Un sogno che si è spezzato. Si tratta di
quello del blog del Movimento 5Stelle,
un esperimento partito con il piede giusto perché l’idea del confronto tra gli
esponenti e l’elettorato non era malvagia, ma stando alla bagarre a cui si è
assistito nelle ultimi settimane, con espulsi che chiamano in causa la
chiarezza e la limpidità del blog per vedere i numeri, di certo qualche cosa è
andata storta. Basta guardare ai numeri per verificare come il connubio, quel
luogo di incontro in cui si discutono le proposte di legge di iniziativa
parlamentare sia fallito. In oltre un anno i testi discussi sul sistema
operativo del M5S sono stati 90, di questi solo 7 sono stati poi presentati in
Parlamento. “E va da sé che il numero di quelli approvati è zero. Le prime
proposte di legge raccoglievano però migliaia di interventi. I temi erano quelli
più cari al popolo grillino: abolizione dei finanziamenti pubblici
all’editoria, libero accesso a Internet, reddito di cittadinanza. Quest’ultima
iniziativa tenne banco per settimane e vide la partecipazione di 8.153 iscritti
al Movimento”, riporta il quotidiano La Stampa che ha
analizzato la situazione.
Di quella rivoluzione pentastellata oggi si
raccoglie la polvere di stelle per dirla con una metafora. Grillo non è
riuscito a fare proprio il malcontento, quel non voto che ora sembra stare con
Salvinie la sua Lega Nord. Da questo si evince il
crollo del
coinvolgimento in rete, dove “i temi affrontati sono marginali, oltre metà
delle proposte non raggiunge i 200 commenti, mentre per una legge su quattro
gli iscritti coinvolti sono meno di 100. Pochi, anzi pochissimi se rapportati
ai circa 100 mila militanti che vengono invitati a partecipare via mail ogni
volta che sul sito arriva una nuova legge”, rivela ancora il quotidiano.
Nonostante i numeri riportati da la Stampa
in fatto di visitatori del sito non siano ancora ufficiali, la tendenza
evidenzia come ci sia stato un vero e proprio dimezzamento di questi. “I dati dei
servizi online che monitorano il traffico Internet ci dicono infatti che dai 2
milioni e 800 mila accessi mensili via Google del dicembre 2013, il sito del
capo del M5S è precipitato ai 972 mila di ottobre. Certo, restano numeri da
primato tra i politici italiani. Ma il calo è consistente. Anche sui profili
Facebook e Twitter da qualche mese l’incremento di seguaci si è fermato”.
Nessun commento:
Posta un commento