da: Lettera 43
Cupola
di tangenti e appalti: 37 arresti, 100 indagati tra cui l'ex sindaco Alemanno.
«I suoi uomini nell'organizzazione». In manette l'ex Nar Carminati.
Trentasette arresti, un centinaio di
indagati tra cui l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, sequestri di beni per
200 milioni. Maxi operazione dei carabinieri del Ros martedì 2 dicembre
nell'ambito dell'inchiesta 'Mondo di mezzo' su una cupola criminale, politica e
mafiosa radicata nella Capitale. Al gruppo i pm contestano la corruzione per aggiudicarsi
appalti, estorsione, usura e riciclaggio.
Alemanno, che si è detto convinto di poter
dimostrare la sua «totale estraneità», è accusato di associazione a delinquere
di stampo mafioso. La sua abitazione è stata perquisita.
ARRESTATO L'EX NAR CARMINATI. Agli arresti
con la stessa accusa è finito Massimo Carminati, ex terrorista di estrema
destra dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) ed ex membro della Banda della
Magliana, mentre si trovava a casa di Marco Iannilli, il commercialista romano
già finito in carcere e condannato in primo grado per la truffa Fastweb-Telecom
Sparkle. Carminati è considerato dai magistrati il capo della holding in quanto
«sovrintende e coordina tutte le attività dell'associazione, impartisce
direttive agli altri e fornisce loro schede dedicate per le comunicazioni
riservate».
MANCINI E PANZIRONI A LIBRO PAGA DEL CLAN.
Ma la sua attività si sarebbe spinta anche al reclutamento di «imprenditori ai
quali fornisce protezione» e al mantimento di «rapporti con gli esponenti delle
altre organizzazioni criminali che operano su Roma nonché con esponenti del
mondo politico, istituzionale, finanziario e con appartenenti alle forze
dell'ordine e ai servizi segreti».
In manette anche l'ex ad dell'Ente Eur,
Riccardo Mancini, e l'ex amministratore di Ama, Franco Panzironi, sono indicati
dai pm come «i pubblici ufficiali a libro paga che avrebbero fornito all'organizzazione
uno stabile contributo per l'aggiudicazione degli appalti».
NOMINE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. I
due manager si sarebbero adoperati per «lo sblocco dei pagamenti in favore
delle imprese riconducibili all'associazione» criminale, e «tra il 2008 e il
2013 come garanti dei rapporti dell'associazione con l'amministrazione
comunale». Per quanto riguarda invece un altro manager, Fabrizio Franco Testa,
secondo l'accusa avrebbe il ruolo di «testa di ponte dell'organizzazione nel
settore politico e istituzionale, coordinando le attività corruttive
dell'associazione e occupandosi della nomina di persone gradite al sodalizio in
posti chiavi della pubblica amministrazione».
«UOMINI DI ALEMANNO DENTRO
L'ORGANIZZAZIONE». Il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone ha spiegato che
«alcuni uomini vicini all'ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo
dell'organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione. Con la
nuova amministrazione il rapporto è cambiato ma Carminati e Buzzi erano tranquilli
chiunque vincesse le elezioni».
Perquisizioni
in Regione Lazio e Campidoglio
Perquisizioni sono scattate nella sede del
Consiglio regionale del Lazio, nelle sedi di altre pubbliche amministrazioni
della Capitale e al Campidoglio.
Nell'inchiesta risultano indagati
consiglieri regionali e comunali anche dell'attuale amministrazione, oltre a
quelli risalenti alla sindacatura Alemanno. Tra loro Luca Gramazio, consigliere
di Forza Italia in Regione Lazio, Eugenio Patanè, consigliere regionale del
Partito democratico e Mirko Coratti, presidente dell'assemblea capitolina.
Provvedimenti di custodia cautelare hanno
riguardato, infine, i dirigenti di alcune società municipalizzate.
L'ASSESSORE OZZIMO (PD) SI DIMETTE. Tra i
100 indagati compare anche il nome di un assessore in Campidoglio, Daniele
Ozzimo (Pd), assessore alla casa, che si è dimesso. «Sono estraneo ai fatti ma
per senso di responsabilità rimetto il mio mandato», ha dichiarato.
TUTTI GLI ARRESTATI. Con l'accusa di aver
fatto parte di una cupola in cui si sarebbero intrecciati gli affari di uomini
politici, mafiosi ed ex terroristi 'neri', sono finiti in carcere: l'ex Nar e
Banda della Magliana Massimo Carminati, l'ex amministratore delegato di Ente
Eur Riccardo Mancini, l'ex vicecapo di gabinetto del Campidoglio Luca Odevaine,
l'ex amministratore dell'Ama Franco Panzironi, l'ex dirigente del servizio
giardini del Comune di Roma Claudio Turella e il dirigente dell'Ama Giovanni
Fiscon.
Ancora in carcere Riccardo Brugia, Roberto
Lacopo, Matteo Calvio, Fabio Gaudenzi, Raffaele Bracci, Cristiano Guarnera,
Giuseppe Ietto, Agostino Gaglianone, Salvatore Buzzi, Fabrizio Franco Testa,
Carlo Pucci, Sandro Coltellacci, Nadia Cerrito, Claudio Caldarelli, Carlo Maria
Guarany, Emanuela Bugitti, Alessandra Garrone, Paolo Di Ninno, Pierina
Chiaravalle, Giuseppe Mogliani, Giovanni Lacopo, Claudio Turella, Emilio
Gammuto, Giovanni De Carlo.
Ai domiciliari, invece: Patrizia Caracuzzi,
Emanuela Salvatori, Sergio Menichelli, Franco Cancelli Marco Placidi, Raniero
Lucci, Rossana Calistri, Mario Schina.
BINDI: «RUOLO DELLA MAFIA NELLE PERIFERIE».
L'operazione messa a segno dai carabinieri, sotto la direzione della procura
distrettuale Antimafia di Roma, «ha una portata straordinaria. Mafia Capitale è
una realtà che non si può ignorare e che ha pesantemente infiltrato il tessuto
economico, sociale e politico della città», ha detto il presidente della
commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi. «Destano grandissima
preoccupazione la gravità dei reati contestati, il numero elevato delle persone
coinvolte, i legami con manager pubblici ed esponenti della politica nazionale
e locale, la varietà dei servizi pubblici gestiti anche dalle cooperative
sociali. E proprio su questo fronte bisognerà andare fino in fondo, con estremo
rigore, per verificare il ruolo di Mafia Capitale nel disagio e nel degrado
delle periferie romane».
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