da: Lettera 43
Cantone:
«Promuovere informatori dentro la Pa»
Piano
anti-corruzione per tutelare i dipendenti che denunciano illeciti
Il presidente anti-corruzione, Raffaele
Cantone, ha detto che per prevenire la corruzione «bisogna attuare le norme per
il whistleblower (informatore, ndr) previste dal testo unico dei dipendenti
pubblici per consentire a chi vuole denunciare illeciti di farlo in modo
tutelato. Non è delazione ma assunzione di responsabilità».
E-MAIL CRIPTATA. Cantone ha inviato un
video-messaggio al convegno dell'Agenzia delle entrate dove è stato annunciato
l'avvio di un piano anti-corruzione con la realizzazione di una e-mail
criptata, che i dipendenti possono usare per denunciare casi di illecito.
CLIMA DI OMERTÀ. «Serve per la prevenzione
- ha spiegato Cantone - e per spezzare il clima di omertà. Le norme del whistleblower
sono già previste dall'articolo 54 bis del codice unico degli impiegati
pubblici. Non si tratta di fare denunce anonime ma di fare denunce con tanto di
firma, ma garantendo l'anonimato». Secondo Cantone è «un invito alla
collaborazione, non alla delazione. Si tratta di un invito alla
responsabilità».
MAFIA CAPITALE COME MANI PULITE. Il presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione ha accennato all'inchiesta romana sulla corruzione, «un quadro devastante di presenza di fatti criminali, che rende difficile fare discorsi di prospettiva e che nel Paese sta creando un clima come quello durante la stagione di Mani Pulite del 1993».
Cantone ha sostenuto che questo è dovuto
proprio al fatto che dopo Mani Pulite «c'è stata un'assenza di scelte politiche
e per paradosso alcune scelte fatte hanno favorito la corruzione, come il falso
in bilancio e le norme sulla prescrizione».
SERVE UNO SCATTO D'ORGOGLIO. Ma ha
evidenziato che l'amministrazione pubblica deve «avere uno scatto di orgoglio»
e mostrare «la capacità di autoemendarsi». Per questo serve la predisposizione
di piani di prevenzione contro la corruzione, con analisi «che permetterebbero
di evitare e rendere più difficile fenomeni di illegalità».
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