "Più soldi a chi
contratta su produttività e welfare aziendale". Vengono infatti aumentati
i beni esentasse che l'azienda può offrire ai dipendenti, anche sotto forma di
"buono", quasi un voucher universale: spendibile dalla badante
all'asilo nido. Costo? 3,9 milioni di euro nel 2016 e 4,5 milioni nel 2017. La
relazione tecnica parla di 25 euro in più annui a dipendente sotto forma di
servizi di welfare.
Sblocco
contratti PA. "Costretto" dalla Consulta, il
governo ha inserito in Stabilità lo sblocco dei contratti pubblici: vengono
stanziati appena 300 milioni di euro (di cui 74 destinati alla Polizia e 7 a
magistrati e docenti universitari) che si traducono in appena 8 euro lordi al
mese di aumento dello stipendio (circa 6 euro netti). Inutile dire che i
sindacati e tutte le associazioni di categoria sono sul piede di guerra.
Prof, ma non subito. Lo spot recita
"500 nuovi professori" nel 2016, il testo parla di uno stanziamento
di 38 milioni di euro il prossimo anno e 75 dal 2017, e di "ipotesi"
di assunzioni che scatterebbe solo da agosto 2016, secondo la relazione
tecnica. In cui si parla anche di "eventuale posticipazione della data di
assunzione".
Clausole. Un altro cinguettio del premier
ha parlato di "clausole di salvaguardia azzerate nel 2016: no aumento
accise, no aumento Iva". Il non detto è che si tratta solo di un rinvio.
Rimangono clausole per 15 miliardi nel 2017 e 19,5 miliardi nel 2018 e 2019 che
potrebbero far aumentare l'Iva nel 2017 (dal 10% al 13% e dal 22 al 24%) e nel
2018 (da 24 al 25%).
Meno
tasse per tutti. Lo spot chiave di questa Stabilità targata
Renzi è il motto berlusconiano del "meno tasse per tutti". Si passa
dall'abolizione della Tasi sulla prima casa (ma la dovranno pagare gli
inquilini che non cambiano residenza, come studenti fuori sede e lavoratori
pendolari) al blocco dell'aumento delle tasse locali. Ma tra le maglie del
testo, si nascondono delle eccezioni: potranno ad esempio aumentare i tributi
locali le Regioni in disavanzo sanitario, o per pagare i debiti e si potrà
aumentare la Tari (la tassa sui rifiuti). Le Regioni, a fronte dei tagli agli
stanziamenti e al taglio del Fondo sanitario nazionale (finanziato nel 2016 con
111 milioni di euro) potrebbero anche aumentare i ticket sanitari, di cui nella
Stabilità non si fa comunque menzione.
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