giovedì 8 novembre 2018

Decreto sicurezza: cosa prevede il testo




È uno dei provvedimenti bandiera del ministro dell'Interno Salvini. Contiene, tra le altre cose, strette su asilo e permessi di soggiorno, un Daspo urbano più severo e stanziamenti per la polizia. Ok di Palazzo Madama con voto di fiducia, ora il dl passa alla Camera.

Il testo del provvedimento si articola in tre parti in materia di immigrazione, sicurezza pubblica, e organizzazione del ministero dell’Interno e dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata. Nel maxiemendamento che, con qualche correzione, sostituisce il decreto legge originario, ci sono novità tra l'altro sulla videosorveglianza, gli sgomberi degli immobili occupati abusivamente, il Fondo per la sicurezza urbana, l'utilizzo dei droni. Il procuratore antimafia userà la polizia penitenziarie per raccogliere informazioni nelle carceri.

Immigrazione: stretta su asilo e permesso di soggiorno
In materia di immigrazione si va dall'abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari (sostituito da permessi speciali temporanei, prolungati per motivi sanitari) all'allungamento da 3 a 6 mesi del trattenimento nei Centri per i rimpatri; dalla possibilità di trattenere gli stranieri da espellere anche in strutture della pubblica sicurezza, in caso di indisponibilità dei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), alla possibilità di revocare la
cittadinanza italiana per terrorismo. Ma il fulcro del testo è sui richiedenti asilo: per quelli che compiono gravi reati è prevista la sospensione dell'esame della domanda di protezione ed è possibile l'obbligo di lasciare il territorio nazionale. In caso di condanna in primo grado è previsto che il questore ne dia tempestiva comunicazione alla Commissione territoriale competente, "che provvede nell'immediatezza all'audizione dell'interessato e adotta contestuale decisione". Il decreto riserva esclusivamente ai titolari di protezione internazionale e ai minori non accompagnati i progetti di integrazione ed inclusione sociale previsti dallo Sprar (Sistema protezione e richiedenti asilo e rifugiati). Questi ultimi, la cosiddetta accoglienza diffusa nei Comuni, sono ridimensionati. I richiedenti asilo troveranno invece accoglienza nei Cara.

Sicurezza pubblica: dal taser al Daspo urbano
Il testo presenta poi una serie di misure sulla sicurezza pubblica: dal taser anche ai vigili urbani alla stretta sui noleggi di auto e furgoni per evitare che vengano usati dai jihadisti contro la folla, come avvenuto a Nizza, Londra e Berlino. Vengono stanziati quasi 360 milioni fino al 2025 per "contingenti e straordinarie esigenze" di polizia e vigili del fuoco "per l'acquisto e potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale", compreso il rafforzamento dei nuclei Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico). Dei 360 milioni stanziati, 267 sono per la pubblica sicurezza e 92 per i pompieri. I Comuni con più di 100 mila abitanti potranno dotare 2 poliziotti municipali di taser in via sperimentale per un periodo di sei mesi. I poliziotti locali, inoltre, se "addetti ai servizi di polizia stradale" e "in possesso della qualifica di agente di pubblica sicurezza" possono accedere al Centro elaborazione dati (Ced) delle forze di polizia. Il testo prevede inoltre un Daspo urbano più severo. Il decreto amplia le zone dove può scattare, includendo i "presidi sanitari", le zone di particolare interesse turistico, le "aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati pubblici spettacoli". Previsto anche il Daspo per coloro che sono indiziati per reati di terrorismo e una stretta sulle occupazioni. I blocchi stradali tornano ad essere sanzionati penalmente e non più in via amministrativa. E ancora, l'utilizzo del braccialetto elettronico sarà possibile anche nei confronti degli imputati dei reati di maltrattamento in famiglia e stalking.

Potenziamento agenzia dei beni confiscati alla criminalità organizzata
Infine il potenziamento dell'Agenzia per i beni confiscati. Il provvedimento estende di ulteriori 70 unità la pianta organica e individua le aziende confiscate "di rilevante interesse socio-economico" che necessitano di supporto per il proseguimento dell'attività. Viene liberalizzata anche la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi, ampliando la platea dei possibili acquirenti. In particolare, potranno essere venduti  anche a soggetti privati, superando l'obbligo di vendere i beni confiscati solo a enti pubblici, alle associazioni di categoria e alle fondazioni bancarie. I beni potranno essere ceduti al miglior offerente, con diritto di prelazione comunque riservato ai soggetti pubblici citati. 

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